07 agosto 2019 – Trentino

«Contratti pubblici, dalla giunta neanche un euro»

La protesta. I sindacati denunciano il “vuoto” che penalizza oltre 23 mila persone

Per i quasi 15.000 dipendenti del Comparto delle Autonomie locali della Provincia ed Enti Strumentali, Comuni e Comunità di Valle, APSP – ed i quasi 8.000 del Comparto Sanità «non c’è un euro, nell’assestamento di bilancio licenziato dal Consiglio Provinciale, per il rinnovo del contratto». «È una scelta molto grave denunciano Cgil, Cisl e Uil in controtendenza persino con quanto avviene invece a livello nazionale dove sono state stanziate risorse – seppure ancora insufficienti oppure in Alto Adige dove sul tavolo c’è già il 4,8% di aumento oltre all’adeguamento generalizzato del buono pasto a 7 euro: la situazione trentina rischia pertanto di essere la peggiore nel panorama del pubblico impiego, un segnale chiaro e forte che non ha mancato di sollevare malumore e proteste tra gli addetti. Occorrono, al contrario, risorse certe ed immediate per dare continuità e coerenza al contratto collettivo di primo livello 2016/2018 che ha dato una prima risposta, dopo otto anni di blocchi di retribuzioni, carriere ed assunzioni, per rimettere al centro un sistema dei servizi pubblici che va profondamente riorganizzato».
I sindacati chiedono pertanto «l’immediata attivazione di un tavolo di condivisione con la Giunta provinciale sul nuovo assetto istituzionale del Trentino, alla luce della continua revisione e modificazione della legge sulle gestioni associate che tanti problemi sta determinando sia in termini di efficienza dei servizi che di gestione e carichi di lavoro del personale. Come è anche necessaria l’immediata attivazione del tavolo paritetico per la revisione dell’Ordinamento Professionale».
Sull’aumento al 3% del budget per le assunzioni di personale provinciale, quantificabile in circa 20 milioni nel prossimo triennio e che giudichiamo un segnale di avvio, «attendiamo tuttavia di conoscere con urgenza il piano assunzionale e la calendarizzazione dei relativi bandi che dovrebbe compensare le oltre 500 uscite previste tra uscite ordinarie e quota 100 nella Pat».