Corriere del Trentino – 02 luglio 2022

Centro storico, il commercio in ritirata. Chiude anche Conbipel: «Altra sconfitta»

Le serrande del commercio abbassate in centro storico sono sotto gli occhi di tutti, un fenomeno in forte crescita soprattutto a seguito della pandemia. I periodi di chiusura prolungati per qualche piccolo negozio hanno avuto un effetto devastante e molte attività sono state costrette a chiudere. Ora però iniziano a chiudere anche le grandi catene, è di ieri una nota della Uiltucs che annuncia la chiusura del punto vendita Conbipel, il quinto negozio a chiudere i battenti in via San Pietro e parla di «altra sconfitta per il centro storico».
«Il marchio è in amministrazione controllata da tempo — sottolinea il sindacato — da 184 negozi che componevano la “flotta” del marchio, dopo l’acquisizione da parte del gruppo Grow capital, si è arrivati a 165. Il negozio di via San Pietro fa parte dei 19 negozi colpiti». Per il sindacato ora la priorità è rappresentata dai posti di lavoro: «Due addette alle vendite a tempo indeterminato, una a tempo determinato e un addetto somministrato, per un totale di quattro persone, rischiano di rimanere senza lavoro — fanno sapere dalla UILT la quale segue da tempo le sorti dell’azienda — Come UILTuCS del Trentino-Alto Adige/Südtirol ci siamo subito attivate e coordinate con il segretario nazionale Zimmari che segue la procedura a livello nazionale — riferisce Annalisa Santin, che ha seguito tutta la procedura di concordato prima e successivamente quella di amministrazione straordinaria fin dal febbraio 2020 — L’accordo confederale, ove possibile, prevede la possibilità per le lavoratrici di essere ricollocate nei punti vendita limitrofi. Rimane il rammarico di vedere ancora un negozio del centro storico di Trento chiudere i battenti e, il fatto che stavolta sia anche una grossa catena non lascia presagire nulla di buono per il mantenimento dei livelli occupazionali nel comune di Trento. Crediamo che su questo anche le istituzioni locali a partire dal sindaco debbano iniziare a preoccuparsi»
Il vicesindaco e assessore al commercio del Comune di Trento Roberto Stanchina: «Il problema delle grandi metrature è il caro affitti in centro storico — dichiara l’assessore — sommato ad una serie di altri recenti aumenti come il caro energia e l’inflazione, che sulle attività commerciali incidono pesantemente. Un altro problema è rappresentato dal calo dei consumi, una famiglia media oggi fatica ad arrivare a fine mese e dunque non spende più come era solita fare, il commercio deve fare i conti con tutte queste variabili che se sommate una all’altra possono portare a decisioni come quelle alle quali assistiamo». In prospettiva il sindacato ipotizza uno scenario fosco in città, soprattutto per i posti di lavoro, vede anche lei questo pericolo? «In centro non c’è un problema di attrattività, certo che, se facessimo una indagine sul rapporto prezzo degli affitti-metratura commerciale in centro potremmo trovare delle sorprese. Inoltre — aggiunge l’assessore — emerge un problema che quest’anno sta creando enormi difficoltà, ossia la carenza di figure lavorative, che emerge a tutti i livelli, dal commercio, alla ristorazione, al pubblico esercizio. Non so se è il caso di Conbipel, so per certo che in alcuni bar in città devono obbligatoriamente chiudere almeno un giorno alla settimana, anche nel pieno della stagione, perché non riescono a implementare il turn over e questa è l’altra faccia della stessa medaglia se parliamo di livelli occupazionali». Nel caso di Conbipel sono quattro le lavoratrici a rischio. «Il marchio ha altri negozi in Trentino, mi auguro si trovi presto una soluzione».

 

Scarica il pdf: Conbipel ART 020722 2