26 ottobre 2019 –  Trentino, Corriere del Trentino

I sindacati: ok con riserva a Manzana Fridays for Future: vediamo i fatti. Alotti: retribuzioni, da noi basse.

Una promozione con riserva. Suona così il giudizio che Cgil, Cisl e Uil e i giovani del movimento Fridays for Future danno delle posizioni emerse giovedì durante l’assemblea di Confindustria.
«Ho seguito — commenta Silvia Rigo, esponente dei Friday — l’intervento del presidente Vincenzo Boccia, che ha centrato gran parte dei temi che anche come movimento stiamo affrontando. Uno molto importante è vedere la transazione ecologica non come pericolo per i lavoratori ma come opportunità: dagli studi emerge che attuare una seria conversione creerebbe numero di posti di lavoro che permetterebbero di risollevare l’economia italiana». A patto che sia una transizione che «non serva per “ingrossare” le tasche della classe benestante ma che ridistribuisca le ricchezze». Il punto è che «gli spunti dati sono corretti ma ho qualche riserva su come verranno attuati. Il fatto stesso che Manzana — afferma Rigo — difenda la Valdastico la dice lunga sull’approccio: ci sono temi importanti, come l’ambiente, che vengono posti a vassallaggio delle questioni economiche. Invece è necessario un cambio di paradigma».
Una posizione simile quella espressa da Franco Ianeselli segretario della Cgil: «È importante — riflette — che sia stata sottolineata la questione della responsabilità sociale di impresa. È però necessario che questo non sia percepito come una patina che l’azienda si dà senza che migliorino le condizioni dei lavoratori». «La sostenibilità ambientale e la rivoluzione tecnologica» sottese alla transizione per Ianeselli non devono lasciare il lavoratore in un angolo ma coinvolgerlo in maniera attiva: la partecipazione dovrebbe essere «organizzativa, ascoltando i rappresentanti dei lavoratori e strategica, coinvolgendo i lavoratori anche nelle grandi scelte aziendali».
Anche Walter Alotti (Uil) plaude all’appello alla responsabilità sociale ma attacca Manzana sul riferimento alle retribuzioni del settore industriale che secondo il presidente di palazzo Stella sarebbero superiori del 20% della media delle retribuzioni provinciali e statali: «Se il confronto è con il sud Italia va bene, ma i dati Inps 2016 ci dicono che in realtà i 20.827 euro risultanti in provincia sono inferiori sia alla media italiana (21.790), al nord est (22.916) che, ovviamente all’Alto Adige (23.229)» precisa Alotti.
Anche il bilancio della Cisl con il segretario Lorenzo Pomini è a luci e ombre: «Il dato di un miliardo di evasione fiscale riferito da Fausto Manzana — riflette — è allarmante: se Provincia e Comuni volessero qualcosa potrebbero fare». Pomini rispolvera una norma targata Tremonti e rimasta inapplicata «che dava poteri a sindaci, tramite la Finanza e l’agenzia delle Entrate di controllare i cittadini e trattenere per il Comune il 40% di quanto recuperato. Non ho condiviso il richiamo di Manzana alla priorità da dare alle imprese trentine». Mentre prima per Pomini dovrebbero venire i lavoratori.

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