16 marzo 2020 – Corriere del Trentino
L’Azienda sanitaria: «Per le Rsa arrivano le mascherine»
Dopo le polemiche
e i solleciti. I sindacati: «I lavoratori sono molto preoccupati»
TRENTO. «Si possono assicurare i servizi sanitari e gli altri servizi pubblici essenziali solo se gli operatori sono messi in condizioni di sicurezza per la propria salute» tuona Luidi Diaspro (Cgil) in una nota in cui spiega che vanno fermate «le attività economiche e produttive di beni e servizi di non prima necessità e dirottate tutte le risorse per affrontare l’emergenza, che è prima di tutto sanitaria, e ciò a partire dai dispositivi di prevenzione e protezione come le mascherine. Se la situazione sta peggiorando così rapidamente occorre mettere in sicurezza prima di tutto gli operatori del sistema dei servizi essenziali per la cura delle persone fragili, anziani, disabili, oltre che di tutto il sistema sanitario». I lavoratori, spiega Diaspro «sono preoccupatissimi e dopo il caso positivo di un’operatrice dell’assistenza domiciliare, alcuni sono presi dal panico». per questo i sindacati Fp Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto più volte alle associazioni artigiani, industriali, federazione cooperative e Cri «verifiche rigorose sulle condizioni di effettività dell’osservanza della distanza di sicurezza interpersonale di un metro nei diversi servizi, la riduzione al minimo dei servizi essenziali, le precauzioni massime nei servizi in compresenza».
L’Azienda sanitaria dal canto suo spiega di essersi attivata «già dall’ultima settimana di gennaio, per potenziare le scorte di Dpi». Da fine gennaio al 13 marzo sono state ordinate 450 mila mascherine chirurgiche di cui consegnate a magazzino 275 mila, 43 mila mascherine FFP2 (il facciale filtrante che deve essere indossata dagli operatori), di cui consegnate 17 mila (oltre alle 17 mila che la Protezione civile ha fornito ad Apss), 7mila mascherine FFP3, che vanno indossate dagli operatori nelle manovre invasive (consegnate 5.800), 47 mila camici chirurgici idrorepellenti (consegnati 22 mila), 2.500 protezioni visive pluriuso (consegnate 2 mila). Un fatto salutato anche da Maurizio Valentinotti (Fenalt): «Finalmente dopo diverse sollecitazioni, dopo essere passati per sciacalli per averne denunciato l’assenza, esce un documento che spero che in realtà le Apsp del Trentino ben gestite avessero già attuato anche se non codificato. L’importante è il risultato».
Scarica il pdf: azienda sanitaria ART 160320
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