22 settembre 2020 – Trentino

Sono salite a 14 le classi in quarantena

Il caso. In aumento i casi tra gli studenti. In isolamento anche gruppi al Tambosi, al Cfp delle Canossiane, alle medie e alle elementari a Lavis e alle primarie di Mezzolombardo. Ieri Ceccato e Ferro hanno incontrato i sindacati spiegando che l’andamento a scuola è sotto controllo

TRENTO. Sono quattordici le classi della scuola trentina in quarantena. È quanto ha spiegato ieri ai sindacati il dottor Antonio Ferro, responsabile del servizio prevenzione dell’Azienda sanitaria, in un incontro al quale ha partecipato il dirigente del Dipartimento della Conoscenza Roberto Ceccato per fare il punto su come sta andando la riapertura della scuola. Ferro ha detto di essere soddisfatto moderatamente e ha aggiunto che era prevedibile che ci fossero dei casi di Covid 19. Ma ha anche spiegato che il sistema del gruppo classe ha retto, visto che sono finiti in isolamento solo i compagni di classe dei bambini o ragazzi risultati positivi. Da ieri sono state messi in isolamento a casa, dopo che un compagno di scuola è risultato positivo, i bambini e i ragazzi di altre 5 classi, una dell’Istituto Tambosi di Trento, un’altra del centro di formazione professionale delle Canossiane, una delle elementari di Mezzolombardo e due a Lavis, una delle elementari e un’altra delle medie. Inoltre, un insegnante della scuola media Bresadola è risultato positivo, ma non è stato necessario mettere in isolamento le sue classi. Ceccato spiega che al momento il sistema regge, ma invita alla prudenza: «Considerando che entro pochi giorni le prime tre classi messe in quarantena stanno finiranno il periodo di isolamento si può considerare che non c’è un grosso aumento. Dobbiamo, però, tenere gli occhi aperti e cercare di fare in modo di limitare i casi il più possibile».
Ferro ha spiegato ai sindacati anche che entro una ventina di giorni dovrebbero essere pronti i test rapidi per cercare di accorciare i tempi dell’isolamento degli studenti che hanno sintomi. In questo modo si eviterà che, per una semplice influenza, un ragazzo stia a casa settimane. Infatti, al momento, se il pediatra di libera scelta chiede il tampone, lo studente deve aspettare a casa alcuni giorni per effettuare il test e poi attendere altri giorni per il risultato. Ferro ha spiegato che il test sui sintomatici è attendibile, mentre il test sulla saliva non lo è. A questo proposito, una giovane mamma racconta di avere tre figli a casa in isolamento, una di quasi quattro anni perché è in classe con una bimba risultata positiva, un altro, che va in seconda elementare, perché ha sintomi influenzali e il pediatra ha richiesto il tampone e, infine, un bimbo di un anno anche lui con sintomi influenzali in attesa di tampone: «Prevedo un anno durissimo. Spero davvero che l’Azienda sanitaria preveda, come aveva promesso, i test rapidi, altrimenti qui si rischia di restare a casa per tutto l’anno. Io ho quattro figli e devo tornare al lavoro, ma se, ogni volta che prendono un raffreddore devo restare a casa per almeno sette giorni, devo restare a casa sarà molto dura. I nonni danno una grande mano, ma non si può nemmeno chiedere loro troppo. Senza parlare del fatto che per i bambini in attesa di tampone non è prevista nessuna forma di didattica a distanza che vale solo per tutta la classe».
Per quanto riguarda le classi in quarantena, Ceccato ha spiegato che si stanno definendo tutti gli strumenti per la didattica a distanza. I sindacati, però, fanno notare che ancora mancano gli strumenti per fare lezioni online in sincrono, ovvero seguendo il docente che spiega anche a una classe in presenza. Il dirigente ha aggiunto che entro un paio di settimane tutti gli aspetti, sia quelli contrattuali che quelli tecnici, verranno risolti. Si cercherà anche di apportare correzioni anche al sistema dei trasporti: «Il numero dei mezzi a disposizione è quello. Quindi abbiamo chiesto a Trentino Trasporti di prevedere spostamenti di alcune fermate in modo da non creare assembramenti». Un esempio è rappresentato dalla fermata di via San Francesco, Trentino Trasporti sposterà 250 metri più a nord lo stop dei mezzi extraurbani in modo tale da non creare una sovrapposizione con quelli urbani.

 

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