Corriere del Trentino, Il T – 26 settembre 2023

Ristori sulle accise, da Roma 468 milioni. Fugatti: «Sensibilità verso le autonomie». I sindacati chiedono di investire subito le risorse in contratti, welfare e sanità: «Non c’è tempo da perdere»

TRENTO «Con questo accordo abbiamo chiuso un contenzioso che durava da 14 anni», è con queste parole che il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto a margine dell’incontro a porte chiuse organizzato per presentare il protocollo sulle accise arretrate per gli oli da riscaldamento domestico. Il riferimento è all’accordo di Milano, sottoscritto nel 2009 dagli allora ministri Tremonti e Calderoli con i presidenti delle Province autonome Dellai e Durnwalder, che di fatto aprì la strada al federalismo fiscale. Se è vero che all’epoca Trento e Bolzano ottennero nuove competenze, rafforzando al contempo l’autogoverno finanziario, sul tavolo rimasero aperte alcune questioni.
Con il nuovo accordo firmato ieri da Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher a San Michele All’Adige, dopo 14 anni, si è posto fine alle annose controversie finanziarie legate al tema degli arretrati delle accise sugli oli da riscaldamento. Nel concreto lo Stato riconosce alla Provincia di Trento 468,14 milioni di euro, mentre a quella di Bolzano ne andranno 267,74. Come riportato nel testo dell’accordo gli importi arrivano a «titolo di ristoro del maggior concorso alla finanza pubblica sostenuto negli anni dal 2010 al 2022 per effetto delle minori entrate derivanti dalla compartecipazione al gettito delle accise». Inoltre, Trento e Bolzano, rinunciando alla compartecipazione al gettito delle accise sui prodotti petroliferi per il riscaldamento, si vedranno ridurre di 25 milioni di euro la somma dedicata al risanamento del debito statale. In questo modo, il contributo annuo alla finanza pubblica versato da Regione e Province passerà da 713 a 688 milioni di euro.
«A partire da quest’anno entrambe le Province riceveranno 40 milioni di euro — ha ricordato Fugatti — il resto della somma arriverà a rate tra il 2024 e il 2027. In passato avevamo già provato a chiudere un accordo ma le cifre non erano soddisfacenti, da parte del Governo c’è stata grande sensibilità verso le autonomie». Dal canto suo la Provincia di Bolzano si vedrà riconoscere dallo Stato «compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica» 24 milioni di euro per compensare il minor rimborso degli oneri derivanti dalla Convenzione con la Rai. «È importante sottolineare la dinamicità del calcolo sul nostro contributo alla finanza pubblica — ha osservato Kompatscher, citando il principio di leale collaborazione — il metodo della concertazione è quello da seguire per i patti sulla nostra compartecipazione al bilancio». Con lo sblocco di queste importanti risorse, Fugatti ha voluto anticipare i futuri investimenti che riguarderanno «il sostegno del potere d’acquisto delle famiglie e il rinnovo dei contratti pubblici». Parole che hanno destato l’interesse dei sindacati. Per i segretari di Cgil, Cisl e uil, adesso Piazza Dante è nelle condizioni di dare risposte immediate: «Sui contratti, sul welfare per le famiglie e sulla sanità non c’è tempo da perdere», evidenziano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. Più nel dettaglio i sindacati vorrebbero cominciare dal rinnovo dei contratti del sistema pubblico locale, «atteso da 40 mila lavoratori». Urgente pure il rinnovo per gli addetti delle cooperative sociali. Per quanto riguarda la sanità vengono chiesti investimenti per la medicina territoriale, per il sostegno alla prevenzione e per il fondo sull’invecchiamento, oltre che per l’integrazione socio- sanitaria e assistenziale. Questo senza dimenticare la partita sull’adeguamento all’inflazione dei benefici provinciali e l’indicizzazione dell’Icef: «I cittadini da oltre un anno sopportano il peso dell’inflazione che ha fortemente ridotto la loro capacità di spesa, perciò bisogna alzare l’importo dei sostegni provinciali, finanziare misure integrative per i cassintegrati e sostenere le politiche del lavoro». Per Cgil, Cisl e UIL l’intesa raggiunta con Roma è importante ma poi bisognerà vedere come vengono investite le risorse sul territorio: «L’autonomia regge solo se si riescono a mettere in campo politiche più efficaci rispetto a quelle statali».

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