17 marzo 2021 – Corriere del Trentino

Domande per un alloggio Itea,il 40% da extracomunitari, ma sono solo il 5% dei beneficiari

Con un anno di ritardo, Itea ha diffuso nei giorni scorsi il «Bilancio sociale 2019»: «Per questa edizione, a causa dei disagi e dei rallentamenti che l’irrompere del Covid-19 ha portato con sé, abbiamo tardato la condivisione del documento», spiega il presidente Salvatore Ghirardini. Un documento che fotografa l’anno pre- pandemia, segnando il costante calo dell’offerta di alloggi pubblici in Trentino: solo 37 le nuove costruzioni assegnate alle famiglie e 324, con una diminuzione del 15%, le assegnazioni di alloggi di risulta.

Dal punto di vista patrimoniale, gli alloggi destinati alla locazione in disponibilità di Itea sono 10.683, il 90,3% di proprietà della società mentre il restante 9,7% appartiene ad enti pubblici, tra cui la Provincia autonoma di Trento, i Comuni e lo Stato. Per quanto riguarda invece gli utenti, al 31 dicembre 2019 le famiglie che risiedevano in alloggi Itea erano 9.678. La media dei componenti dei nuclei familiari nel corso degli anni è sostanzialmente stabile, ma per quanto riguarda la percentuale delle famiglie composte da più di 4 componenti – rispetto alla media trentina – questa risulta più alta: «Si registra infatti complessivamente un valore percentuale del 13% rispetto al 5% provinciale». Costante il rapporto tra assegnatari comunitari ed extracomunitari, che accedono a due diverse graduatorie: «Il 94,2% degli assegnatari risulta essere cittadino della Comunità Europea e, di questi, il 91,5% è cittadino italiano; solo il 5,8% è cittadino extracomunitario».

Valori diversi – sempre nel rapporto tra italiani e stranieri – per quanto riguarda la domanda: «L’aumento delle domande si è verificato in entrambe le graduatorie – si legge nel rapporto – nel 2019 si contano 3.100 domande di alloggio pubblico rispetto alle 3.043 del 2018, con un aumento del 1,8%». Ma la percentuale di domande presentate da cittadini extracomunitari «è del 40%». In generale, supera la metà la percentuale di «soddisfazione della richiesta»: «Considerando il numero dei contratti a canone sostenibile stipulati (240) ed il numero delle istanze di contributo soddisfatte (3.596), raggiunge il 66%».

Sul numero delle assegnazioni c’è però l’ammissione di un rallentamento rispetto agli scorsi anni: «La difficile situazione economica generale degli ultimi anni ha determinato una contrazione degli investimenti riducendo sensibilmente il numero degli interventi di nuova costruzione o ristrutturazione». Sono 37 nel 2019 anno le nuove costruzioni, contro le 60 del 2018, e 324 le assegnazioni di alloggi di risulta ristrutturati, mentre nel 2018 erano 383. La Uil – su questo – lancia l’allarme: «La Provincia non sta mettendo soldi né sull’housing sociale né sulla ristrutturazione degli appartamenti di risulta che rimangono sfitti mentre aumenta la domanda di alloggio. Ristrutturazioni – afferma il segretario Uil Walter Alotti – che in tempi di crisi sarebbero da considerare anche come aiuto concreto per il rilancio del settore artigiano. La Provincia ancora una volta è assente».

 

Scarica il pdf: Itea ART 170321 2