Il T – 27 settembre 2023

Arretrati Famiglie coop c’è la bozza di accordo

Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e la delegazione della Cooperazione hanno definito una bozza di accordo sugli arretrati su anzianità e permessi dei 1.600 commessi e commesse delle 64 Famiglie cooperative trentine. Il testo deve ora passare al vaglio della Commissione dei presidenti delle Famiglie coop e dell’assemblea dei delegati dei lavoratori, prevista giovedì 5 ottobre. In questo quadro, è molto probabile che sabato 30 settembre, fra tre giorni, non scatti la disdetta del contratto integrativo provinciale del settore, scaduto nel 2017 e da rinnovare. La disdetta era stata annunciata dalla Cooperazione, che riteneva insostenibile il costo dell’integrativo, pari al 9% in più del costo del contratto nazionale di settore. Se gli addetti non ricevessero più l’integrativo senza rinnovarlo, tuttavia, avrebbero una perdita di stipendio annua media vicina ai 2.000 euro, un vero salasso.
Ora invece, con la prosecuzione delle trattative per concludere l’accordo sugli arretrati e per discutere il nuovo integrativo, la disdetta dovrebbe essere almeno posticipata e comunque seguire l’andamento della contrattazione. Inoltre, sono in corso anche le trattative per il contratto nazionale della distribuzione cooperativa e delle altre categorie del commercio, per un totale di 30mila addetti in Trentino. In ballo c’è, tra l’altro, l’applicazione dell’indice Ipca di inflazione, che porterebbe ad un recupero in busta paga di 200 euro al mese, ma non c’è accordo su questo con la controparte imprenditoriale. Dal versante cooperativo, si sottolinea la necessità di rivedere nel suo complesso l’impianto economico e di costi derivanti dal contratto integrativo provinciale per renderlo più sostenibile per le Famiglie cooperative. In particolare, l’obiettivo è di ridurre il peso delle voci fisse e accrescere quello delle voci variabili, cioè legate ai risultati dell’impresa.
I bilanci 2022 delle Famiglie cooperative si sono chiusi con un fatturato complessivo di oltre 351 milioni di euro, in crescita di quasi l’11% sull’anno precedente, ma con un risultato netto positivo per appena 1,6 milioni, la metà dell’anno precedente, e ben 34 coop in perdita, più della metà del totale, rispetto alle 11 del 2021. Hanno pesato soprattutto i rincari dell’energia. Ma anche quest’anno, dalle prime rilevazioni sull’andamento delle Famiglie coop, si riproduce la differenza tra imprese in zone turistiche che reggono e piccole cooperative dell’asta dell’Adige più in difficoltà.

 

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