Il T – Venerdì 28 Marzo 2025

«Ospedale senza infermieri e Oss»

 

Sanità | L’allarme dei sindacati: «I numeri sono inadeguati al carico di lavoro»

ARCO L’allarme non è nuovo, ma ripetuto con crescente preoccupazione: all’ospedale dell’Alto Garda e Ledro di Arco il personale è risicato. A dichiararlo il sindacato Nursing Up che alla vigilia dell’avvio della stagione estiva chiede una maggiore attenzione alla struttura in termini di personale soprattutto per il pronto soccorso che in stagione viene messo quotidianamente a dura prova. «La situazione del personale infermieristico e di supporto (Oss) del Pronto soccorso (Ps) di Arco è sempre più critica, soprattutto in coincidenza con l’apertura della stagione turistica, vista anche l’emergente problematica delle aggressioni al personale – scrive Cesare Hoffer di Nursing up Trento -. È un fenomeno in aumento, anche per questo deve essere garantito un numero adeguato di operatori e non solo in Ps, ma anche nelle attività legate ai trasporti ed ai soccorsi primari in ambulanza del 118 ed in tutte le unità operative». Hoffer ricorda che nel 2007 il ministero sottolineava che «Concorre all’incremento degli atti di violenza il ridotto numero di personale durante alcuni momenti di maggiore attività (trasporto pazienti, visite, esami diagnostici)». Sempre Hoffer spiega che nella struttura altogardesana l’area dedicata all’osservazione breve (Obi) è attivata in locali dedicati ed è collocata in posizione adiacente al Ps. «La dotazione delle postazioni dedicate all’Obi – chiarisce – sono individuate mediante il criterio di un posto letto ogni 5000 accessi al Ps, negli anni le prestazioni annue del Ps di Arco sono aumentate, attualmente sono circa 20.000. L’Obi di Arco dispone di 4 posti letto, che sono considerati di tipo sub-intensivo ed abbisognano pertanto di un elevato minutaggio assistenziale, con presenza costante del personale. Attualmente l’infermiere dedicato all’Obi è incaricato anche dei trasporti secondari in ambulanza programmati ed urgenti non solo per il Ps ma anche per i reparti dell’Ospedale di Arco». Il che significa che l’infermiere deve per necessità staccarsi dall’Obi affidando i pazienti all’infermiere di ambulatorio del Ps, con conseguente disagio per il paziente e sovraccarico di prestazioni per l’infermiere che resta nella struttura, soprattutto nei periodi di massima affluenza turistica. «Nel Ps di Arco è attualmente previsto un solo Oss, – continua Hoffer – che oltre ad avere mansioni di assistenza di base, deve garantire l’assistenza di base e il servizio alberghiero in Obi. Per questo è necessario un immediato potenziamento della dotazione organica del servizio, finalizzato ad assegnare un infermiere esclusivamente dedicato ai pazienti dell’Obi, escludendolo dai trasporti secondari e prevedendo un Oss specificatamente dedicato all’Obi nelle ore diurne».

Stessa paura viene avanzata dalla Uil Fpl con Giuseppe Varagone che oltre a ricordare il problema del personale pone l’accento sulla progressiva riduzione dei servizi. «La prevista chiusura del servizio psichiatrico a giugno rende ancora più urgente il potenziamento di personale infermieristico ed Oss in Ps, fondamentale per la gestione dei degenti con patologie psichiatriche. Visto che gli stessi stazioneranno per ore, in attesa di essere trasferiti alle degenze di Trento e Borgo». Secondo Varagone, inoltre, sarebbe critica anche la situazione del punto prelievi di Arco e dei poliambulatori di Riva.

 

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IL T ART sanita 280325