30 novembre 2019 – Trentino
Fedrigoni, vertice in Comunità
La cartiera. I sindaci di Riva e Tenno martedì incontrano i sindacati per fare il punto della situazione dopo l’annuncio dell’azienda dei trenta esuberi. Mosaner: «Stupisce che si parli di sovraproduttività nello stabilimento di Varone»
RIVA. I sindaci più direttamente interessati e il presidente della Comunità di Valle dell’Alto Garda e Ledro hanno convocato un vertice con le organizzazioni provinciali di categoria per affrontare il tema dell’annunciato stop del ciclo continuo alla cartiera Fedrigoni di Varone: i segretari Claudia Loro (Slc-Cgil), Alan Tancredi (Uilcom-Uil) e Lorenzo Pomini (Fistel-Cisl) sono attesi martedì a mezzogiorno nella sede dell’ex C9 in via Rosmini a Riva, dove incontreranno il primo cittadino di Tenno Giuliano Marocchi, il suo omologo rivano Adalberto Mosaner, il presidente della conferenza dei sindaci Tarcisio Michelotti e il presidente della Comunità Mauro Malfer. L’appuntamento è stato fissato all’immediata vigilia del primo faccia a faccia previsto tra sindacati e azienda, in programma due ore più tardi: in questo modo gli amministratori locali intendono trasmettere le preoccupazioni che vengono dal territorio, per far sì che i segretari di categoria possano girarle all’azienda. «Siamo disponibilissimi a parlare con i sindaci – commenta Tancredi – anche se ovviamente abbiamo già una strategia sindacale in atto e intendiamo portarla avanti». «Ben venga che anche le istituzioni facciano sentire la propria pressione sull’azienda», aggiunge Loro. A margine, le organizzazioni sindacali hanno chiesto ufficialmente un incontro urgente, dopo il tavolo con i vertici aziendali, con l’assessore provinciale Achille Spinelli.
Nel frattempo, dopo l’approvazione della mozione sul tema in Consiglio a Tenno, del caso Fedrigoni si è parlato anche nel civico consesso rivano: «C’è bisogno di essere uniti – ha detto nel question time il consigliere leghista Luca Grazioli (che peraltro alla Fedrigoni lavora) – per capire che intenzioni ha l’azienda sul territorio di Varone». «Certamente sì – ha replicato Mosaner –. Lei conosce bene l’attenzione che ho sempre posto sulle cartiere, del Garda e di Varone, in particolare per i posti di lavoro messi in campo. Sul gruppo Fedrigoni c’è stato un cambio aziendale imponente, con la completa dismissione della famiglia Fedrigoni, oltre all’uscita di Alfonsi che era un baluardo per la nostra zona, con una profonda trasformazione dei vertici. Stupisce un po’ che per quella che era stata considerata una delle perle del gruppo Fedrigoni ora si parli di sovraproduttività rispetto al mercato delle carte speciali. Preoccupa che una carta speciale che ha ancora una domanda molto importante risulti in esubero: mi piacerebbe sapere e capire quale sarà la finalizzazione di questo processo che ha messo in campo il gruppo. Fedrigoni ormai è solo il nome dell’azienda e basta, perché i Fedrigoni purtroppo non c’entrano più. Quella comunque è un’area industriale prevista dal piano urbanistico provinciale, come quella delle Cartiere del Garda. A suo tempo il Comune di Riva fece una strenua resistenza sulla richiesta di Fedrigoni di un cambio di destinazione dell’area. Come per le Cartiere del Garda, fintanto che c’è un barlume di produzione il vincolo industriale per evitare la svendita dei terreni in funzione di qualsiasi altra natura rimarrà».
Scarica il pdf: Fedrigoni ART 301119
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