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diritti civili
12 Mag
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I sindacati: «Più coraggio sui diritti civili»

12 maggio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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paritaria
12 Mag
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Democrazia paritaria, Cgil Cisl Uil: sconfitta pesante, ma l’impegno continua

Democrazia paritaria, Cgil Cisl Uil: sconfitta pesante, ma l’impegno continua

Oggi il presidio e l’incontro con il presidente Rossi e gli esponenti della maggioranza.

Sindacati: sui diritti civili maggioranza timida e non sufficientemente coesa.

Ma la responsabilità è di chi ha bloccato la legge con l’ostruzionismo

“Questo non è il presidio per un funerale. Sulla democrazia paritaria e la doppia preferenza di genere incassiamo una pesante sconfitta. Siamo, però, consapevoli che il percorso democratico è lungo e fatto di tante battaglie. Ne abbiamo persa una, ma riaffermiamo la nostra volontà e il nostro impegno per fare ripartire il dibattito sulla parità e in generale sui diritti civili in Trentino”. Con queste parole a nome di Cgil Cisl Uil del Trentino Franco Ianeselli ha espresso il forte rammarico per come si è conclusa la partita in consiglio provinciale sul disegno di legge sulla doppia preferenza di genere. Oggi tutte e tre le sigle sindacali erano in Piazza Dante per manifestare il proprio sconcerto e la propria delusione. Il presidio, a cui hanno aderito e partecipato anche diverse delle associazioni che hanno sostenuto la democrazia paritaria, si è concluso con un incontro in sala Rosa con il presidente Ugo Rossi, la prima firmataria del disegno di legge Lucia Maestri e i rappresentanti delle forze politiche di maggioranza.

I segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, dopo aver ribadito la piena convinzione della necessità di un provvedimento che favorisca la democrazia paritaria, non hanno nascosto la propria delusione per come si è conclusa la vicenda, ma hanno anche ribadito che sul percorso del disegno di legge e, in generale, sul tema della parità le responsabilità in gioco sono diverse tra maggioranza e opposizione. “Non ci uniamo al coro di quelli che usano questa esperienza per sparare sulla politica. E’ importante distinguere le responsabilità della maggioranza e delle minoranza. La prima sicuramente sul tema della parità e in generale dei diritti civili poteva essere più coesa, ma la legge è stata bloccata dall’ostruzionismo delle minoranza”. Per questa ragione, per i sindacati, è necessario interrogarsi sui meccanismi dell’agibilità democratica e del funzionamento dell’aula. Pur nel rispetto delle prerogative delle minoranze una forza di maggioranza deve essere messa nelle condizioni di governare.

Un tema, quest’ultimo, su cui si è soffermato anche il presidente Rossi sottolineando il paradosso di minoranze che pur potendo votare contro il provvedimento e avendo la possibilità, prevista dallo Statuto per le leggi elettorali, di sottoporre la legge a referendum confermativo si sono arroccati sullo strumento dell’ostruzionismo. Atteggiamento non rispettoso né della volontà di quella parte di comunità che vorrebbe la democrazia paritaria, né di quelli che sono contrari.

Dalla maggioranza è comunque arrivato l’impegno a proseguire l’impegno per la parità. Il primo banco di prova saranno le prossime elezioni provinciali.

In conclusione il segretario generale della Uil trentina ha auspicato, a nome di tutte e tre i sindacati, una maggiore attenzione della maggioranza sui temi dei diritti civili, dimensione su cui, ha detto, “c’è stato un eccesso di timidezza da parte delle forze di governo”.

Scarica il pdf: 20170511_doppia preferenza

FOTOGRAFIE:

manifestazione ddl doppia preferenza di genere 110517

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12 Mag
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Scabbia, l’accusa di Alotti «Profilassi a carico delle famiglie»

10 maggio 2017 – Corriere del Trentino (altro…)

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scabbia
12 Mag
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Lo sciopero della scabbia: quando la prevenzione diventa un optional.

Comunicato stampa UIL del Trentino

del 10/5/2017

Lo sciopero della scabbia: quando la prevenzione diventa un optional.



