Sanità trentina in difficoltà. Nessuna strumentalizzazione, solo fatti concreti ed accertabili

Cgil e Uil: in un anno e mezzo si sono avvicendati tre direttori sanitari. Liste d’attesa sempre più lunghe e carenza di personale sono reali. Con l’assessora Segnana mai nessun confronto

“La sanità trentina non gode di buona salute. L’affermazione non è frutto di strumentalizzazione. E’ la semplice constatazione di uno stato di cose, come dimostrano le attese eterne per una visita specialistica in un struttura pubblica, la drammatica carenza di personale sanitario, il fatto che in un anno e mezzo si siano avvicendati 3 direttori ai vertici dell’Azienda e la pessima gestione della prima fase della pandemia che ha portato il Trentino ad avere gli indici di mortalità tra i più alti d’Italia a causa del Covid. Il sindacato confederale ha sempre criticato questa situazione, senza fare sconti a nessuno. Lo ha fatto in passato, lo farà in futuro se le cose non miglioreranno, a prescindere da chi governerà il Trentino. Perché il sindacato non si fa strumentalizzare dalle forze politiche, anzi rivendica e pratica la propria autonomia per garantire massima tutela a lavoratori, pensionati e cittadini in generale”.
Lo affermano i segretari provinciali di Cgil e Uil, Andrea Grosselli e Walter Alotti, ribadendo che il sindacato giudica le forze al governo in base ai fatti concreti, no a “vicinanza politiche” e ricordando che poco più di un mese fa le categorie del comparto sono scese in piazza chiedendo alla Giunta di cambiare rotta sulla sanità. “Non possiamo che ribadire con coerenza la preoccupazione più volte espressa per una sanità trentina che si sta sbilanciando sempre più pericolosamente sul privato mettendo a rischio il diritto alla cura e ad una cura di qualità per tutti i cittadini. Un modello che non ci potrà mai vedere a favore, a prescindere dalla guida politica del momento”.
A preoccupare Cgil e Uil è anche la totale incertezza e poca trasparenza in cui si starebbe definendo la riforma sanitaria provinciale legata al Pnrr. Più volte il sindacato ha chiesto un confronto con l’assessora Segnana. “Unitariamente come Cgil Cisl Uil del Trentino – ricordano Grosselli e Alotti – abbiamo anzi proposto un metodo nuovo, che parta dal coinvolgimento di chi rappresenta il personale sanitario e gli utenti per trovare soluzioni condivise ed innovative. Tutte le volte la richiesta è caduta nel vuoto. Così su riorganizzazione ospedaliera, sanità territoriale, telemedicina e integrazione socio-sanitaria nulla di certo è dato sapere. E intanto la qualità della sanità trentina scivola indietro nelle classifiche”.

Trento, 26 agosto 2022