Operatori Socio Sanitari. Come Uil Fpl Sanità siamo esterrefatti di fronte alle esternazioni del Direttore Generale dell’APSS Antonio Ferro

Come Uil Fpl Sanità mettiamo alla luce che in questi giorni siamo stati contattati da molti Operatori Socio Sanitari, rimasti delusi nel leggere le dichiarazioni del Direttore Generale dell’APSS Antonio Ferro, in merito al rientro emanato dal neo Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il Direttore infatti dichiara: “ per questa figura professionale la complessità del rientro è minore perché non viene a contatto con i pazienti “.
Leggere simili esternazioni proprio sui giornali del Trentino, Regione che ha dato i natali alla figura dell’ Operatore Socio Sanitario si rimane letteralmente esterefatti.
Per conoscenza al Direttore Generale l’OSS è colui che è in possesso di una formazione che gli permette di soddisfare i bisogni della persona in modo da favorire il loro benessere sia in ambito sanitario che sociale.
L’OSS può lavorare in autonomia, ma generalmente viene affiancato è supportato da altre figure professionali.
Nel tempo la figura dell’OSS  si è sviluppata sempre più diventando ormai una figura centrale per quanto riguarda l’assistenza di base sui pazienti nelle Unita Operative come: le chirurgie, la medicina, urologia, ematologia, cardiologia, ortopedia, Multispecialistica,Geratria, neurochirurgia , neurologia, oncologia e ostetricia…ecc. dove il carico di lavoro assistenziale è molto alto, lo sviluppo in questione ha portato gli OSS ad essere parte integrante anche nelle Unità Operative più interventistiche come il Blocco Operatorio, Pronto Soccorso e le Rianimazioni.
Si rimane di stucco a leggere simili affermazioni pensando all’enorme contributo dato da questa figura nei reparti Covid, mettendo a rischio, pari ad altre figure professionali, la propria salute.
Vogliamo sottolineare al Direttore Generale che in APSS ci sono state due decessi  per Covid tra cui proprio un OSS, e leggere le sue parole su quanto sia marginale questa figura è una palese mancanza di rispetto per chi con la massima professionalità mette quotidianamente il paziente al primo posto.
Infine gli OSS Michele Falzone e Loris Campestrin delegati  della Uil Fpl Sanità ritengono che questa affermazione demotivano anche il personale OSS fortemente provato.
Facciamo presente che in tutta l’APSS sono in forza circa 850 OSS e ne mancano 100 per sanare l’organico.
Da anni gli stessi sono costretti a rinunciare sistematicamente ai propri riposi o ferie per dare una continuità assistenziale.
Conclude Giuseppe Varagone Segretario della Uil Fpl Sanità del Trentino se oggi si continua a parlare di maggiore attrattività verso l’APSS di sicuro queste misere affermazioni non fanno altro che allontanare gli operatori sanitari verso altre realtà.
Giuseppe Varagone
Segretario della UIL FPL Sanità del Trentino