Scoppia un focolaio di scabbia in una scuola pubblica della Provincia Autonoma di Trento e il servizio sanitario lascia la prevenzione in carico alle famiglie con un costo dai 30 ai 100€.

Non tutte le famiglie hanno possibilità di sostenere questa spesa. E la conseguenza di una prevenzione parziale è evidente: il protrarsi del problema in luoghi pubblici ad alta diffusione di contagio.

E’ una delle contraddizioni del servizio sanitario pubblico trentino e dell’assenza di comunicazione fra un assessorato, quello dell’istruzione, ed un altro, quello appunto della sanita’ e delle politiche sociali.

Assessorati che hanno competenze su materie per le quali in Trentino vige un’autonomia locale di primo livello, non vi sono lacci e lacciuoli statali o problemi di limitazione al finanziamento delle relative politiche, solo lasche indicazioni generali di indirizzo e, soprattutto, autonomia di gestione e quindi maggior possibilita’ di introdurre “buoni prassi” e politiche di prevenzione vera, mirata, a partire proprio​ dall’infanzia e dalle istituzioni pubbliche.

Altro che “buona scuola” e “prevenzione sanitaria”! …..che ce ne facciamo di questi slogan quando famiglie e persone vengono abbandonate a se stesse e non si forniscono, a carico della ASL, nemmeno le medicine necessarie a risolvere il problema ed evitare la cronicizzazione della malattia e soprattutto la sua diffusione.

 

Una volta era necessaria la dichiarazione di guarigione del medico per tornare nel consesso scolastico, oggi la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra, Rossi ignora Zeni e viceversa. Di mezzo ci vanno i cittadini della “comunita’ trentina”, i più deboli ed indifesi, malati e minorenni, trattati alla stessa maniera in Trentino come in qualunque altra scuola in qualsiasi ASL italiana.

Con un’aggravante….nel resto del paese, od in gran parte di esso, le risorse, anche si volesse trovarle ed utilizzarle per una medicina preventiva nelle scuole, difficilmente ci sarebbero. Da noi in Trentino ci sono, ma si preferisce finanziare le scuole private, dove magari si possono istituire ambulatori, convenzioni sanitarie e campagne di controllo e prevenzione sanitaria, con le risorse distratte dalla scuola pubblica.

E certo, il Sindacato si permette di alzare la voce, di chiedere l’intervento della politica, non solo quella di governo, anche quella d’opposizione. A difesa della scuola pubblica, degli alunni, degli insegnanti e del personale scolastico e delle loro famiglie. Ed a difesa della salute pubblica! Visto che i burocrati della Sanità e dell’ Istruzione fanno finta di niente, probabilmente perché possono rivolgersi senza difficolta’ alla medicina privata od i loro figli frequentare scuole classiste, a pagamento, dove raramente gli alunni vivono situazioni di disagio e sono affetti da malattie che si diffondono per le precarie condizioni economiche ed igienico sanitarie familiari e quindi non le diffondono fra i compagni di banco.

Ci auguriamo quindi un ripensamento della vigilanza sanitaria nelle scuole ed una rivisitazione delle esenzioni e delle politiche tariffarie e di prevenzione dell’Asl. Certo anche il caso della signora aggredita a Trento e ferita ad una mano, ma non fratturata, che avrebbe pagato un ticket di 50€ al Pronto Soccorso, non depone a favore di chi licenzia i listini dei ticket!

Chissà che si riesca a dare un senso anche alla scuola pubblica ed alla sanita’ trentine ed all’ Autonomia speciale, che va declinata al servizio dei suoi cittadini, quelli futuri in primis!

Alotti Walter
Segretario Generale
Uil del Trentino
Scarica il pdf: scuola sanità COM 100517

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genere
10 Mag
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Preferenza di genere, mancano le firme

10 maggio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Sanifonds
09 Mag
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Sanifonds, corsa al posto in cda Ma le adesioni al fondo non ci sono

 

9 maggio 2017 – Trentino (altro…)

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Paganella Ovest
08 Mag
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Paganella Ovest Sciopero dei lavoratori

8 maggio 2017 – Trentino (altro…)

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08 Mag
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Nepal, dal Trentino 245 mila euro

8 maggio 2017 – Trentino (altro…)

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Alotti
08 Mag
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La UIL su Cassa del Trentino: non è tutto oro ciò che luccica

Dichiarazione stampa

Walter Alotti

Segretario Generale UIL del Trentino

6 maggio 2017

La UIL su Cassa del Trentino: non è tutto oro ciò che luccica!!

