Il T – 21 aprile 2024

Contratto pubblico, torta da 99 milioni. La giunta ha stabilito la suddivisione. Di Fiore (Uil Scuola): «Non si aspetti il rinnovo a livello nazionale, erogare subito gli aumenti stipendiali»

A distanza di quasi un anno dal protocollo d’intesa con i sindacati, la giunta provinciale ha stabilito la ripartizione delle risorse stanziate per il rinnovo 2022-2024 del contratto del pubblico impiego. Una torta da 99 milioni di euro all’anno. Quasi un terzo delle risorse è destinato al mondo della scuola. A tal proposito «non si aspetti il rinnovo nazionale, si eroghino subito gli aumenti stipendiali», è l’appello del segretario generale della Uil Scuola del Trentino, Pietro Di Fiore.
Alla sanità 29,3 milioni
Il rinnovo del contratto collettivo provinciale di lavoro riguarda circa 39mila dipendenti, tra cui 8mila operatori della sanità, 9mila lavoratori della scuola, 2.200 del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), 4mila dipendenti della Provincia, 5.400 dei Comuni e 4.100 delle case di riposo. Nell’ultima variazione di bilancio della Provincia, lo scorso marzo, sono state stanziate le risorse per il rinnovo, che corrispondono a un aumento medio dello stipendio del 6%, a fronte di un’inflazione stimata al 17% nello stesso triennio. Nella seduta di questa settimana la giunta ha approvato la ripartizione delle risorse da destinare, a regime, al finanziamento degli accordi siglati con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Ai dipendenti dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) sono stati riservati 29 milioni e 301mila euro, in media circa 280 euro mensili a dipendente.
Alla scuola 31,4 milioni
La fetta più grande della torta va al mondo della scuola, con 31 milioni e 400mila euro. Al personale non insegnante – fra retribuzioni, contributi sociali e Irap – sono destinati complessivamente 6 milioni e 153mila euro. In particolare, comprese le indennità di vacanza contrattuale 2022-2024 e l’una tantum 2023, i lavoratori Ata riceveranno aumenti mensili lordi da un minimo di 103 euro a un massimo di 180 euro, a seconda della categoria e
dell’anzianità di servizio. Al personale delle scuole dell’infanzia, invece, andranno in totale 2,2 milioni di euro. Sono previsti aumenti da un minimo di 134 a un massimo di 224 euro. Infine, ai docenti della scuola primaria e secondaria sono stati assegnati quasi 23 milioni di euro. Esclusa l’una tantum, ci saranno aumenti dai 124 ai 160 euro mensili lordi. «Si eroghino immediatamente queste risorse, senza aspettare il rinnovo del contratto nazionale — dice il sindacalista Pietro Di Fiore — Si mettano nel conto della Provincia, poi quando si chiude la trattativa a livello nazionale si fa l’allineamento, come si fece ai tempi di Dellai».
Ai Comuni 12,7 milioni
Tornando alla ripartizione dell’ammontare complessivo delle risorse, altri 13,7 milioni di euro andranno ai dipendenti della Provincia. Cifra simile per i 5.400 dipendenti dei Comuni: 12,7 milioni di euro. Altri 9,7 milioni di euro andranno a rimpolpare le buste paga degli operatori delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, cioè le case di riposo. Ai dipendenti delle Comunità di valle andranno 1,7 milioni di euro. Infine, 124mila euro sono destinati al personale dell’Opera universitaria, 77mila euro per il Parco Adamello Brenta, 47mila euro per il Parco Paneveggio Pale di San Martino, 40mila euro per l’Istituto ladino, 20mila euro per l’Istituto cimbro e 16mila euro per l’Istituto mocheno.

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