Assestamento di bilancio, aperto il confronto con la giunta Cgil Cisl Uil: il bonus va esteso a tutte le famiglie e deve sostenere il ceto medio. Preoccupa l’assenza di stanziamenti per i contratti pubblici e il comparto sociale

Si è aperto oggi il confronto con la giunta provinciale sull’assestamento di bilancio.
L’esecutivo – erano presenti il presidente Maurizio Fugatti, il vicepresidente Mario Tonina e gli assessori Achille Spinelli e Stefania Segnana – ha illustrato ai segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino alcuni dei provvedimenti inseriti nella manovra, ed in particolare quelli legati al pacchetto famiglia. Le tre organizzazioni hanno posto sul tavolo proposte, perplessità e suggerito alcuni correttivi. In particolare sul bonus natalità i sindacati hanno chiesto che il sostegno venga esteso a tutti i nuclei con figli. “Siamo ovviamente favorevoli agli interventi che puntano a sostenere le famiglie – hanno detto al margine del confronto Franco laneselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. Ci sono, però, diversi aspetti che ci lasciano più che perplessi. La giunta immagina il contributo per incrementare le nascite, in realtà le scelte di vita delle famiglie saranno toccate da questo contributo solo marginalmente. Il punto per noi, dunque, è prevedere il sostegno per tutti i nuclei con figli piccoli, aiutando anche chi ha scelto di avere un figlio prima di questa legislatura. Se cosi non sarà, diventerà un premio solo per quanti concepiscono dopo I’entrata in vigore del provvedimento. Non ha senso che I’aver partorito un minuto prima o dopo produca una tale differenza in termini di contributo, cioè almeno 3.600 euro in tre anni o in alcuni casi limite anche più di 10mila euro”. In discussione anche la proposta di fissare la soglia lcef a 0,40. “E’ giusto prevedere per ragioni di equità un ragionamento sui redditi delle famiglie, ma ha più senso ragionare sulla formula di calcolo dell’indicatore togliendo dal computo una buona parte dei redditi da lavoro femminile. Solo in questo modo si sostengono le famiglie in cui sono occupati entrambi i genitori, cioè quel ceto medio che comunque ha bisogno di questi interventi. E così si contribuirebbe davvero alla conciliazione famiglia-lavoro”. Allo stesso modo il bonus in quota fissa farebbe sì che le famiglie che anche per un euro di reddito superano la soglia dello 0,40 perderebbero un bonus di almeno 1.200 euro l’anno. Discussione aperta anche sulla proposta di ridurre le rette degli asili nido. “E’ apprezzabile la scelta di puntare anche sui servizi, come i nidi. Oggi, però, il governo nazionale ha già previsto un bonus Inps che riduce la retta. L’intervento della Provincia, abbassando le rette, rischia in molti casi di non incidere in modo significativo sulle famiglie che hanno già ottenuto un abbattimento della tariffa, ma avrebbe solo un effetto sostituzione: invece di pagare I’Inps, paga la Provincia. Alla fine il risparmio è nullo o poco incisivo per i genitori, mentre a risparmiare sarebbe Io Stato dal momento che i costi della riduzione già in essere se li accollerebbe Piazza Dante. Si può pensare, invece, di usare le risorse provinciali per erogare buoni di
conciliazione aggiuntivi in modo da produrre ulteriore vantaggio per le famiglie senza il venire meno del contributo statale”. Di fronte alle osservazioni dei sindacati la giunta si è detta disponibile a fare tutti gli approfondimenti necessari.
Doccia fredda, infine, sul fronte dei rinnovi contrattuali per il comparto degli enti locali e per l’adeguamento del finanziamento nel settore del sociale. Nell’assestamento non sono previste risorse. “Siamo consapevoli che si tratta di un assestamento e non di un vero e proprio bilancio, ma non è un segnale incoraggiante”. Preoccupazione resta anche per il quadro di incertezza generale in cui si colloca la manovra, sia per la stagnazione dell’economia sia per gli effetti che potrà avere sulle finanze locali I’introduzione della flat tax. Nei prossimi anni, inoltre, si esaurirà la restituzione del gettito arretrato con un ulteriore riduzione delle risorse disponibili nelle casse di Piazza Dante.
“Quello di oggi è stato un primo confronto. Per quanto ci riguarda siamo pronti a dare il nostro contributo responsabile opponendoci alle misure che non ci convincono, ma dando sempre il nostro contributo responsabile per migliorarle. E’ certo che al di là degli slogan i provvedimenti vanno costruiti con attenzione per evitare spiacevoli sorprese”, hanno concluso laneselli, Pomini e Alotti.

Trento, 19 giugno 2019