21 aprile 2021 – l’Adige

Di nuovo in lista 300 famiglie escluse

Sono circa 300 in Vallagarina le famiglie di cittadini stranieri con meno di dieci anni di residenza in Italia che da oggi possono fare di nuovo domanda per la casa Itea o per il contributo integrativo all’affitto di mercato, sempre che abbiano gli altri requisiti richiesti. Sono riaperti infatti fino al 7 maggio i termini per la raccolta delle domande presso il Servizio edilizia abitativa della Comunità della Vallagarina e delle altre Comunità di valle, dopo che la giunta provinciale, con la delibera 576 del 13 aprile scorso, ha dovuto riconoscere la bocciatura della norma sui dieci anni da parte del Tribunale di Trento e della Corte d’appello. Intanto le graduatorie provvisorie delle domande presentate fino al 29 gennaio scorso registrano un nuovo aumento della fame di abitazioni per le famiglie a basso reddito: sono 1.280 in tutto le richieste, di cui 584 di alloggio e 696 di aiuto a pagare l’affitto.
In dettaglio, le domande per la casa pubblica arrivano da 341 cittadini trentini, italiani e comunitari e da 243 cittadini extracomunitari. Le richieste di contributo integrativo al canone che si paga per un’abitazione affittata sul mercato sono 459 di trentini e cittadini Ue e 237 di famiglie extra Ue. In parte le domande vengono fatte dalle stesse famiglie: chi non riesce ad ottenere la casa pubblica prova con l’aiuto monetario.
Nel 2018 a Rovereto e Vallagarina le domande di alloggio Itea o di sostegno per l’affitto di mercato erano arrivate a 1.453, di cui 603 per l’appartamento e 850 per il contributo. L’anno scorso, con la norma sui dieci anni in vigore, le graduatorie comprendevano in tutto 1.022 domande, il 30% in meno, di cui 477 per l’alloggio e 545 per il contributo.
Nel frattempo sono partiti i ricorsi, in particolare di un cittadino etiope, e lo scorso settembre il giudice del lavoro Giorgio Flaim ha dato ragione al ricorrente e ritenuto incompatibile la norma con il principio di parità di trattamento tra soggiornanti di lungo periodo e cittadini nazionali stabilito dalle norme europee. La Provincia ha fatto ricorso ma la Corte d’appello ha rigettato la richiesta di Piazza Dante. Da qui la delibera che riapre i termini per le domande. «Riaprire le graduatorie per l’alloggio pubblico per gli anni 2019 e 2020 consentendo di fare domanda anche a chi a meno di dieci anni di residenza in Italia è una decisione positiva» affermano dal canto loro i segretari di Cgil Cisl Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti (vedi pagina 10). Con questa scelta, proseguono «la giunta Fugatti ancora non si adegua alla sentenza del Tribunale di Trento che aveva ordinato alla Provincia di adottare un piano di rimozione della discriminazione attraverso la modifica del regolamento in materia di alloggi pubblici, ma almeno temporaneamente per le annate 2020 e 2021 Fugatti torna sulle proprie decisioni».
A causa della norma, sottolineano i sindacati, ci sono centinaia di nuclei familiari che non possono accedere ad un alloggio a canone sociale, ma neppure a canone moderato, né agli strumenti di sostegno al canone di affitto. Bisogna invece tornare ad investire sugli alloggi pubblici, rifinanziando il fondo di housing sociale, che in Vallagarina ha consentito di mettere a disposizione 128 alloggi ad affitto scontato. «Dobbiamo purtroppo constatare invece -concludono Grosselli, Bezzi e Alotti -che anche nell’ultima manovra varata dalla giunta sul tema casa non c’è nulla».

 

Scarica il pdf: ADIGE Itea ART 210421