03 maggio 2022 – l’Adige

Primo maggio. «Un patto con il mondo del lavoro»

«Le istituzioni hanno il dovere di impegnarsi per recuperare l’originalità e le potenzialità della nostra Autonomia, fatta di condivisione, di concertazione e innovazione. La memoria del passato serve per progettare il futuro, che è l’unico modo per valorizzare l’operosità del mondo del lavoro grazie a un sistema provinciale che deve saper fare scelte condivise».
Non si è lasciata scappare, il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, l’occasione della celebrazione della Festa del Lavoro tenutasi al Follone domenica mattina, per ribadire la necessità di inaugurare «una nuova fase politica», in vista delle provinciali del 2023, alle quali è di fatto un potenziale candidato.
«Sono convinto aveva affermato qualche giorno fa che l’attuale leadership della Provincia sia contendibile. Dal territorio sale una richiesta di novità, per tornare a un vero coinvolgimento, alla concretezza e a un governo che abbia una visione di insieme».
All’appuntamento erano presenti i rappresentanti provinciali delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che hanno scoperto la stele commemorativa collocata dove fino al 2003 c’era stata la sede della Camera del lavoro.
Perciò Francesco Valduga, al secondo mandato come primo cittadino, è tornato a rilanciare l’idea che «serva un elemento di innovazione per riproporre un patrimonio politico come quello trentino, basato sull’autonomia».
E in effetti non è da trascurare che a Rovereto si siano ritrovati i massimi rappresentanti provinciali, «grazie a un’istanza dei roveretani» dice Micol Cossali, assessore alla cultura. Quindi un’occasione che è sembrata ideale per riscontrare una certa sintonia fra i segretari e lo stesso sindaco Valduga.
Basti citare Walter Alotti, segretario della Uil: «A Rovereto abbiamo trovato una proficua collaborazione. Per questo servirebbe anche a Trento avere un diverso approccio. L’inflazione ripropone l’urgenza di una nuova fase di contrattazione per aggiornare fisco e welfare. Oltre alle misure statali, dobbiamo sfruttare l’autonomia, garantendo benefici per la popolazione.
Ma serve un soggetto pubblico in grado di interagire fra lavoratori e imprese».
Come è ovvio, oltre al tema di carattere più politico, ha tenuto banco anche quello della scarsa sicurezza nel mondo del lavoro.
«Bisogna migliorare – ha sottolineato con energia il segretario della Cisl Michele Bezzi – le condizioni dei lavoratori. Ma serve un ceto politico che ne abbia la volontà per fare un nuovo patto, sperando l’anno prossimo di non contare morti sul lavoro in provincia. Perciò anche i contributi provinciali devono essere legati alla garanzia del rispetto delle norme sul lavoro».
Nel corso della mattinata si sono anche ricordati i disagi dei lavoratori acuiti da due anni di pandemia e dal ritorno del nemico numero uno dei salariati, l’inflazione. «La Camera del lavoro – ha ribadito Andrea Grosselli, segretario della Cgil ha ottenuto risultati quando ha mantenuto un profilo unitario, come avvenne nel settore metalmeccanico, che fu il primo in Italia. È un impegno che va ripreso. Ma anche qui servono modalità di relazioni nuove».
Il Primo Maggio a Rovereto è proseguito con le canzoni eseguite dal Coro Bella Ciao di Trento, diretto dal maestro Tarcisio Battisti. Poi in piazza delle Erbe, anche qui col Coro Bella Ciao, e al Parco del Brione con un lungo pomeriggio musicale proposto a centinaia di persone.

 

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