 

Certamente i risultati di bilancio di Cassa del Trentino per il 2016 sono a prima vista “buoni ed abbondanti”. In tempo di crisi finanziaria generale e di ricerca di liquidità finanziaria a buon prezzo per gli investimenti pubblici della PAT, di cui vi è necessità assoluta per far ripartire un volano di tutta l’economia trentina, l’annuncio è positivo o per lo meno, una volta tanto, non è certo una “cattiva notizia”.

Quello che stona, restando al pomposo comunicato stampa dell’azionista di maggioranza PAT, è il riferimento alla “struttura snella ed altamente professionale, di 15 dipendenti” che si occupa quale Advisor del sistema pubblico provinciale per le autorizzazioni alle operazioni di indebitamento attuabili dagli enti strumentali della Pat, per il monitoraggio del livello d’indebitamento del settore pubblico provinciale, per il monitoraggio dello stato di avanzamento delle operazioni Bei e per il supporto nell’ambito delle strategie finanziarie della Provincia e delle società partecipate dalla stessa. Attua il coordinamento delle attività di investimento strategico della Provincia autonoma di Trento che ha riguardato nel 2016 i principali progetti a valenza provinciale (Fondo Strategico del Trentino Alto Adige, Fondo Housing Sociale Trentino, Polo Sanitario del Trentino, Collegamento stradale Loppio-Busa, supporto al Nucleo di Analisi e Valutazione degli Investimenti Pubblici). Personale a cui si applica il contratto di lavoro del settore specialistico settoriale bancario, ed a cui, per premio, dopo le “sviolinate” presenti nella stessa relazione di bilancio e nell’espressione di soddisfazione del Presidente Ugo Rossi, si prevede, proprio da parte dell’azionista di stramaggioranza PAT, applicare un fantomatico e comunque svantaggioso “contratto collettivo unico di primo livello per le società a partecipazione pubblica locale”.

Un controsenso imbarazzante e pericoloso per due semplici motivi: gli evidenti rischi di fuga di quelle “alte professionalità” attualmente impiegate e remunerate oggi in modo analogo alle altre strutture e società finanziarie che esercitano quelle specifiche attività; per l’ineludibile scontro legale e contenzioso sindacale, già preannunciato dal sindacato, che si avvierà se, come avvenuto per il personale delle Società di Trasporto, non si escluderanno queste poche decine di lavoratori e lavoratrici del nascente Polo della Liquidità, che nascerà dalla fusione già deliberata di Cassa del Trentino spa e Riscossioni Trentino spa, da quell’inadeguata proposta contrattuale.

Un ultima osservazione. Dai dati sintetici 2016, a differenza di quelli del 2015, si fa fatica a comprendere se sussiste ancora quella che qualcuno aveva definito la “cresta sul debito”, cioè quella differenza positiva fra interessi attivi pagati dalla Provincia autonoma a Cassa del Trentino ed interessi passivi pagati da quest’ultima sui mercati finanziari, che tanti bei utili ha fatto fare in passato a Cassa del Trentino. Solo con la pubblicazione integrale del Bilancio 2016 si potrà verificare poi se la “cresta” prosegue e quante sono state le decine di milioni di euro che la PAT avrà pagato a CdT anche per l’esercizio 2016. Ma non vogliamo essere maliziosi: siamo certi che questi ultimi risultati non derivino da quel perverso meccanismo finanziario, ma solo dalla bravura e professionalità del management della brillante società pubblica trentina.

Scarica il pdf: cassa trentino bilancio 2016

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Cdt
08 Mag
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Dipendenti di «Cdt» Contratto a rischio

7 maggio 2017 – Corriere del Trentino (altro…)

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