Comunicato stampa UIL del Trentino – 28/6/ 2018

Incremento dell’1,6% delle denunce di infortunio sul lavoro nel 2017, dopo i già preoccupanti dati in crescita nel 2016 (+4% sul 2015) e la recrudescenza in atto anche nell’anno in corso, con 3 morti e 7 infortuni gravi da gennaio 2018.

La UIL del Trentino chiede all’Assessore Zeni di battere un colpo e per lo meno una risposta alle domande postegli ancora al 1° maggio sulle risorse provinciali per la sicurezza del lavoro.

Nella giornata in cui UILM e FIOM scioperano e chiedono maggiori investimenti pubblici e delle aziende sulla salute e la sicurezza del lavoro, la UIL del Trentino lancia ancora un forte appello, una richiesta al mondo produttivo, sindacale e politico di fermarsi e concentrarsi, seriamente, per provare a cambiare od aggiungere azioni concrete, alle prassi e procedure previste a salvaguardia della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici.

Ribadiamo necessario un maggior impegno dell’amministrazione pubblica, del sindacato e delle aziende nella attuazione di una vera sorveglianza sanitaria dei lavoratori, nella prevenzione degli infortuni e nella formazione sulla sicurezza del lavoro.
Sul piano locale poi chiediamo un rafforzamento delle azioni di prevenzione riguardo alla salute e sicurezza sul lavoro, maggior impegno e risorse adeguate in tal senso, un rafforzamento dell’organico dell’UOPSAL ed una rivisitazione delle modalità di intervento e dei tempi oltre che della frequenza delle visite ispettive, non più confacenti ad un mondo del lavoro che si sta sempre più precarizzando e terziarizzando. E’ tempo che gli ispettori del lavoro siano messi in condizione di intervenire ed intervengano molto più al di fuori dei canonici giorni ed orari di lavoro della “società industriale, fordista” passata, durante l’arco orario di tutta la giornata, notte compresa, ed anche, con maggior frequenza nei giorni festivi, ormai considerati – soprattutto nel commercio e nel turismo – ordinari giorni di lavoro. Ed infatti è proprio in questo settore, oltre che nell’agricoltura e nell’edilizia, che si riscontra l’incremento più preoccupante di infortuni sul lavoro.

Il 1° maggio scorso, dedicato proprio alla sicurezza sul lavoro, CGIL CISL UIL del Trentino hanno chiesto conto delle risorse investite in provincia in prevenzione, ma nessuna risposta ufficiale è pervenuta dagli Uffici dell’Azienda Sanitaria Provinciale, né tanto meno dall’Assessore Zeni. La stessa domanda la pongono da tempo osservatori e tecnici del settore, senza mai risposte chiare ed esaurienti.

Sarà perché dati di cui siamo in possesso parlano di performance al di sotto della media nazionale? …. con investimenti nel 2016 del 2,74% , nel 2017 del 2,89% e del 2,9% per il 2018, molto al di sotto della soglia del 5% del PIL sanitario indicata a livello nazionale e dalla Conferenza Stato- Regioni per la Sanità pubblica. Dati poco esaltanti per l’amministrazione provinciale autonoma spesso indicata come “prima della classe” in tanti aspetti, forse non proprio per l’attenzione a questa emergenza! Per non dire dell’omertà decennale sulle somme che aziende e professionisti pagano per le contravvenzioni in materia di sicurezza sul lavoro e che dovrebbero confluire in un apposito fondo per finanziare l’attività di prevenzione nei luopghi di lavoro come previsto dall’art.13, D.lgs.81/08 (T.U. sicurezza sul lavoro). A quanto ammontano? Per cosa sono state effettivamente utilizzate? Siamo sempre in attesa di risposta …..ma chiedere è lecito, rispondere cortesia…

Intanto rimane un gran lavoro per tutti. Ma nessuno può esimersi dal lavorare per la vita e per evitare che qualcuno quella vita la perda sul lavoro.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

Scarica il pdf: infortuni report 2018 + 1,6% in trentino nel 2017