14 dicembre 2019 – Trentino

«Soldi per gli hotel, ma tagli al lavoro»

I sindacati sulla manovra. Lunedì la protesta. Cgil, Cisl e Uil criticano la giunta Fugatti: «Aumenterà l’Irpef per 65 mila persone, verranno meno misure come la staffetta generazionale e il reddito di attivazione per i disoccupati»

TRENTO. «Sì tagliano del 30% le risorse dell’Agenzia del lavoro, si sospende la staffetta generazionale tra pensionati e neo-assunti e si congela il reddito di attivazione. Aumenterà l’Irpef per 65mila persone del ceto medio ma non si tocca l’Irap per le imprese e si trovano i fondi perché gli albergatori abbelliscano le loro strutture». È questa la dura presa di posizione dei sindacati confederali che accusano la giunta Fugatti di aver prodotto una manovra finanziaria con l’unico obiettivo di “compiacere” la base elettorale.
Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un presidio di protesta davanti al palazzo della Provincia lunedì 16 dicembre alle ore 15. «Si parla tanto di rilancio della natalità, ma senza politiche per la sicurezza del posto di lavoro, restano solo parole», ha commentato ieri Michele Bezzi, nuovo segretario della Cisl Trentino. «La giunta dice che troverà le risorse con l’assestamento di bilancio di luglio, ma i fondi non ci sono già per gennaio. I programmi per il lavoro di cui il Trentino poteva essere orgoglioso sono sospesi», ha sottolineato Franco Ianeselli, segretario della Cgil. «Questa giunta pensa ad ammodernare gli alberghi mentre taglia i servizi essenziali per il lavoro. È una politica degli spot, che esclude i sindacati dalla discussione», ha messo in evidenza Walter Alotti, segretario Uil Trentino.
Secondo i dati dei sindacati, ad essere particolarmente penalizzata sarà l’Agenzia del Lavoro: il suo budget di 35 milioni sarà decurtato di 6 milioni. «Saranno “congelati” alcuni programmi che proprio ora stavano andando a regime uscendo dal loro carattere sperimentale ha spiegato Ianeselli La staffetta generazionale, per cui il lavoratore anziano riduce gradualmente il suo orario di lavoro in vista della pensione consentendo l’affiancamento di un giovane da assumere e il “reddito di attivazione” che prevedeva un incentivo economico ai disoccupati che trovassero da sé un nuovo posto di lavoro in tempi brevi».
Secondo i sindacati sarebbero a rischio anche i lavori socialmente utili di “Intervento 19”. Alotti riferisce come la giunta “abbandoni” il tema dell’edilizia popolare: «Basta fondi alle case sociali, si ferma la costruzione di nuovi alloggi a canone moderato». Ianeselli ha sottolineato la distanza con le promesse elettorali: «A questo si riferivano gli esponenti politici che in campagna elettorale promettevano il “cambiamento” e il “Bengodi”?».

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