l’Adige – 11 ottobre 2022

Bollette e lavoro, serve un’intesa. Sindacati: «Si può pensare anche ad un giorno in lavoro agile, ma nell’ambito di un accordo»

Immaginare l’allargamento dello smart working negli uffici pubblici per tagliare il costo del riscaldamento? Ci si può anche pensare, ma a patto di passare da un accordo serio. Perché c’è più di un aspetto da valutare. Questo il messaggio che inviano i sindacati a chi deve gestire la macchina amministrativa pubblica. Ricordando, sommessamente, che il tempo è quello che è: il 22 ottobre, data in cui si potrà accendere il riscaldamento. Dall’altra parte della “barricata” sembra pronto a parlarne il Comune di Trento, che la settimana prossima avrà il primo confronto con i sindacati. Sul tavolo lo smart working del venerdì pomeriggio (certo) e l’ipotesi (ad oggi opzionabile) di spegnimento del riscaldamento il giovedì sera, quindi con l’intera giornata di venerdì a casa.
Dal Comune di Trento agli altri municipi, che in Consiglio delle Autonomie hanno condiviso un documento comune, fino alla Provincia. Non c’è ente pubblico che non sia alle perse con strategie più o meno originali per tagliare la bolletta del gas, in vista dell’inverno. Per ora la manovra di risparmio prevede ovunque di spegnere il riscaldamento il venerdì alle 13. Il che evidentemente significa immaginare di far lavorare da casa chi non stacca per il week end già a fine mattinata. ma il tema si trascina dietro questioni che vano chiarite. Quindi dai sindacati bisogna passare. Per ora un primo confronto c’è stato solo con l’assessore provinciale Achille Spinelli, che ha convocato i sindacati giovedì scorso per illustrare loro le misure di risparmio, ma non ha parlato di ampliare gli accordi in essere sullo smart working. «Noi capiamo la necessità di risparmio e crediamo che si possa ragionare di una riduzione del consumo energetico, ma quello che noi chiediamo è che il ragionamento sia a tutto tondo -osserva Giuseppe Pallanch, Cisl funzione pubblica -intendo che serve fare un ragionamento che preveda Provincia, ma anche Comunità di Valle e Comuni. È evidente che la riflessione potrà toccare anche un ampliamento del lavoro agile. Noi non siamo contrari, siamo favorevoli a discuterne, a patto che si contemperino le esigenze di tutti. Dell’ente di risparmiare, dell’utenza di avere servizi efficienti e dei lavoratori, sulle cui spalle non si possono scaricare i costi energetici. Quindi parliamone, possiamo anche immaginare di chiudere un giorno interno. Ma chiediamo di essere coinvolti nel processo decisionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda la collega segretaria provinciale della Uil Funzione pubblica Marcella Tomasi: «All’assessore lo abbiamo già detto, serve ragionare in modo serio. Magari si può pensare il lunedì di partire un po’ dopo, a zone, o pensare uno smart working di palazzi interi -osserva Tomasi -Ma per adesso ci hanno solo detto che alle 13 del venerdì spengono. Devono spiegarci come pensano di gestire il lavoro del personale. Anche perché Trento città è un conto. Cavalese è un altro: in alcuni posti il problema si porrà già a fine ottobre».
Chi ha già deciso di coinvolgere i sindacati è il Comune di Trento, che la settimana prossima avrà un primo confronto. Sul tavolo, sue ipotesi: «Noi abbiamo l’obiettivo di chiudere il riscaldamento il venerdì alle 13 -spiega il sindaco Franco Ianeselli -quindi abbiamo la necessità di ragionare di smart working per i dipendenti che sono in servizio il venerdì pomeriggio. Ma c’è anche un’altra ipotesi, per ora solo opzionale, di chiudere il riscaldamento il giovedì sera, in quel caso lo smart working sarebbe per l’intera giornata di venerdì. La settimana prossima avremo un primo incontro con i sindacati».

 

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