25 gennaio 2020 – Trentino

BUSTE PAGA. I sindacati: «Bene il taglio delle tasse deciso da Roma»

Da luglio le buste paga di 182.751 dipendenti trentini saranno più ricche grazie al taglio delle tasse approvato ieri dal Governo. I redditi fino a 28.000 euro, cioè 130.235 dipendenti in provincia, vedranno crescere il vecchio bonus Renzi fino a 100 euro al mese. Al di sopra di questa soglia di reddito e fino a 35.000 euro l’importo del bonus decrescerà fino a 80 euro al mese. Superato tale livello, l’importo del beneficio continuerà a decrescere fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro di reddito. Ben 52.516 dipendenti trentini che oggi non godono di nessun taglio Irpef da luglio avranno buste paga più pesanti. «Finalmente il lavoro dipendente ottiene un giusto riconoscimento nelle scelte di politica fiscale nazionale commentano in una nota i segretari trentini di Cgil, Cisl Uil, Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Per anni questi lavoratori sono stati vessati da un fisco poco equo. Con questo provvedimento si segna un primo passo nella direzione di un giusto e necessario riequilibrio, che darà ossigeno a molte famiglie e lavoratori trentini da anni alle prese con un potere d’acquisto fermo, se non in calo. Il prossimo intervento dovrà riguardare in primo luogo i lavoratori con redditi bassissimi, gli incapienti, e i pensionati». Il taglio delle tasse varato dall’esecutivo scrivono i sindacati «mitiga l’impatto della decisione della giunta Fugatti che ha alzato le imposte per i lavoratori e i pensionati con redditi sotto i 20mila euro, reintroducendo l’addizionale regionale». Resta comunque alta l’attenzione del sindacato per l’impatto che la misura varata da Palazzo Chigi potrà avere sulle casse della Provincia di Trento. L’estensione del bonus Renzi e il taglio delle tasse, infatti, sembra avverrà infatti con il meccanismo della detrazione fiscale, e ciò produrrà minore gettito per Piazza Dante.

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