Corriere del Trentino – 24 agosto 2023

Caldo record, cantieri a rischio. In campo gli ispettori Uopsal

Venti controlli nell’ultima settimana. Ance: «Orari flessibili e più pause» Dafne Roat

TRENTO Operai con la maglietta appoggiata alla spalla lungo le strade roventi si asciugano la fronte cercando di ripararsi con la mano dal sole. Poi lo sguardo si allunga al cantiere edile vicino, alcuni carpentieri lavorano sfidando la canicola. Già a luglio, dopo la prima ondata di caldo record, era scattato l’allarme dei sindacati Fillea Cgil e Feneal Uil che avevano chiesto di ridurre o sospendere l’attività attingendo alla cassa integrazione ordinaria. Alcune aziende si sono riorganizzate, nelle fabbriche c’è l’aria condizionata, ma ora sono scesi in campo anche gli ispettori dell’Uopsal per verificare il rispetto delle misure di prevenzione.
«Un’opera di sensibilizzazione», la definisce Dario Uber, direttore dell’Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro. È chiaro però che nei casi in cui «si dovessero verificare i presupposti per la sanzione procederemo — spiega — ma dal punto di vista della normativa sono ambiti meno delineati». L’attenzione degli ispettori si è concentrata soprattutto sui cantieri edili e stradali, ma all’Uopsal sono arrivate segnalazioni anche di alcuni lavoratori impiegati all’interno di un centro commerciale e anche in una cucina di un ente pubblico. «Stiamo verificando — spiega il direttore — bisogna capire se ci sono i presupposti per intervenire. Le cucine sono sempre un ambiente delicato dal punto di vista climatico». Sono una ventina i controlli effettuati la scorsa settimana. Sotto la lente degli ispettori ci sono le misure di prevenzione, a partire dall’orario di lavoro, le pause, l’idratazione dei lavoratori, l’utilizzo di indumenti adeguati. «A luglio — ricorda Uber — c’era stato un primo intervento ed era stato diffuso anche un report che richiamava le misure principali di prevenzione in particolare per i lavori all’esterno, ora siamo di nuovo in una fase critica e c’è preoccupazione da parte dei lavoratori». Le fabbriche sono un po’ più attrezzate, ma per le ditte che operano sui cantieri edili e stradali, spesso messe sotto pressione da cronoprogrammi stringenti, è più difficile. «Molte imprese e piccole aziende si sono riorganizzate — spiega Marco Segatta, presidente dell’Associazione artigiani del Trentino — noi abbiamo dato alcune indicazioni sulle modalità di lavoro». Di base c’è il problema della scelta del periodo: «I cantieri stradali sono sempre estivi, le amministrazioni scelgono i mesi di vacanza perché le scuole sono chiuse e si pensa ci sia meno traffico. In realtà non è più così — riflette il direttore di Ance, Lorenzo Garbari — le città in estate non si svuotano più, ma queste sono scelte politiche su cui non vogliamo intervenire. Come associazione abbiamo prontamente informato le nostre imprese già a luglio inviando due circolari e il documento con le linee guida Inail aggiornate. Nei cantieri ci sono i responsabili della sicurezza dei lavoratori e la direzione lavoro che devono valutare se ci sono le condizioni per operare in sicurezza». Tradotto: le imprese si sono organizzate con «orari più flessibili, frequente ricambio di personale, pause, zone d’ombra, molta acqua e nessuno lavoratore deve operare da solo — precisa Garbari — è fondamentale in caso di un eventuale malore. Si cerca di minimizzare i rischi». Secondo Garbari, però, non può esserci una regola fissa perché «ogni cantiere è diverso dall’altro, quindi bisogna valutare caso per caso. Se lavoro in galleria, ad esempio, non ho grossi problemi». I sindacati a luglio avevano invocato la cassa integrazione, ma il problema è che in caso di sospensione del cantiere per maltempo non viene riconosciuta. «Le nostre imprese sono rimaste spiazzate», afferma Ance.

 

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