28 marzo 2020 – Trentino

Mascherine. Il confronto. La Provincia avvia il tavolo per le tutele dei sanitari. I sindacati chiedono un’alleanza con l’Alto Adige «Bolzano ne ha recuperate 1,5 milioni»

TRENTO. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno ottenuto dagli organi provinciali l’istituzione di tavoli di coordinamento per garantire i diritti dei lavoratori e l’ottimizzazione di risorse umane e materiali su tutte le strutture impegnate nell’emergenza Corona virus. L’incontro ha coinvolto oltre ai sindacati anche gli assessori Segnana e Spinelli, assieme al dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti.
Spinelli ha proposto l’istituzione di una sezione speciale del già operativo tavolo per la sicurezza provinciale. «Uno strumento che può dare risposte a condizione che ci si muova con urgenza, serve trovare la quadra rispetto all’attuale situazione di gravità presso almeno il 50% della case di riposo dove più alto è il numero di contagi tra pazienti e operatori, oramai allo stremo – spiegano i segretari Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Marcella Tomasi (Uil Fpl) l’emergenza non è al picco e si dovrà costantemente monitorare la situazione tra il personale che resta in servizio, quello che si ammala, quello che si deve inviare in supporto. L’Istituto superiore di sanità ha finalmente chiarito che per gli operatori a contatto con pazienti Covid è prescritta la mascherina Ffp2 o Ffp3, mentre quella chirurgica può essere utilizzata solo da operatori che non hanno contatto diretto coi contagiati. Auspichiamo che l’Apss si adegui con tempestività e consenta agli operatori di poter svolgere il proprio lavoro con maggiore tutela».

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TRENTO. «Comprendiamo lo sforzo che la Provincia sta facendo per recuperare i dispositivi di protezione individuale per chi lavora in prima linea a combattere l’emergenza coronavirus, ma non è ancora abbastanza. Bisogna capire che da soli non riusciamo ad andare lontani. Siamo troppo piccoli. E’ necessario trovare una partnership forte con l’Alto Adige e il Tirolo, accordi che ci permettano di ottenere cilò che serve al personale sanitario di ospedali e case di riposo, soprattutto». E’ forte la preoccupazione di Cgil Cisl Uil per la carenza dei dispositivi di protezione. «L’annuncio dell’arrivo e distribuzione di 70mila mascherine – dicono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti è una goccia nel mare. Si tratta di quantità che riuscirà a coprire il fabbisogno per pochi giorni. In Alto Adige la giunta provinciale valorizzando i contatti anche delle imprese altoatesine ha recuperato 1,5 milioni di mascherine. Sono altri numeri».
Cgil Cisl Uil si stanno attivando per trovare una collaborazione con la provincia di Bolzano e il Tirolo per cercare di reperire dispositivi. Servono dispositivi di protezione del livello più alto, come ha chiarito l’Istituto superiore di sanità: di fronte a pazienti Covid servono almeno mascherine ffp2 e ffp3, non le normali mascherine chirurgiche. «Tutti i giorni le nostre categorie raccolgono la preoccupazione e l’allarme di chi è negli ospedali e nelle case di riposo a fianco di questi malati, senza dimenticare i medici di base e gli altri presidi sanitari. Non possiamo restare indifferenti così come non possiamo non ascoltare quanto ha più volte ribadito il
presidente dell’Ordine dei Medici – insistono. Se non mettiamo in sicurezza questo personale, se non lo proteggiamo adeguatamente non ne verremo mai fuori. Non è sufficiente appellarsi al senso del dovere che sta dimostrando il personale sanitario. Provincia e Apss hanno l’obbligo di fare di più, cercando collaborazioni forti per reperire i dpi adeguati sul mercato. Serve anche una regia unica per la distribuzione, che individui le priorità sul nostro territorio, rifornendo i presidi dove più alta è la necessità».

Scarica il pdf: sanita ART 280320