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02 ottobre 2018 – Trentino

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«Sanità trentina troppo cara» Nel mirino i dispositivi medici. La Uil: «Applicare i costi standard»

30 settembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

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02 Ott
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Sanità trentina e costi standard: ANAC conferma le perplessità UIL sui costi della salute pubblica locale e sui metodi di approvvigionamento

COMUNICATO STAMPA UIL DEL TRENTINO

29/9/2018

Sanità trentina e costi standard: ANAC conferma le perplessità UIL sui costi della salute pubblica locale e sui metodi di approvvigionamento

 

L’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) presieduta da Raffaele Cantone, conferma le perplessità che la Uil del Trentino, da anni, esprime riguardo alle modalità di acquisto e fornitura dei prodotti ed attrezzature medicali da parte della ASSL Trentina, con costi che fortemente incidono sulla spesa della sanità pubblica provinciale, notoriamente una delle più care d’Italia, fatta eccezione per i farmaci generici.

L’ultima indagine conoscitiva sul mercato dei dispositivi medici per l’autocontrollo e l’autogestione del diabete, uscito in questi giorni, ne è l’ennesima riprova.

In Trentino la spesa di tali dispositivi per paziente è pari a di €. 303,71 ed è seconda solo a quella della Provincia di Bolzano (€ 317,69), di contro la media nazionale è di € 158,98; la più bassa, invece, è quella dell’Emilia Romagna: soli € 51,10.

E’ uno dei tanti casi in cui i prezzi medi d’acquisto, su cui possono peraltro incidere diversi fattori e specificità locali, dalla modalità capillare di distribuzione alla qualità e quantità dei prodotti, risultano comunque in Trentino spesso molto maggiori in termini assoluti. E dalle evidenze statistiche la motivazione principe sta nell’approvvigionamento dei materiali ed attrezzature che avviene tramite farmacie convenzionate, ricerche sul mercato con trattativa privata e non, come la UIL auspica, con gara pubblica.

Ad ulteriore esempio, nell’indagine di ANAC si porta la spesa pro capite delle “lancette pungidito”: dai 2 euro dell’Emilia Romagna si passa ai 28,86 euro del Trentino. Quattordici volte di più, le “pennette d’oro” diremmo.

La Uil chiede, e lo chiede da tempo e continuerà a chiederlo anche in futuro, l’applicazione del “costo standard” ad una esteso ventaglio di strumenti ed attrezzature, anche nella nostra provincia, anche se conosciamo il fastidio che, in Assessorato a Trento, questa richiesta provoca. E’ proprio necessario che si debba attendere i risultati degli accertamenti e delle indagini che la Magistratura in Trentino, sta effettuando proprio su acquisti e forniture discrezionali, effettuati in modo irregolare, senza spesso seguire regole o gare a carattere pubblicistico?

Ricordiamo bene infatti la riluttanza dell’ex Direttore Generale dell’ASSL – che a differenza di quello attuale almeno ogni tanto si rapportava e confrontava con le forze sociali – a parlare di costi standard, metodo ritenuto quasi un’offesa all’onestà ed alla correttezza degli amministratori sanitari “trentini”.

In realtà un oggettivo, economico sistema di approvvigionamento delle forniture sanitarie, sarebbe certamente utile non solo per abbassarne i costi, ma soprattutto per indirizzare risparmi e risorse verso tutte le altre attività sanitarie del servizio di salute pubblico. Economie che permetterebbero di offrire prestazioni e trattamenti di maggior qualità oltreché condizioni economiche magari migliori per attrarre da noi, ad esempio, nuovi professionisti della medicina: medici specialisti, generici ed infermieri, di cui si lamenta la mancanza ed il poco interesse a lavorare in Trentino.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

Scarica il pdf: Sanità trentina e costi standard – i dati ANAC

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29 settembre 2018 – Corriere del Trentino

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