l’Adige, Corriere del Trentino, Il T – 18 ottobre 2023

Contributi e appalti, sindacati all’attacco

«Sulle tematiche del lavoro non possiamo essere scavalcati. No a decisioni unilaterali». A pochi giorni dalle urne, i sindacati tirano un’ultima stoccata alla giunta uscente e avvertono la prossima. Nel mirino delle sigle le direttive attuative della legge 6, sulle nuove concessioni di contributi pubblici alle imprese, e la legge sugli appalti.
I sindacati avrebbero chiesto a più riprese un confronto, già da maggio, ma da Piazza Dante non si sarebbe levata risposta. Per Maurizio Zabbeni (Cgil) è «semplicemente inaccettabile che un patto fra Provincia e imprese sui nuovi incentivi non preveda la firma dei sindacati», considerando che dirimenti per accedere ai nuovi contributi saranno «le condizioni di lavoro e i vincoli occupazionali». E Zabbeni non riconosce alcuna attenuante nemmeno sulla questione appalti, per la quale si sta cercando di armonizzare il nuovo codice nazionale con la normativa provinciale: «Avremmo voluto disciplinare insieme alla giunta le voci valide per garantire ai lavoratori occupati negli appalti le migliori tutele sia dal punto di vista economico sia da quello normativo, ma non ci è stato concesso». Per la verità, dopo l’ultima protesta dei sindacati, margini per un confronto sembrerebbero essersi aperti. Minimi, secondo Stefano Picchetti (Uil): «Convocare i sindacati 48 ore prima dell’ultima seduta di giunta significa fuggire dal confronto. Le opzioni allora sono due: o si è irresponsabili, o si è pavidi. C’è un problema di metodo».
A detta delle sigle, in questo modo non verrebbe rispettato il patto sottoscritto con gli Stati generali del lavoro: «È stato condiviso tra giunta e parti sociali che tutte le tematiche inerenti al lavoro devono essere oggetto di concertazione. Se i patti hanno ancora un valore, vanno rispettati». Scatta quindi l’avvertimento: «Se non verrà avviato un confronto fattivo siamo pronti a impugnare tutte le prossime delibere». Secondo il segretario generale Cisl, Michele Bezzi, «sembra che la Provincia voglia fare un favore all’imprenditoria», ma se così fosse «anche in questo sbaglierebbe: le modifiche che chiediamo vogliono agevolare l’imprenditore corretto e attento alla crescita della sua azienda. Legare gli incentivi alla salute dei lavoratori e alla sicurezza, oltre a premiare chi rispetta i contratti, aiuta a migliorare tutto il tessuto economico». In questo senso la leva maggiore sarebbe quella dell’autonomia: «In Trentino — conclude Bezzi — è possibile pensare a leggi innovative per tutelare, insieme, il mondo dell’impresa e quello del lavoro, senza mettere gli imprenditori contro i lavoratori».

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