20 agosto 2019 – Corriere del Trentino

Medicina a Trento. I sindacati: «Le soluzioni sono altre. Ora la riforma»

Bene l’ipotesi di un corso di laurea in Medicina a Trento. Ma sulla possibilità di ricorrere ai medici neoabilitati per alcuni tipi di mansioni, i sindacati del settore della sanità si mostrano perplessi. Per non dire contrari.
«Occupare i medici specializzandi in pronto soccorso, anche solo per i codici bianchi, mi sembra un tentativo di tamponare un problema che va risolto in altro modo» sottolinea Cesare Hoffer (Nursing up). Che allarga l’analisi anche alla questione del corso di laurea provinciale: «L’università ha fatto una programmazione che non ha tenuto conto dei pensionamenti. E ora la situazione è quella che è, con carenze evidenti: e
peggiorerà ancora.
Avremo dei grossi problemi nei prossimi anni». Un quadro complesso che, secondo Hoffer, dovrà essere affrontato attraverso una riforma strutturale del sistema. «Bisogna — prosegue il coordinatore provinciale di Nursing up — rivedere l’organizzazione territoriale della medicina di base, dando spazio anche alle altre figure professionali, come gli infermieri, sempre nel rispetto del medico. Ci sarà da correre: ora tutti i nodi vengono al pettine e non possiamo più perdere tempo». E sull’istituzione di un corso di laurea a Trento conclude: «La vera sfida sarà trattenere i giovani medici sul territorio».
Dubbioso anche Giuseppe Varagone: «Se gli specializzandi sono impiegati per i codici bianchi — osserva il segretario della Uil sanità — può andar bene: di fatto si tratta di mansioni che possono essere paragonate a quelle della guardia medica. Se però quelle stesse persone devono gestire le emergenze, la questione si complica: c’è bisogno di formazione ed esperienza, soprattutto nel pronto soccorso dei centri periferici». Sul corso di laurea, Varagone è netto: «Dove c’è un corso di laurea c’è più attrazione per i giovani. Ma servono più possibilità di sviluppo professionale, che qui in Trentino attualmente sono inferiori rispetto a quelle che vengono offerte da altri territori».

Scarica il pdf: sanita ART 200819