Corriere del Trentino – 31 gennaio 2024

«La giunta evita il confronto su casa, giovani e natalità»

TRENTO La lettera che sollecitava un confronto urgente era stata spedita il 13 dicembre scorso. Destinatari: la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa e gli assessori Achille Spinelli e Simone Marchiori. Con un obiettivo preciso: «Aprire urgentemente il confronto — avevano scritto i segretari di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti — e condividere misure concrete sui temi che maggiormente impattano sulla tenuta sociale ed economica del Trentino, dalle politiche fiscali e dei redditi per le famiglie e per la natalità alla questione dei giovani fino alla questione abitativa che assilla moltissime lavoratrici e lavoratori in provincia». Sfide tutt’altro che secondarie visto che lo stesso governatore Maurizio Fugatti fin dall’inizio legislatura aveva posto questi argomenti in cima all’agenda politica.
Ma l’anno è terminato senza alcuna risposta all’invito delle parti sociali da parte dei vertici di Piazza Dante. E anche gennaio è trascorso nel silenzio. «Tutto tace» sottolineano oggi con un pizzico di irritazione i sindacati. Che alla giunta, alla vigilia del mese di febbraio, chiedono di battere un colpo. E di farsi sentire: «È da oltre un mese che su questi argomenti aspettiamo un riscontro» incalzano Grosselli, Bezzi e Alotti.
«Al netto di una sintetica risposta dell’assessore Marchiori, che sul tema della casa prende tempo — proseguono — la nostra richiesta di confronto è caduta nel vuoto». E, avvertono i segretari di Cgil, Cisl e Uil, il silenzio non è accettabile. Soprattutto in un momento come quello attuale. «Siamo dentro una vera e propria emergenza demografica e generazionale» sottolineano i sindacati. Che riflettono: «È proprio un confronto ampio, plurale e aperto che permette di assumere decisioni e definire le politiche strutturali che nel tempo possano invertire una pericolosa tendenza che i dati sulla contrazione dei nuovi nati mostra in tutta evidenza».
L’appello dunque è quello di sedersi al tavolo, «per giungere a soluzioni condivise seguendo il metodo assunto con gli Stati generali del lavoro». «Non si può perdere tempo — concludono — e soprattutto non si possono calare dall’alto le soluzioni. Abbiamo già visto che le politiche dei bonus non sono servite a nulla. Serve agire con estrema urgenza e, auspicabilmente, in modo condiviso».

 

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