Stati generali del welfare. “Ripartire dagli operatori per valorizzare il terzo settore”.
Cgil Cisl Uil presenti a Villa sant’Ignazio. “La Provincia deve tornare ad investire risorse per garantire qualità del servizio ed eque retribuzioni”. Il nodo del contratto scaduto dal 2019.

Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“Cnca, Consolida e Csv hanno avuto il merito di riportare al centro del dibattito pubblico, almeno per un giorno, uno dei temi centrali per il futuro del Trentino: il ruolo del welfare, inteso come assistenza ed inclusione sociale ed educativa a favore dei soggetti più deboli, dai bambini agli anziani passando per i migranti. Anche per questo abbiamo voluto essere presenti anche noi, con una delegazione sindacale, a questo momento di confronto.
Dagli Stati generali del Welfare oggi a Villa sant’Ignazio è arrivato un vero e proprio appello alle istituzioni provinciali e a tutta la comunità affinché venga pienamente riconosciuto in Trentino, accanto a quello del sistema pubblico, anche il ruolo essenziale del terzo settore e delle sue 9mila operatrici ed operatori. E’ anche tramite loro che viene garantita la qualità del servizio offerto sul territorio provinciale.
Un riconoscimento che per noi non può prescindere dal miglioramento delle condizioni di lavoro degli addetti del settore. Infatti mentre i prezzi aumentano del 15% in tre anni riducendo il potere d’acquisto di quasi due buste paga, queste lavoratrici e lavoratori attendono il rinnovo del contratto collettivo nazionale ormai da quattro anni. Nel frattempo la Provincia ha adeguato le retribuzioni del sistema pubblico nel triennio 2019-2021 e si appresta a riconoscere un sostanzioso acconto sul rinnovo del contratto 2022-2024.
Anche per questo ci siamo battuti affinché in assestamento di bilancio fossero stanziate delle risorse ad hoc per i miglioramenti contrattuali.
Si tratta di circa 2,5 milioni di euro che, seppur ancora insufficienti, potrebbero rappresentare una prima risposta economica a chi ogni giorno si occupa dei nostri bambini, dei nostri disabili, dei nostri anziani non autosufficienti e dei tanti migranti che possono contare su un primo percorso di integrazione.
Purtroppo però quelle risorse non sono state ancora messe nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori, nonostante la possibilità di usare il contratto provinciale per anticipare queste somme in attesa del rinnovo del Ccnl. Proprio per questo ancora in agosto abbiamo scritto alla Federazione trentina della cooperazione per chiedere l’avvio di un confronto sul tema, senza mai aver ricevuto risposta. Il silenzio di via Segantini sembra fare il paio con la colpevole disattenzione di Piazza
Dante”.

Trento, 7 ottobre 2023