31 agosto 2021 –  l’Adige

Lavoratori Rsa in stato di agitazione. La situazione è sempre più difficile. Oggi l’invio delle lettere ai no vax

Mentre questa mattina l’Azienda sanitaria inizierà a inviare le lettere di sospensione per il personale no vax e mentre assessorato, Upipa e Spes si preparano al decisivo incontro in agenda domani, i sindacati non mollano la presa. Sulle Rsa la preoccupazione è altissima: si riuscirà a scongiurare il trasferimento di personale o addirittura la chiusura di alcune strutture? Si troverà una soluzione per garantire servizi e qualità? Ci sarà un modo per evitare doppi o tripli turni a chi -in quanto vaccinato -resterà al lavoro? Domande che tutti si fanno ma che al momento non hanno risposta.
Ieri la Fenalt ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori nelle case di riposo. «Siamo il sindacato di maggioranza nelle Apsp -spiega il vice segretario Roberto Moser –e non accetteremo aumenti dei carichi e degli orari di lavoro, né tantomeno la revoca di ferie o riposi. Il personale è reduce da un periodo di attività massacrante: le soluzioni che usciranno dall’incontro di domani non devono toccare minimamente la turnistica degli operatori che rimarranno in servizio». Sulle possibili soluzioni per evitare la crisi nelle Rsa, Moser suggerisce di «evitare di far firmare il consenso informato per un vaccino obbligatorio -questione che per molti scettici è dirimente – e predisporre nuclei di infermieri liberi professionisti che possano coprire le esigenze del servizio. Non si può immaginare che si pensi di risolvere un problema di questa entità chiedendo deroghe sulla turnistica e sull’orario di lavoro. La soluzione va individuata senza procurare ulteriore stress agli operatori e garantendo condizioni di lavoro sicure».
Sul tema sono tornati anche i segretari generali di Fp Cgil e Cisl Fp Luigi Diaspro e Giuseppe Pallanch. Che già un paio di mesi fa avevano proclamato lo stato di agitazione per il settore, di fatto sugli stessi temi di cui si discute oggi: vaccinazioni, assunzioni, parametri, accordi di settore e valorizzazione del personale. «Prima di tutto -spiegano -le decisioni che verran-
no prese domani non devono in alcun modo comportare un ulteriore aggravio di lavoro per il personale vaccinato, soprattutto nelle 12 strutture a più alto rischio di tenuta dei servizi per l’impatto del numero delle sospensioni. Sarebbe una scelta pilatesca che deresponsabilizza politica e strutture dall’aver tardivamente focalizzato il problema quando da aprile si potevano intuire le conseguenze. Da allora non c’è stato nessun piano preventivo, nessun tavolo di confronto, sperando probabilmente nella buona sorte. È necessario reclutare personale da altri ambiti a supporto degli operatori in servizio: in Azienda Sanitaria, nelle strutture del privato convenzionato, nel terzo settore o altrove. La tenuta dei servizi ai nostri anziani non può essere ad esclusivo carico di chi già svolge il proprio lavoro con responsabilità e responsabilmente si è sottoposto al vaccino. Ribadiamo che per noi vale lo stato di agitazione proclamato due mesi fa proprio su questi temi, con in più la richiesta di risorse necessarie per chiudere l’accordo di settore e rinnovare i contratti di lavoro. Inaccettabile non prendersi carico delle richieste più che legittime di questi operatori e poi pretendere di allungare i turni fino a 12 ore e modificare i parametri di assistenza a discapito anche della qualità dei servizi. Per ultimo rinnoviamo l’appello al personale che ha scelto di non vaccinarsi a una ulteriore prova di responsabilità personale e collettiva». «La nostra attenzione sul settore -aggiunge Marcella Tomasi della Uil -è totale da tempo. Non possiamo dimenticare che le Rsa sono quelle più colpite dal Covid e quelle dove il personale ha sofferto di più, avendo affrontato il virus a mani nude per primo. Lavoratori che hanno dimostrato grande senso di responsabilità. Ora è a forte rischio la tenuta dei servizi. Attendiamo le decisioni dell’assessorato nell’incontro di domani».
Incontro al quale, nonostante le richieste, le sigle sindacali non sono state invitate.

Scarica il pdf: ADIGE RSA ART 310821