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18 Ott
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Contributi e appalti, sindacati all’attacco

l’Adige, Corriere del Trentino, Il T – 18 ottobre 2023

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18 Ott
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In Trentino l’inflazione rallenta

Il T – 17 ottobre 2023

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18 Ott
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Sanità: «No alla privatizzazione»

l’Adige – 17 ottobre 2023

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17 Ott
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Nei primi nove mesi dell’anno in Trentino inflazione media al 7,3 per cento. L’aumento dei prezzi rallenta su base mensile (+3,6%). In forte crescita però i prodotti alimentari con un incremento su base annua del 9.2%. Sindacati: “In questo modo colpiti di più dipendenti e pensionati con redditi bassi”

Nei primi nove mesi dell’anno in Trentino inflazione media al 7,3 per cento. L’aumento dei prezzi rallenta su base mensile (+3,6%). In forte crescita però i prodotti alimentari con un incremento su base annua del 9.2%. Sindacati: “In questo modo colpiti di più dipendenti e pensionati con redditi bassi”

Prosegue il rallentamento dell’inflazione. A settembre l’Istat registra un aumento dei prezzi su base annua, in Trentino, del 3,6%, collocando la nostra provincia tra quelle con il minor incremento. La media nazionale infatti è pari al 5.3%. Il rialzo si mantiene, comunque, su livelli importanti visto che nei primi nove mesi del 2023 i prezzi in provincia sono aumentati comunque in media del 7,3%.
A subire i rialzi più significativi sono ancora una volta i generi alimentari che tra settembre di quest’anno e il 2022 hanno fatto un balzo in avanti del 9,2% e un tasso medio di crescita annua del 11.2%.
“In questo quadro è difficile immaginare che il carrello tricolore varato dal Governo Meloni porti reale ristoro alle famiglie di lavoratori dipendenti e pensionati – fanno notare i segretari di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Per ridare fiato ai ceti più poveri e al ceto medio serve altro. A cominciare da una forte spinta sul rinnovo dei contratti di primo e secondo livello”.
Le tre sigle insistono ancora sulla necessità di adeguare le misure di welfare all’inflazione. Oggi a fronte di un reddito reale di 34.400 euro una famiglia con due figli minori vede passare il proprio indicatore Icef da 0,277 a 0,305. La conseguenza diretta, senza adeguamento della misura all’inflazione, è che quella famiglia si vede tagliato il valore dell’assegno unico di 1.056 euro in un anno. Lo stesso vale per l’assegno unico quota A (cioè contrasto alla povertà) e per l’assegno di cura. “La Giunta Fugatti non intende indicizzare l’Icef e le misure di welfare Se i benefici non crescono di una misura pari all’inflazione le famiglie nella realtà hanno aiuti più bassi rispetto al reale costo della vita. E lo stesso vale per le riduzioni tariffarie e per gli affitti Itea. Così invece di aiutare le famiglie, non si fa altro che impoverirle”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.

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17 Ott
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Sanità. No alla progressiva privatizzazione del sistema pubblico Cgil Cisl Uil contro la ricetta del centrodestra: Lega e Fratelli d’Italia puntano a rafforzare il peso del privato, impoverendo la sanità provinciale

Sanità. No alla progressiva privatizzazione del sistema pubblico Cgil Cisl Uil contro la ricetta del centrodestra: Lega e Fratelli d’Italia puntano a rafforzare il peso del privato, impoverendo la sanità provinciale

“Siamo contrari alla privatizzazione strisciante del sistema sanitario provinciale. La ricetta che leggiamo nel programma del presidente Fugatti e che trova conferma nelle parole del consigliere Cia di Fratelli d’Italia, spostando l’asse sui privati finirà per impoverire il sistema pubblico, mettendo anche in discussione il diritto di accesso a cure di qualità per tutti i cittadini e le cittadine”. E’ questa la posizione di Cgil Cisl Uil che da tempo hanno individuato nella sanità una delle emergenze che andrà affrontata con maggiore tempestività e determinazione all’indomani delle elezioni, visto lo stato di difficoltà in cui versa il sistema provinciale. “Non è sicuramente aumentando lo spazio del privato convenzionato che risolveremo il problema delle liste d’attesa, la carenza di personale nelle strutture pubbliche e l’accesso dei cittadini alle cure. Semmai è esattamente il contrario”, incalzano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti spiegando che favorendo il privato ci sarà un sempre maggior numero di medici che si sposterà dal pubblico dove le condizioni di lavoro sono peggiori e meno remunerate. Di conseguenza le liste d’attesa non solo non si ridurranno, ma nel lungo periodo diventeranno un problema strutturale. “Il privato agisce solo nei settori di cura più remunerativi e organizzativamente meno complessi. E’ inoltre orientato più alla quantità della cura, per aumentare la redditività del servizio in convenzione, che alla qualità della prestazione. In questo quadro ci perdono i cittadini, che hanno cure di qualità inferiore e ci rimette l’intero sistema”. Considerazioni che trovano conferma anche nelle distorsioni che stanno subendo i sistemi sanitari in Lombardia e Liguria, dove lo spazio pubblico si è ridotto a vantaggio del privato. “Sconcerta che in questo scenario non si sia alzata nessuna voce de vertici dell’Azienda provinciale sanitaria a difesa del sistema pubblico e dei suoi professionisti. Evidentemente concordano con le logiche promosse dalla giunta provinciale e confermate nei programmi delle forze politiche di centrodestra”.

