09 maggio 2020 – Trentino
Bonus ai sanitari, per i sindacati i soldi non bastano
Il “premio Covid”
Ieri l’incontro con la Provincia, divisioni anche sulla ripartizione
TRENTO. Non bastano, secondo i sindacati, le risorse che la Provincia di Trento ha stanziato per i lavoratori della sanità. Queste almeno sono le conclusioni di un incontro che si è tenuto ieri in video conferenza con l’assessora Stefania Segnana e i dirigenti provinciali Paolo Nicoletti (direttore generale), Giancarlo Ruscitti (politiche socio-sanitarie) e il capo del personale Silvio Fedrigotti, assente il governatore Maurizio Fugatti (come hanno tenuto a sottolineare più sigle sindacali). Ai sindacati della sanità è stato prospettato un taglio di 20 milioni di euro alla vacanza contrattuale dei contratti del pubblico impiego, con lo stanziamento invece di 15 milioni per il personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid 19. Su questo punto le posizioni non sono univoche: c’è chi -come Nursing Up -ritiene che il “bonus Covid” debba essere riconosciuto esclusivamente a chi ha lavorato in prima linea, rischiando la vita a contatto con il virus, mentre altri sindacati sono più aperti a una distribuzione più ampia, considerato che anche le seconde linee (ad esempio i tecnici che hanno lavorato per la riorganizzazione delle strutture sanitarie durante l’emergenza) meritano un riconoscimento per il lavoro svolto. Insoddisfazione comunque generale per lo stanziamento, con NursingUpche-inunanota-ha parlato di “disinteresse dell’attuale maggioranza politica nei confronti di settori importanti come quelli socio sanitari che hanno molto sofferto in questo periodo sopportando tutto il peso della pandemia. Per Giuseppe Varagone (Uil sanità): «La giunta provinciale nella seduta di domani (oggi, ndr) deve evitare di tagliare i 20 milioni di euro sui rinnovi contrattuali 2019/2021 perché questo si tradurrebbe come l’ennesimo schiaffo morale per chi in questi mesi si è fatto carico con professionalità e competenza della gestione dell’emergenza». Quanto al “bonus Covid” per la sanità, Varagone ritiene che i 15 milioni di euro debbano essere incrementati e vada incentivato tutto il personale che in questi mesi ha fatto sì che la sanità continuasse a svolgere l’attività ospedaliera. Anche Paolo Panebianco (Fenalt) ritiene che le risorse non siano sufficienti tanto da avanzare un suggerimento: «Le donazioni che i cittadini hanno indirizzato alla sanità trentina potrebbero essere fatte confluire in un fondo per il lavoratori che hanno dato un contributo fondamentale in questa emergenza». E oggi alle 11 ci sarà un presidio in piazza Dante, convocato dai sindacati del pubblico impiego.
Scarica il pdf: sanitari ART 090520
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