04 maggio 2022 – l’Adige

Mimosa, 200 lavoratori senza stipendio

Lavorare, stanno lavorando. E, almeno per i 250 che saranno riassorbiti da cooperative del Consorzio Lavoro Ambiente (Cla), la continuità occupazionale sembra garantita. Quello che buona parte dei 300 lavoratori e lavoratrici della cooperativa Mimosa di Riva del Garda non vede dal 10 marzo è lo stipendio. Due mesi fa hanno preso l’ultima retribuzione, quella di febbraio, erogata, appunto, il 10 marzo. Il 25 marzo Mimosa è stata messa dalla Provincia in liquidazione coatta amministrativa, con Franco Sebastiani come commissario liquidatore. Significa che il salario dei primi ventiquattro giorni di marzo finisce nello stato passivo, tra i crediti che i dipendenti vanteranno nella procedura di liquidazione. Gli ultimi sette giorni del mese, invece, dovrebbero essere pagati dal liquidatore, che è stato autorizzato all’esercizio provvisorio, ma per ora non sono arrivati. Unica eccezione, i 63 lavoratori del Progettone: il Consorzio Lavoro Ambiente ha anticipato lo stipendio 1-24 marzo. Inoltre, 31 di essi sono già passati ad altre cooperative dal primo maggio e gli altri 32 faranno il passaggio il 16 maggio.
«Metà dei 63 lavoratori del Progettone, che erano 64 ma una è cessata, sono stati ricollocati in altre cooperative del Cla» – spiega Moreno Marighetti della Flai Cgil, che segue questo ramo della complessa articolazione del lavoro di Mimosa. «L’altra metà passerà ad altre cooperative il 16 maggio. Per quanto riguarda gli stipendi, quello relativo al periodo 1° marzo-24 marzo entra nella procedura, così come i ratei di tredicesima e quattordicesima. Ma il Consorzio Lavoro Ambiente ha deciso di pagare questa parte della retribuzione di marzo». Il Cla è creditore di Mimosa e quindi conta di recuperare le somme nella procedura di liquidazione della coop rivana.
In altri appalti in cui Mimosa lavorava per conto del Cla potrebbe essere presa la stessa decisione ed evitare grandi ritardi nella paga. Da lavoratori e lavoratrici stanno già arrivando chiamate allarmate ai sindacati perché sono un mese fuori e non riescono a pagare mutui e bollette. «Nel caso delle cooperative, invece del fallimento viene nominato un curatore che rende conto alla Provincia della procedura di liquidazione per recuperare quello che si può dell’attivo -ricorda Stefano Picchetti della Uiltucs Uil -Quindi fino al momento della liquidazione è tutto bloccato. Ci sarà un forte ritardo nell’erogazione degli stipendi, a meno che qualche creditore come il Cla non subentri. Va detto che la Cooperazione questa volta si è attivata bene di fronte alla crisi di Mimosa».
Tra chi per ora ha ricevuto busta paga zero ci sono i dipendenti del settore socio-sanitario in appalto con l’Azienda sanitaria provinciale. «Il lavoro lo manterranno grazie alla clausola sociale negli appalti sottolinea Roberta Piersanti della Funzione pubblica Cgil Ma la busta paga è zero, gran parte dello stipendio di marzo e il trattamento di fine rapporto finiscono nella liquidazione. Inoltre questi lavoratori avevano la flessibilità, hanno fatto molte ore in più, un monte ore importante che finirà anch’esso nella procedura». Con tempi quindi lunghi. «Dal liquidatore dovrebbe invece arrivare lo stipendio di aprile».
I lavoratori che rischiano maggiormente il posto sono gli amministrativi e gli addetti degli appalti pulizie e fiere, dove Mimosa era in proprio. Intanto lo stipendio non arriva. «Ricevo molte telefonate di lavoratori che dicono di non avere più soldi -racconta Luigi Bozzato della Filcams Cgil -Hanno aspettato per un mese la paga degli ultimi sette giorni di marzo e non sappiamo quando arriverà aprile». Una possibilità è il ricorso al fondo di garanzia Inps. Intanto Sebastiani manderà una lettera a tutti i dipendenti con il calcolo dei loro crediti verso la cooperativa in liquidazione.

Scarica il pdf: ADIGE Mimosa ART 040522