26 ottobre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Cambio al vertice di Marangoni Via De Alessandri, arriva Maggioni

Il più esplicito nell’esprimere le preoccupazioni dei lavoratori in merito alla nomina del nuovo ad del gruppo Marangoni è Alan Tancredi della Uiltec Uil:

«Il cambio del responsabile operativo dell’azienda nell’attuale fase di grave crisi dell’intero comparto e dello stabilimento di Rovereto è un segnale di forte discontinuità gestionale che pone serie domande alla parte sindacale – commenta Tancredi -.

Già dal sofferto accordo del 2014 si mormorava di un dissidio interno all’ azienda. Seppur può apparire paradossale De Alessandri ha interpretato un ruolo di mediazione, difficile, aspro ma tendente a cercare la soluzione migliore tra le peggiori.

La sua sostituzione dà adito a pensieri non certo rassicuranti.

Ricordiamo alla proprietà l’assoluta necessità di un urgente ammodernamento culturale nella gestione delle maestranze e nelle relazioni industriali, unico volano per portare l’azienda fuori della crisi acuta cui soffre da tempo. 

Ribadiamo la disponibilità ad un confronto sereno che attende le parti nei prossimi mesi». 

Più cauto – perlomeno sugli scenari di “fratture intestine” in seno al gruppo Marangoni – è Mario Cerutti della Filctem Cgil, il quale concorda però sull’opportunità di un confronto urgente con il nuovo ad del gruppo. La nomina di Maggioni, per Cerutti è «il cosiddetto “fulmine a ciel sereno”. Senza ombra di dubbio, le decisioni sulle strategie aziendali, a partire dalla figura di chi deve gestirle, competono al “board” di riferimento e questo, in un contesto di normalità, è assolutamente fisiologico.

Ovviamente, essendo la situazione della Marangoni molto particolare questo avvicendamento quanto meno ci sorprende. Ad ogni modo, dal momento che con l’azienda, e non solo, sono stati sottoscritti alcuni importanti accordi, abbiamo già proposto ai colleghi di Femca Cisl e Uiltec Uil l’invio di una richiesta urgente di incontro al nuovo ad Dino Maggioni».

In linea teorica, gli accordi già firmati e dei quali è garante la Provincia non si toccano. Ma la strategia di Marangoni, alla luce della nomina del nuovo ad, è ancora tutta da scoprire e non è escluso che riservi sorprese.

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