Sindacati: pronti ad un patto condiviso per la coesione sociale e la crescita Cgil Cisl Uil: è tempo però di fare la riforme che servono al Trentino. Senza si rischia di ipotecare il futuro della nostra comunità

Sul patto condiviso, proposto da Confindustria, per fare ripartire il Trentino, mettendo al centro coesione sociale e crescita i sindacati ci sono. Anzi lo sollecitano da ormai un anno. “Siamo convinti che da questa crisi non si esce da soli così come non abbiamo dubbi sul fatto che le grandi sfide che attendono anche la nostra comunità, dal calo demografico alla transizione ecologica, dal rilancio della produttività alla rivoluzione tecnologica, non si possono affrontare senza una visione ampia che deve tenere insieme lavoro ed economia, crescita sostenibile e coesione sociale. Se anche gli industriali ne prendono atto non possiamo che ribadire la disponibilità a fare la nostra parte responsabilmente”. All’indomani dell’assemblea di Confindustria Trentino Cgil Cisl Uil tendono la mano a Palazzo Stella e riaffermano ancora una volta l’opportunità di definire un progetto condiviso e lungimirante per il Trentino del futuro.
Le tre confederazioni, però, rimarcano come il progetto non avrà gambe solide finché non verranno messe in atto le riforme di cui il nostro territorio ha bisogno. “A Trento come a Roma servono le riforme. Ma mentre il Governo accelera su questo fronte, a livello provinciale la Giunta sembra preferire una politica dal respiro corto – insistono i tre segretari -. Il tempo però stringe. Siamo ormai a metà della legislatura e servono azioni precise per sostenere la crescita, la sostenibilità e la coesione sociale. All’orizzonte vediamo ben poco”.
A preoccupare i sindacati è l’incertezza che avvolge la definizione delle priorità legate al Piano di rilancio e resilienza nazionale. “C’è una legge nazionale che dice che quelle priorità devono essere condivise con le parti sociali. L’Autonomia non muove un passo in questa direzione. Allora crediamo che possano avere ben poca incisività patti condivisi che non vedono anche il coinvolgimento delle istituzioni. Auspichiamo che la Giunta colga le sollecitazioni che arrivano dal mondo economico e sindacale e che si possa cominciare a aprire un confronto fattivo. Abbiamo di fronte un’occasione irripetibile, non prenderne atto equivale ad ipotecare il futuro della nostra comunità”, concludono i tre segretari.