28 aprile 2020 – Trentino, Corriere del Trentino

Vitalizi, stop al ricorso degli ex: «La normativa è retroattiva»

TRENTO Lo stop è arrivato ieri. E blocca, dopo un lungo braccio di ferro, l’azione dei diciassette ex consiglieri regionali contro l’applicazione della legge 4 del 2014, che aveva sancito il taglio dei vitalizi.
Dopo la Corte Costituzionale, infatti, anche il tribunale di Trento ha rigettato il ricorso degli ex: la giudice Adriana De Tommaso ha confermato, come aveva fatto la Consulta, la retroattività del ricalcolo dei vitalizi attualizzati (e il taglio del 20% sugli importi). Dunque i consiglieri dovranno restituire i soldi alla Regione. E non qualche spicciolo: si parla di qualche milione di euro che torneranno nelle casse dell’ente. Meglio: l’importo sarà versato nel Fondo Family creato dalla Regione per sostenere iniziative a favore delle famiglie e dell’occupazione. Non solo: gli ex sono stati condannati anche a pagare le spese legali.
«Una sentenza molto importante» esulta il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher. «Pur se di primo grado — aggiunge subito l’esponente leghista — questo pronunciamento aiuta a mettere una parola fine a un braccio di ferro che va avanti da tempo». E che ha messo sotto la lente la legge del 2014 coinvolgendo negli ultimi scampoli anche la nuova riforma approvata nell’autunno scorso. «Questo passaggio — sottolinea Paccher — è un’ulteriore conferma che la nostra legge è corretta e che va applicata. Nonostante il pronunciamento della Consulta dello scorso anno, qualche ex consigliere ha pensato di resistere, ricevendo oggi uno stop». Ma i filoni giudiziari legati ai vitalizi sono più d’uno: «Speriamo che questa sentenza convinca altri consiglieri a fare un passo indietro». Anche perché, assicura il presidente del consiglio, nei confronti di chi non lo farà ora la Regione userà le «maniere forti»: «Ho intenzione di ricorrere a tutti gli strumenti a mia disposizione per recuperare i soldi». Con una precisazione in più: «Quel “tutti gli strumenti” — avverte Paccher — comprende anche sequestri e pignoramenti».
Sulla stessa linea di fronte alla sentenza anche i sindacati, difesi dall’avvocato Giovanni Guarini, che erano intervenuti in giudizio a supporto delle ragioni della Regione contro le richieste degli ex consiglieri. «Non possiamo che essere soddisfatti per una decisione che conferma la validità della posizione della Regione, da noi sostenuta e cioè che i consiglieri sono tenuti a restituire le somme eccedenti sotto forma di benefici sociali per la comunità trentina — commentano i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti —. Abbiamo sostenuto questa linea con determinazione, senza nascondere la nostra amarezza di fronte alla decisione dei consiglieri di proseguire per vie legali anche dopo decisione della Corte Costituzionale; un’ostinazione ci apparve, seppur legittima, irrispettosa verso le tante famiglie e le moltissime persone che anche nella nostra comunità affrontano con fatica la vita quotidiana. Non abbiamo mai negato che la politica ha un costo ed è giusto che chi si mette a servizio delle istituzioni sia sostenuto economicamente e in misura adeguata. Adeguatezza ed equità devono essere i principi a cui fare riferimento e a cui mai venir meno».
I tre segretari ricordano l’avvocato ed ex assessore provinciale Ottorino Bressanini «che con il suo impegno, la sua passione civile e la sua professionalità — concludono — ci ha accompagnato nell’avvio di questo percorso. La sentenza di oggi la dobbiamo anche a lui».

Scarica il pdf: vitalizi ART 280420 3