21 marzo 2017 – Trentino

Cda unico dei musei, la Uil si schiera con Mellarini Alotti: «Razionalizzazione che riduce gli sprechi. Una rete forte crea occupazione»

Tiziano Mellarini incassa il via libera della Uil sul suo nuovo progetto di riforma del sistema museale trentino.

Seppure «sorpresa dal cambio di passo, o meglio dal ritorno sui propri passi dell’assessore Mellarini», la Uil del Trentino si esprime favorevolmente circa «la nuova vision della riforma della cultura, che prevede una governance semplificata e la possibilità di agire strategicamente addirittura sul piano nazionale, per i numeri che il sistema museale realizza nell’insieme». A parlare è direttamente il segretario generale della Uil, Walter Alotti, che benedice il ritorno all’idea del cda unico. «In questo modo — sostiene — i numeri saranno tali da competere con le altre corazzate museali italiane: da quelle di Mantova agli Uffizi di Firenze, da Verona ai poli museali di Torino. Basti pensare al totale di 1.632.000 di presenze nei musei della nostra provincia, pubblici e privati, per capire il giacimento prezioso a disposizione dei trentini e dell’economia provinciale». Ad Alotti, oltre agli aspetti culturali, interessa «l’occupazione che una solida rete di musei può garantire».

A suo giudizio «si potrebbero sperimentare nuove modalità di lavoro, soprattutto importanti per i giovani, in parte anche temporanee, non banali, di livello umanistico, scientifico e linguistico evoluto, utili per acquisire curriculum e professionalità spendibili nel settore pubblico e privato, in Trentino e fuori».

Quanto all’accentramento, la Uil spesso sostiene processi di razionalizzazione della vasta galassia che fa capo a Piazza Dante. «Permetterà di ridurre di molto gli sprechi, recupera la dimensione territoriale, facendo massa critica, ma salvaguardando al contempo l’autonomia degli istituti con il mantenimento dei diversi comitati scientifici». La Uil sostiene l’analogo intervento nel sistema bibliotecario provinciale, «così viene mantenuta anche quella dimensione sociale diffusa che produce quasi un milione e mezzo di prestiti librari».

L’auspicio complessivo di Alotti è di «un sistema culturale omogeneo, strutturato, coeso che offra ai visitatori, ma anche ai trentini, un profilo originale percepibile e che renda il nostro territorio ancor più attrattivo, anche per quanto riguarda l’aspetto formativo, scientifico, turistico ed economico».

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