5 gennaio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

«Alto Garda»

Ok alla proroga

Firma Uiltucs

TRENTO Svolta nella trattativa per il nuovo contratto integrativo della Coop Alto Garda, la più grande in Trentino. All’incontro di ieri sono state presentate 110 firme di dipendenti (in totale sono 164) che chiedevano di accettare la proroga di tre mesi dell’attuale integrativo, offerta dalla società, per coprire il periodo di

  • –  trattative sul nuovo contratto. In precedenza

  • –  gli stessi dipendenti, in tre diverse assemblee, avevano deciso per la linea dura, accettando la

    disdetta a partire dal primo gennaio in modo da accelerare il negoziato. Vedendo però che Coop Alto Garda ha inviato in effetti la disdetta

  • –  (che si traduce in 170-200 euro lorde in busta paga al mese), un centinaio di addetti ha deciso di convergere su una posizione più morbida. A quel punto i sindacati hanno dovuto prendere atto della scelta: la Uiltucs pragmaticamente ha sottoscritto la proroga trimestrale; la Fisascat Cisl ha deciso di tornare in assemblea con i propri iscritti per decidere il da farsi; la Filcams Cgil ha deciso per il no. Il sì immediato della Uiltucs ha permesso di iniziare già da ieri l’esame approfondito dei conti della Coop Alto Garda, che ha dovuto chiudere con una leggera perdita e teme la crescita della concorrenza nel settore supermercati nei centri del Garda trentino. «La situazione è di effettiva difficoltà — dice Vassilios Bassios della Uiltucs —. Ma grazie a questa svolta importante possiamo iniziare il vero negoziato, abbiamo già una lista di altri incontri programmati». Non dev’essere stato facile, ieri, per i sindacati interpretare il volere dei dipendenti della cooperativa. «Abbiamo organizzato quattro assemblee dopo la comunicazione della disdetta — sottolinea

  • –  Lamberto Avanzo, segretario della Fisascat Cisl —. Negli ultimi tre abbiamo chiesto di votare la possibilità di una proroga di tre mesi, che ci era stata proposta dalla società. Per tre volte,

  • –  pressoché all’unanimità, i lavoratori hanno detto di no. Ed erano numerosi: circa 140 nella prima assemblea, 100 nella seconda e 70-80 nel terzo incontro, riunioni che hanno anche portato alla decisione dello sciopero. Quello per noi era un mandato forte, ma prendo atto pure delle 110 firme e faccio un altro incontro con i miei iscritti. Se ci sarà la volontà, anche la Fisascat firmerà per la proroga. Comunque posso già dirmi soddisfatto: finalmente siamo entrati nel merito della discussione».

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