25 agosto 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Scuola, via ai test nel caosEsclusi gli asili e mancano i kit

La Uil: «Dimenticati anche i nidi». Cisl: «Pressapochismo. Si inizia tra 7 giorni»

TRENTO Il clima in vista delle riaperture della scuola e degli asili è ancora incerto. Dopo i proclami e gli appelli dei giorni scorsi ieri il primo giorno di test sierologici è iniziato nel caos. A partire dai kit, che a quanto pare non sarebbero arrivati a tutti medici di medicina generale che hanno aderito alla campagna di screening, poi si scoprono gli esclusi. I nidi e le scuole d’infanzia equiparate non sarebbero stati inseriti negli elenchi, eppure solo qualche giorno fa in una nota l’Azienda sanitaria faceva sapere che «tutto il personale docente e non docente potrà, su base volontaria, sottoporsi ai test rapidi per verificare se si è venuti a contatto o meno con il virus Sars-Cov-2». E ancora: «Il test è rivolto — si legge in uno degli ultimi comunicati — al personale docente, non docente dei nidi, delle scuole dell’infanzia, delle primarie, secondarie, pubbliche, statali, paritarie e private, degli istituti di istruzione e formazione professionale». Ma le dichiarazioni fatte non sembrano corrispondere alla realtà. Qualcosa nella macchina organizzativa non ha funzionato.

Sono una quindicina gli insegnanti che ieri mattina si sono presentati al Centro per i Servizi Sanitari dell’Azienda sanitaria per sottoporsi al test, risultati tutti negativi, altri si sono rivolti al proprio medico di medicina generale (circa il 40% dei camici bianchi ha aderito alla campagna di screening), ma c’è chi solo ieri ha scoperto di non essere negli elenchi forniti dal ministero. Si tratta del personale delle scuole d’infanzia equiparate. «Abbiamo tentato di prenotare il test attraverso FastTreC, ma non è stato possibile», spiegano alcune insegnanti.

Stupore, incertezza, ma anche rabbia. Inutile ricordare che alla riapertura degli asili manca davvero poco e l’esclusione del personale delle scuole dell’infanzia crea un po’ di preoccupazione. «Parliamo di 1.500, 2.000 lavoratori — sbotta Stefania Galli, segretaria generale della Cisl Scuola del Trentino — . Questo è pressapochismo!». La riapertura degli asili preoccupa. «Siamo al 24 di agosto, non esiste un protocollo per la riapertura degli asili nido e per la scuola dell’infanzia c’è un piano, che la Cisl non ha condiviso, di cui non si sa ancora nulla. Tra sette giorni si inizia», continua Galli. Poi aggiunge: «Le scuole equiparate ce le abbiamo da qualche decennio. Ho chiesto delucidazioni alla Provincia, ma è il caos totale. Le scuole dell’infanzia in Trentino, inoltre, rispetto al resto d’Italia aprono prima». «Alcune scuole provinciali sono inserite, mentre in elenco non ci sono le equiparate. E hanno totalmente dimenticato i nidi», osserva Marcella Tomasi, segretaria della Uil Fpl. «Avevamo già chiesto i tamponi a suo tempo, ora ci sono i test sierologici, li hanno comunicati solo via stampa, gli enti gestori non sanno nulla e nessuno ha chiesto elenchi alla Federazione», continua Tomasi che riflette anche sulle line guida. «Abbiamo scoperto che sono state approvate solo oggi dal Comune di Trento». I sindacati stanno cercando di fare chiarezza e in serata sarebbe arrivata una prima risposta della Provincia. «Hanno riconosciuto l’errore — dice Galli — ora dovrebbero risolvere».

Ma c’è anche il problema dei kit che non sarebbero arrivati a tutti i medici (l’Azienda sanitaria ha previsto 25 kit per ogni medico). «Diversi colleghi ci hanno contattato perché hanno provato a prenotare, ma non sono riusciti. In Bassa Valsugana, ad esempio, non hanno neppure i kit per test sierologici. Poi non c’è chiarezza sui lavoratori fragili», commenta Monica Motter della segreteria regionale della Uil Scuola.

Ora si attendono risposte certe, intanto da mercoledì, fa sapere l’Azienda sanitaria, sarà possibile effettuare i test in tutti i punti prelievo del Trentino. E ieri la task force provinciale si è riunita per fare il punto sugli approvvigionamenti di mascherine, guanti, disinfettante (tra il 7 e l’11 settembre sono attesi da Roma i banchi e gli arredi per le classi), ma soprattutto sugli aspetti organizzativi e logistici che riguardano le scuole come pure le Rsa. L’obiettivo è inibire al massimo la diffusione dal contagio in particolare ora che il rientro dalle vacanze ha portato a un aumento dei contagi. I dati di ieri, però fanno ben sperare: si è registrato un solo nuovo caso e rimane stabile la situazione negli ospedali con 4 pazienti ricoverati di cui uno è in rianimazione.

 

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