24 agosto 2021 –  l’Adige

materne. Il 6 settembre nessuna classe “scoperta”. La Uil: e i protocolli sicurezza? «Ma noi non siamo così ottimisti»

Beati loro. Beati i dirigenti delle scuole dell’infanzia provinciali e della Federazione che alla vigilia dell’anno scolastico sono tranquilli.
Così si esprimono i sindacati, che, invece, tranquilli non sono. «Alla luce delle ultime indicazioni del Governo, la settimana scorsa abbiamo chiesto un incontro a tutti gli “attori” coinvolti, dalla Provincia all’Azienda sanitaria, passando per la Federazione delle scuole materne e il Consorzio dei Comuni», dice Marcella Tomasi segretaria provinciale Uil per la Funzione pubblica. «Siamo ancora in attesa di una risposta. Ovviamente vorremmo capire qualcosa in più anche riguardo all’ultima ordinanza del presidente Fugatti. E vorrei fare presente una cosa: i Protocolli Sicurezza 3-6 (per i bimbi dai 3 ai 6 anni, ndr) non sono ancora pervenuti. Formalmente, in questo momento, sono ancora in vigore quelli definiti in piena emergenza, un po’ rivisti nel corso dell’anno scolastico».
Le insegnanti «non hanno ricevuto nessuna indicazione, né dal Servizio né dal Dipartimento», prosegue Tomasi. «Come facciano in Provincia a stare tranquilli, non lo so proprio! Noi, di certo, non lo siamo». Per i docenti c’è la norma sul green pass «ma per il personale non docente la questione non è così chiara», sostiene la rappresentante della Uil. «Vero che il presidente Fugatti ha stabilito l’obbligo del certificato verde per tutti e in effetti sarebbe meglio che chiunque lo possedesse ma la norma nazionale non è così precisa e allora qualche dubbietto giuridico io ce l’ho».
Se il personale con la copertura vaccinale «è davvero nell’ordine dell’80% o poco meno, bene», sospira Stefania Galli (Cisl scuola). «E magari nell’altro 20% ci sono coloro che hanno avuto il Covid» e dunque sono in attesa di poter fare il vaccino. «Anche noi abbiamo chiesto i numeri, a più riprese, ma quando ce li forniscono non sono mai quelli giusti, chissà perché: o sono un po’ vecchi o c’è qualche altro motivo», ridacchia Galli. «E in quel 20% che manca, for-
se, c’è anche chi manifesta dei dubbi a causa delle proprie condizioni di salute». Parliamo dei “fragili”. «Per loro», prosegue la sindacalista della Cisl, «potremmo mettere in campo il test salivare, meno impattante degli altri. L’abbiamo proposto all’assessore Bisesti nell’incontro di due settimane fa, ma sette giorni dopo è intervenuto il presidente Fugatti: niente da fare, ha detto, qui si applica la normativa nazionale. Ma io continuo a riproporre l’idea».
Comunque Galli ha posto la domanda ai dirigenti: «Ce la faremo a sostituire il personale che manca? Loro rispondono che si riuscirà. Spero, allora, che il personale subentrante abbia il titolo per farlo».

 

Scarica il pdf: ADIGE materne ART 240821