03 giugno 2020 – Corriere del Trentino

Materne, iscrizioni da oggi. Ma gli insegnanti dicono no

TRENTO Da oggi e fino a venerdì i genitori con bimbi alle materne potranno presentare domanda per far tornare i propri piccoli a scuola. Ma la questione e tutt’altro che risolta. E oggi è attesa la firma del protocollo per la ripartenza.
«La situazione descritta nel protocollo aggiornato è migliorata e contiene — spiega Andrea Grosselli, segretario della Cgil— novità importanti sul fronte della garanzia della salute e della sicurezza». Le novità consistono in primo luogo nell’aver individuato il rapporto di due insegnanti per sezione, quindi «due insegnanti per massimo 10 bambini che avranno turni di 5 ore ciascuna: in questo modo per sezioni da 10 bambini il rapporto bimbi/insegnanti sulle ore è di 1 a 7 in linea con le direttive nazionali. Chiederemo che venga ulteriormente abbassato ma è un buon punto di partenza». Non ci sarà il prolungamento di orario: «L’orario sarà per semplificare dalle 8.30 alle 15.30». E per coprire i forfait che insegnanti con patologie o con un’età più avanzata avranno diritto a dare «la Provincia ha deciso di estendere i contratti del personale che fa prolungamento di orario e che hanno un con contratto a tempo determinato e che possono così beneficiare di un contratto di 11 mesi invece che di 10». Si andrò a scuola, in tutte le scuole, fino al 31 luglio. Ma quasi «impossibile che qualcuno apra l’8, le aperture saranno tra il 15 e il 18».
Oggi arriveranno le mail alle famiglie contenenti il modulo da presentare per far tornare i piccoli a scuola: bisognerà consegnarlo entro venerdì, ma poi ci saranno le graduatorie da fare, perché riducendosi le sezioni a 10 bimbi non ci sarà posto per tutti, ammesso che tutti vogliano tornare. La priorità è per cinque categorie, si legge:bimbi con bisogni educativi speciali, figli con un solo genitore lavoratore nel privato o due genitori impiegati nel privato, figli di chi lavora in rsa o ambito sanitario, nella sicurezza, difesa e soccorso o nel settore educativo in estate (le stesse maestre che accoglieranno i bimbi). Costituirà fattore di precedenza anche il numero di componenti da 0 a 14 anni presenti nel nucleo. Le insegnanti però protestano. Lo fanno con lettere firmate, con post sul sito della Provincia. «Che sono pure stati cancellati — precisa Marcella Tomasi (Uil scuola). Forse domani si chiuderà la partita tecnica, ma non quella sindacale. L’8 aderiremo allo sciopero». Medesima posizione quella della Cisl. «Questa non è scuola, abbiamo perso un’opportunità» afferma Stefania Galli (Cisl scuola). E sempre oggi sarà consegnata al presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder una petizione firmata da 5.857 cittadini per «una scuola reale», fatta di contatto e presenza.
Sul fronte delle scuole superiori uno dei tanti ostacoli sul percorso pare risolto: si sono trovati i presidenti delle commissioni per gli esami, ricorrendo a dirigenti del primo ciclo (elementari e medie, che da tempo chiedevano questa possibilità) e a dirigenti da poco in pensione. È stato anche siglato dai sindacati di categoria il protocollo sulla fine dell’anno scolastico. Un documento che riconosce le attività connesse all’esercizio della funzione docente, comprese le 70 ore. Ma insiste sulla didattica a distanza: se sta bene il fatto che i docenti si impegnano a certificare di aver svolto o di svolgere almeno 15 ore di formazione in questo ambito, meno bene era stata accolta la prima versione del protocollo in cui, spiega Pietro Di Fiore della Uil scuola, si ipotizzava che il 2021/2021 si sarebbe aperto con un necessario ricorso allo strumento. «Quella certezza — spiega — l’abbiamo trasformata in una possibilità. Se la situazione sanitaria continuerà così contiamo non sia necessario nemmeno per i ragazzi più grandi».

Scarica il pdf: materne ART 030620 2