Trento, 16 ottobre 2023

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17 Ott
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Salute e sicurezza. La rabbia di Cgil Cisl Uil: l’impiego delle risorse derivanti dalle sanzioni deve essere condiviso. Inaccettabile bypassare tutti i confronti per arrivare alla vigilia delle elezioni

Salute e sicurezza. La rabbia di Cgil Cisl Uil: l’impiego delle risorse derivanti dalle sanzioni deve essere condiviso. Inaccettabile bypassare tutti i confronti per arrivare alla vigilia delle elezioni

Ammonta a 7 milioni di euro il tesoretto dell’Azienda sanitaria derivante da sanzioni per il mancato rispetto della normativa su salute e sicurezza sul lavoro. In base a quanto prevede la legge questa somma va destinata al finanziamento di attività di prevenzione, aggiuntive rispetto a quelle messe in programma da APSS. In Trentino dal 2008 ad oggi non è mai stato speso nulla, nonostante le insistenti richieste dei sindacati. Adesso, però, la Giunta provinciale ha deciso di accelerare. A fine agosto è stato elaborato un documento dai tecnici della Pat. Piazza Dante, adducendo la ristrettezza dei tempi, non avrebbe voluto aprire ad osservazioni ed integrazioni delle parti sociali, ma ha dovuto cedere alle loro rimostranze concedendo una proroga di due settimane. Cgil Cisl Uil hanno, dunque, presentato le loro proposte d’integrazione entro i termini ma da allora, cioè metà settembre, tutto tace. “Abbiamo saputo che con molta probabilità la Giunta Fugatti si appresta a varare il documento e il conseguente stanziamento di 7 milioni di euro venerdì prossimo, a 48 ore dalle elezioni provinciali e senza aver mai fornito alcun riscontro alle parti sociali né aver programmato alcun passaggio formale con il Tavolo di coordinamento provinciale su salute e sicurezza – tuonano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi di Cgil Cisl Uil – . Se questa scelta fosse confermata siamo pronti ad impugnare la delibera”.
Cgil Cisl Uil avevano inviato il proprio documento con le integrazioni il 15 settembre scorso. Tra le diverse proposte i sindacati avevano inserito anche la richiesta di istituire i rappresentati territoriali dei lavoratori per la salute e la sicurezza in edilizia e agricoltura, i settori dove si verifica il maggior numero di infortuni gravi o gravissimi.
Ad inizio ottobre, visto il perdurante silenzio di Piazza Dante, hanno formalmente chiesto riscontro e non hanno mai ottenuto risposta. “Nessuna risposta a noi né, a quanto ci risulta, agli altri soggetti che hanno avanzato proposte. Si sono limitati a presentare un programma estremamente generico al Tavolo provinciale e su quel documento, a parte le OOSS e l’Ordine dei Medici, nessun’ altro si è mai espresso e nulla è stato messo in votazione. Riteniamo gravissimo che la Pat giunga a delibera sull’utilizzo di 7 milioni di euro da destinare alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali senza aver concordato e condiviso la loro destinazione. Usare anche i soldi che devono essere destinati alla salute e alla sicurezza per calcoli elettorali è inaccettabile”, concludono i sindacalisti.

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16 Ott
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Pensionati. Il circolo roveretano è volato in Sardegna

Il T – 15 ottobre 2023

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16 Ott
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Depurazione, rischio appalto. Mercoledì 200 operai in piazza

Il T – 15 ottobre 2023

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16 Ott
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Fedrigoni: solo 5 giorni di chiusura per Arco. Vetri Speciali riprende la produzione

Il T – 14 ottobre 2023

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16 Ott
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Sindacati, i candidati a confronto: «Importante che ci ascoltino»

Corriere del Trentino, Il T – 13 ottobre 2023

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