17 maggio 2018 –  Trentino

Travolto da un motore ferito un operaio a Spini

È successo ieri a Gardolo. Quarto incidente sul lavoro in tre giorni in Trentino Terragnolo (Fiom Cgil): «Numeri drammatici, servono controlli ed interventi»

Travolto da un motore di 200 chili mentre lavorava in officina. È successo ieri mattina a Spini di Gardolo. Ha riportato gravi traumi, ma non è in pericolo di vita, un operaio di 47 anni di Mezzolombardo impegnato al lavoro presso un’officina di Spini, a Trento Nord. Secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe stato intento ad ispezionare un motore che era stato precedentemente sollevato, quando il pesante meccanismo, il motore appunto, gli è finito addosso. La dinamica dell’incidente è al vaglio dell’ Uopsal, sul posto polizia e sanitari. L’operaio, cosciente, è stato portato all’ospedale Santa Chiara di Trento; ricoverato ne avrà per trenta giorni.

Quello di ieri mattina a Gardolo è il quarto incidente sul lavoro verificatosi in Trentino negli ultimi tre giorni. A Volano un uomo è caduto dal tetto di un’azienda, a Mori un muratore è precipitato all’interno di un cantiere; a Ragoli, nel comune di tre Ville, un uomo è stato travolto da un palo, sempre mentre era sul lavoro. «È un dato drammaticodenuncia Manuela Terragnolo, segretario della Fiom del Trentinonon si può parlare di fatalità, di fronte a simili incidenti sul lavoro. Questo significa -e il segretario lo dice da anniche servono forti investimenti ma, soprattutto, serve un profondo cambio culturale da parte delle aziende sull’organizzazione del lavoro e sul concetto stesso di investire in sicurezza. Parliamo di norme che i lavoratori devono poter conoscere: lavorare in sicurezza, conoscenza degli strumenti e delle misure che ci sono in materia di protezione». La cosa che più preoccupa la Fiom Cgil, di fronte a questi drammi, è che sono ormai talmente tanti che si rischia di abituarsi a questo tipo di cronache. La notizia nuova scalza la vecchia, «sembra che sia normale. Ma non è così, non lo è affatto». «Bisogna reagire -prosegue Terragnolo Ne parleremo con Cisl e Uil, ma anche a livello nazionale, perché serve dare un segnale. In passato sembrava che gli incidenti sul lavoro fossero calati, ma non è affatto così. A calare sono state le ore lavorate, non gli incidenti sul lavoro; nemmeno i morti sul lavoro sono diminuiti. Con la crisi si è lavora meno ore. Adesso c’è più lavoro, ma anche più lavoro precario». Questo significa persone meno formate, meno preparate, più fragili e ricattabili, che magari accettano condizioni di lavoro precarie proprio per la paura di perdere anche quel poco di lavoro che hanno. «Numeri che stanno salendo in modo esponenziale. L’ente pubblico deve rinforzare i controlli, deve essere rigoroso; dare risorse e autonomia agli ispettori del lavoro e all’ Uposal, senza fare sconti a nessuno» chiude de Terragnolo.

Scarica il pdf: infortunio ART 170518