Il T, Corriere del Trentino – Domenica 23 Febbraio 2025

Oltre mille in piazza a Trento contro il decreto sicurezza

 

Corteo di 50 sigle. Le accuse al governo Meloni: «Fascista»

L’appello era stato di quelli imponenti: oltre cinquanta associazioni, tutto il mondo progressista trentino, dagli attivisti ambientali ai sindacati. E i risultati si sono visti: in piazza sono finite 1.500 persone (la stima è degli organizzatori) per una delle manifestazioni politiche, a livello locale maggiormente partecipate degli ultimi mesi.

A unire tante anime diverse, ragazzi, alcuni nemmeno maggiorenni, delle scuole superiori, fino ai «veterani» delle piazze, l’opposizione al ddl sicurezza, già approvato alla Camera e che, fra poco più di una settimana, approderà anche in Senato. Trento non è stata la sola piazza invasa dai manifestanti: iniziative da Milano a Napoli. E nel capoluogo meneghino a dirsi contrari al disegno di legge erano circa 2000: poco più che nel «piccolo» capoluogo trentino.

Il corteo (aperto dai ballerini e i percussionisti della Murga Trentinante) è iniziato in via Verdi, davanti alla facoltà di Sociologia, luogo simbolico — e c’è chi ha ricordato l’episodio di fine novembre, quando venne impedito a una lista universitaria di destra (Azione Universitari) di tenere un banchetto per la campagna elettorale dei rappresentanti studenteschi. «Per quanto non possiamo essere d’accordo con loro — le parole di una studentessa — a nessuno deve essere impedita la libertà di espressione: è esattamente quello che vuole fare questa legge». Poi, prima di procedere con il percorso concordato con la questura, parole di solidarietà nei confronti della poliziotta vittima di un’aggressione: «È gravissimo — le parole scandite al megafono — che anche nella nostra città si verifichino atti così gravi di transfobia».

Tante le voci che si sono alternate fino all’arrivo in piazza Battisti. Tra gli appelli anche quello per il diritto alla casa «in una provincia in cui è sempre più difficile sopravvivere con un salario medio e dove il proliferare di affitti brevi danneggia i lavoratori, premiando le rendite».

Sul palco in piazza, esponenti dell’unione degli studenti medi e di Extinction Rebellion, gli attivisti contro la crisi climatica che tra le forme di protesta hanno adottato quella del blocco stradale: se passerà la proposta di legge questa «modalità» potrà essere punita anche con un mese di reclusione. Sul palco di piazza Battisti c’è chi parla di «legge liberticida». «È un’iniziativa apertamente fascista — afferma l’attivista Chiara Vettorato — di un governo che ormai non nasconde nemmeno più di essere tale».

A parlare, anche Walter Nicoletti, delle Acli (le grandi organizzatrici dell’iniziativa assieme a Cgil — Cisl e Uil), Emma Purgato (centro sociale Bruino), Claudia Dell’Aquila (Festival Oltreconomia, ora «Altra Quota») e, in chiusura, Francesca Caprini, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra. L’attivista John Mpaliza, origini congolesi, ha ricordato la situazione nel Paese dell’Africa centrale, con una guerra dimenticata. Parole di solidarietà anche per Gaza. Tante le bandiere di partito, da Rifondazione Comunista al Partito Democratico.

Nel corteo anche molti esponenti del centrosinistra, a cominciare dal sindaco Franco Ianeselli, con un nastro giallo e blu all’occhiello. La bandiera dell’Ucraina: anche quella nazione in guerra e mai così vulnerabile come ora. Ed è proprio quella terra, la più vicina, europea, la grande dimenticata del corteo. Un’altra manifestazione, in piazza Duomo, ha ricordato che anche dalle parti di Kiev la tragedia non è finita, anzi.

 

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IL T ART sicurezza 230225

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