27 maggio 2021 –  l’Adige

Scuole dell’infanzia verso lo sciopero. Uil decisa: «Se la politica non ci ascolta, siamo costretti a difendere i nostri diritti». Ultima chance lunedì prossimo

Non c’è pace per le scuole dell’infanzia. Mentre la giunta provinciale conferma l’apertura a luglio, sbandierando l’iscrizione di ben 7mila bambini, circa la metà di tutti i piccoli della fascia zero-6 anni, le maestre mantengono le loro posizioni, difendendo professionalità e progettualità, respingendo con forza la logica che vede la contrapposizione tra famiglie e insegnanti. E mentre si moltiplicano le assemblee, l’ipotesi di uno sciopero che finora era stato solo annunciato, diventa sempre più realtà concreta visto che ormai ci si avvicina all’ultima tappa prevista da quella che si chiama “procedura di raffreddamento”, ovvero quell’insieme di azioni collegate alla sospensione di un “servizio essenziale”.
«Abbiamo proclamato lo stato d’agitazione il 14 maggio -spiega Marcella Tomasi segretario Uil Fpl -quindi c’è stato l’incontro di conciliazione il 21 e lunedì prossimo si terrà quello al commissariato del Governo. Se non si troverà l’accordo, dopo i dieci giorni previsti, ogni giorno può essere quello buono per scioperare. Non l’avremmo mai voluto, ma se la politica non ci ascolta, da lavoratori non abbiamo altra scelta: i servizi sono sacrosanti, ma sono fatti da persone che vanno rispettate». La Uil rimanda al mittente le accuse di mettere in difficoltà le famiglie e l’accusa di non voler rinunciare alle ferie. «Non si può dire sempre di sì anche quando le conseguenze sono così impattanti in un settore strategico e che ha lavorato in condizioni difficilissime come è accaduto quest’anno di Covid con la scuola dell’infanzia». Andrea Grosselli, segretario generale Cgil del Trentino, che a suo tempo aveva invitato le maestre a desistere dall’ipotesi di uno sciopero pur riconoscendo la validità delle rimostranze, ritorna sul discorso delle difficoltà delle famiglie« penalizzate dall’assenza di servizi accessori portati avanti dalle cooperative, strutture che senza aiuti provinciali rischiano di venire meno». «Su 14mila famiglie -sottolinea -conta la metà che non ha scelto l’asilo a luglio, e che in più si ritrova senza alternative».
Intanto, ben 262 maestre di tutto il Trentino hanno firmato una lunga lettera di protesta. Denise Parolari, portavoce del gruppo, precisa: «Non ci hanno mai voluto ascoltare. Il discorso delle ferie è l’ultimo dei nostri problemi: quello che ci preme è rimarcare che la scuola per l’infanzia non è una colonia estiva, non c’è riconoscimento della nostra professionalità e dedizione. Inoltre, l’adesione delle famiglie è arrivata solo perché queste non hanno avuto altra scelta». Aggiunge Parolari: «Togliere i beni di servizio è togliere libertà di scelta. Senza contare che veniamo da un periodo durissimo e molte strutture non sono attrezzate per l’estate».
«Le nostre insegnanti -rimarca Silvia Cavalloro, a rappresentanza delle 135 scuole per l’infanzia equiparate e associate alla Federazione -non si sono mai risparmiate su niente, hanno sempre dimostrato grandissima responsabilità e disponibilità, ma ci ha disorientato non essere coinvolte, non essere ascoltate dalla Provincia. Quanto ad un possibile sciopero, la Federazione non interviene assolutamente e ogni insegnante può decidere liberamente se aderirvi o meno».
Le maestre, infine, sottolineano che ad ora non si sa quanti dei 7mila bambini iscritti frequenteranno una, più o tutte le settimane.

 

Scarica il pdf: ADIGE infanzia ART 270521