18 marzo 2020 – Trentino, Corriere del Trentino
I sindacati a Fugatti: «Chiudere le fabbriche e le aziende»
L’appello. Chiedono di bloccare le imprese producono beni e servizi non essenziali
TRENTO. Chiusura delle fabbriche e delle aziende di servizi non essenziali. È quanto chiedono con una lettera unitaria al presidente del coordinamento imprenditori del Trentino Marco Segatta e al presidente della Provincia Maurizio Fugatti i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
I segretari si fanno portavoce delle preoccupazioni dei lavoratori e chiedono, in carenza di dispositivi individuali di protezione, di chiudere tutte le aziende che producono beni e servizi non essenziali: Torniamo a segnalarvi la preoccupazione che da decine di luoghi di lavoro le lavoratrici e i lavoratori ci trasmettono quotidianamente in merito alle difficoltà di operare in condizioni minime di sicurezza rispetto al rischio di contagio da Covid-19. Le prescrizioni previste dal DPCM 11 marzo 2020 e del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020 rappresentano infatti modalità indispensabili e per questo inderogabili per garantire la tutela della salute nei luoghi di lavoro e contestualmente per prevenire la diffusione della sindrome Covid-19 sul territorio provinciale. L’attuale e speriamo temporanea impossibilità di reperire, in quantitativi adeguati, gli opportuni dispositivi di protezione individuale, in questo caso le mascherine chirurgiche, e la difficoltà nel rispettare le distanze minime in alcuni contesti lavorativi, rendono spesso critico lo svolgimento delle proprie attività professionali da parte delle lavoratrici e dei lavoratori. A questo proposito, anche alla luce delle notizia di chiusure temporanea di parte di alcune grandi aziende a livello locale e nazionale, nonché di indiscrezioni su analoghe scelte che verranno operate a breve da gruppi multinazionali del settore automotive anche in altri paesi europei, nonché in considerazione del fatto che nei prossimi giorni anche in Trentino la diffusione del Coronavirus raggiungerà molto probabilmente il suo picco provocando un aumento di persone colpite da Covid-19, riteniamo urgente che le aziende di settori produttivi e servizi non essenziali sospendano le proprie attività attivando gli ammortizzatori sociali, a partire da quelli introdotti dal decreto legge “Cura Italia” approvato dal Consiglio del Ministri. Ciò consentirebbe non solo di contribuire ulteriormente a contenere la diffusione del contagio in atto, in un contesto particolarmente critico per la pressione indotta sui servizi sanitari provinciali dall’aumento del numero di pazienti in cura per Covid-19, ma anche di concentrare l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione individuale nelle attività produttive e di servizio essenziali, quali, per esempio, il sistema logistico, la distribuzione commerciale, le reti telematiche e degli impianti tecnologici, il settore agroalimentare, i servizi pubblici essenziali, l’assistenza socio-sanitaria domiciliare. Crediamo che una misura drastica seppur temporanea che rafforzi quelle adottate fino ad oggi, con la chiusura di tutte le attività produttive e di servizio non essenziali, sia ad oggi necessaria ed urgente per vincere la battaglia contro la diffusione del virus. Crediamo inoltre che, anche dal punto di vista economico, prima si procede a questa chiusura temporanea, prima si potrà effettivamente ripartire limitando così gli effetti negativi sui settori produttivi».
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