14 dicembre 2019 – Corriere del Trentino

Scuola. Rinnovo del contratto. Tra sindacati e Provincia nuova fumata nera

TRENTO «Deludente» per la Cgil, «interlocutorio» per la Uil. In ogni caso non risolutivo: è questo, in due parole, il bilancio dell’incontro che si è tenuto ieri tra l’assessore all’istruzione Mirko Bisesti e i segretari del comparto scuola di Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Delsa. «Non ho mai promesso nulla che non posso mantenere — precisa Bisesti — Prima di martedì non è possibile dire nulla di preciso sulle risorse».
Il nodo
Martedì è il giorno in cui i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil incontreranno il presidente Maurizio Fugatti e i dirigenti competenti per trovare un accordo su tutto il comparto pubblico, all’interno del quale s’iscrive anche la scuola. In quella sede si dovrebbe stabilire quali e quante risorse ogni segmento del pubblico andrà a ricevere per i vari rinnovi contrattuali pendenti. Per la Provincia la scuola è il tassello di un puzzle che non può essere definito senza definire contestualmente gli altri. Anche perché le risorse non sono molte. Ma ieri i sindacati, dopo la partecipata manifestazione della scorsa settimana, si attendevano qualche risposta in più su rinnovo contrattuale ma anche sui diritti, sull’organizzazione del lavoro, sugli orari e i l’aggiornamento.
Scoramento
Parla di «incontro deludente» Cinzia Mazzazza, segretaria generale della Flc del Trentino. «La giunta — afferma — si è limitata solo ad esprimere qualche generico impegno alla luce di quello che uscirà dal tavolo sulle risorse contrattuali aperto con le tre confederazioni. Di fatto a oggi non c’è un euro per la scuola. Speriamo che arrivino sotto l’albero di Natale» riflette amara.
«Oggi — prosegue — chi è al governo provinciale non ha una visione, non imprime nessuna direzione di marcia. Quanto sta avvenendo sul rinnovo contrattuale ne è la dimostrazione: niente più investimenti sul personale della scuola, niente impegno per un’apertura finanziaria, per una cultura della sostenibilità dello sviluppo dal punto di vista culturale e sociale. Anche oggi abbiamo sentito solo parole, nessun fatto concreto né certezze su risorse e programmi. Non si è aperto nessun tavolo contrattuale e siamo ancora al punto zero» conclude.
Meno caustica la Uil, che prova, con Pietro di Fiore, a sperare nello stanziamento immediato di una prima tranche di risorse, circa 20 milioni di euro che per i docenti significherebbero 30 euro al mese (più tutti gli arretrati del 2019, ovviamente) per chiudere la partita da 60-70 milioni con l’assestamento del prossimo anno. «Con le risorse dell’indice Ipca fin da subito e per tutto il 2019, possiamo aprire la trattativa in Apran. Ché non ci sono solo questioni economiche in ballo. Ripristiniamo l’organizzazione del lavoro, l’articolazione del piano annuale delle attività. Non vogliamo valorizzazioni, vogliamo buoni stipendi, ché il personale della scuola vale» spiega il segretario della Uil. Che rimane comunque severo: «Non è iniziato bene l’incontro con l’assessore. Bisesti ha esordito dicendo che l’incontro doveva essere breve (poco più di un’ora) a causa di un impegno improvviso. Sapevamo purtroppo di avere poche risposte, in considerazione del fatto che sul tavolo del presidente i segretari sindacali generali avevano imposto di attendere l’esito della loro trattativa. Alle poche risorse, vogliamo avere tante risposte» chiosa però Di Fiore, che non risparmia una stoccata ai colleghi di Cisl e Cgil, su posizioni più dure: «Uil Scuola è pronta a sottoscrivere un’intesa sindacale, che obblighi l’assessore a impegni precisi. Alle organizzazioni sindacali il compito di fare sindacato, evitando di schierarsi politicamente per gli uni o per gli altri. Eppoi — conclude — ci aspettiamo le dovute modifiche di legge: via gli ambiti territoriali e la chiamata diretta».
I sindacati scenderanno intanto in piazza già lunedì alle 15 per protestare contro i tagli per 5,5 milioni di euro alle politiche del lavoro.
Piazza Dante
L’assessore Bisesti difende la scelta di non aver fornito oggi cifre ai sindacati. «L’incontro di oggi lo hanno chiesto loro, ma non possiamo aprire un fronte prima che venga trovata un’intesa su tutto il comparto pubblico. La scuola ne è un segmento, per me molto importante, ma appunto va inserita nel quadro generale». Insomma prima di martedì nulla sarà dato sapere. Le risorse «può essere che ci siano» ma in ogni caso «se si farà qualcosa si farà in modo graduale» continua l’assessore. «Non abbiamo mai illuso nessuno — ci tiene a precisare Bisesti — E non ho mai promesso qualcosa che non potevamo promettere». Intanto la maggioranza ieri ha bocciato in consiglio provinciale un ordine del giorno proposto da Futura che chiedeva strumenti formativi volti all’educazione alla relazione di genere e rispetto.

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