Il T – Sabato 4 Gennaio 2025
Rsa, familiari critici: «Basta scaricare i costi su di noi»
Case di riposo
I sindacati sull’aumento delle tariffe: «Vogliamo subito un confronto con la Provincia»
«La nostra voce non viene ascoltata», a parlare è Lisa Zanon, presidente dell’associazione Familiari Rsa unite. In seguito agli aumenti delle rette e alla carente uniformità dei servizi, continuano le lamentele da parte dell’associazione dei familiari di residenti in Rsa. Le recenti direttive provinciali hanno concesso l’incremento delle rette a carico delle famiglie fino a 3 euro al giorno nelle Rsa sotto media e fino a 2 euro al giorno per quelle sopra media. Zanon si è fatta portavoce delle lamentele delle famiglie: «Noi capiamo l’aumento di costi e l’inflazione, ma non possono gravare sulle famiglie — dice la presidente — Essendo Aziende pubbliche di servizi alla persona o private accreditate, perché non interviene la Provincia? Vogliamo che la Provincia si assuma la responsabilità di un controllo delle strutture provinciali».
La scarsa organizzazione comporterebbe l’impossibilità di stabilire dei parametri uniformi. «Non è conveniente nemmeno per l’ente pubblico elargire finanziamenti, senza sapere come vengono spesi — sottolinea la presidente — Ci devono considerare nelle decisioni». I familiari lamentano di ricevere le comunicazioni a decisioni già prese. «C’è una situazione di emergenza che deve essere affrontata senza perdere o prendere tempo», dicono i rappresentanti sindacali Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl).
La richiesta di un confronto con la Provincia
Ad essere stanchi sono anche i dipendenti, tanto che i sindacalisti chiedono un confronto con le Rsa e le Apsp. L’aumento delle rette con cui si è aperto il 2025 ha attirato l’attenzione dei sindacati che manifestano preoccupazione per l’eventualità che l’obiettivo della Provincia sia quello di rinunciare gradualmente al suo ruolo nel settore. I sindacati chiedono, dunque, l’istituzione dell’osservatorio sulle Apsp e Rsa del Trentino. A parlare sono anche i segretari generali Claudia Loro (Spi Cgil del Trentino), Patrizia Amico (Fnp Cisl del Trentino) e Claudio Luchini (Uil Pensionati del Trentino): «Pur comprendendo che si tratta di incrementi contenuti rispetto all’aumento complessivo dei costi, riteniamo che le rette delle case di riposo non possano scaricarsi sulle famiglie».
Anche loro chiedono un incontro urgente, ma con la Provincia. «Vogliamo un confronto con l’assessore Tonina per affrontare in maniera strutturale i nodi di un welfare anziani che sta rischiando di non riuscire a dare più risposte adeguate alla popolazione trentina», dichiarano i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati.
Scarica il pdf: IL T ART RSA 040125
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