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16 Ott
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Sfonda a calci l’ingresso della Coop

l’Adige – 13 ottobre 2023

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16 Ott
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Indennità provinciale aggiuntiva per i cassaintegrati • domande per l’anno 2022

Indennità provinciale aggiuntiva per i cassaintegrati • domande per l’anno 2022

Si aprono i termini per chiedere l’indennità provinciale aggiuntiva per le lavoratrici e i lavoratori che tra gennaio e dicembre 2022 sono stati in cassa integrazione o hanno beneficiato dell’integrazione salariale dei fondi di solidarietà. La domanda può essere presentata per l’intera annualità ed è necessario rispettare il requisito di almeno 300 ore di cassa nell’arco dei dodici mesi, escluse le sospensioni per eventi meteo.

Possono fare domanda anche lavoratori e lavoratrici part time; in questo caso il numero delle ore sarà riparametrato.

La richiesta va presentata entro le ore 12.00 del 30 novembre 2023.

L’indennità è paria: • 1,5 euro lordi l’ora

L’indennità concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF e, per la relativa tassazione, l’Agenzia del lavoro rilascerà la certificazione unica (CU) sull’indennità corrisposta.

Possono fare domanda i lavoratori dipendenti di aziende che hanno sede operativa e/o legale in Trentino, ovvero i residenti trentini occupati presso imprese con sede nelle regioni confinanti.
Ne hanno diritto anche i lavoratori in somministrazione.

Nel caso di cessione del ramo d’azienda o cambio appalto si sommano le ore di sospensione maturate presso i diversi datori di lavoro.

Le lavoratrici ed i lavoratori possono presentare domanda via web utilizzando Spid, CIE o CPS.
E richiesta marca da bollo da 16 euro.

Per accedere a tutte informazioni e per inoltrare la domanda con Spid visita i siti dell’Agenzia del Lavoro e della PAT ai seguenti link:

• www.agenzialavoro.tn.it/Schede-informative/Sosteqno-al-reddito-per-lavoratori-sospesi-nel-2022

• https://fse3.provincia.tn.it/login

Sarà possibile presentare domanda anche presso i Patronati, in via residuale Per info e appuntamenti:

INCA CGIL – accoglienza@cgil.tn.it

CISL – trento@inas.it

UIL – italtrento@uiltn.it

 

Scarica il pdf: Volantino_integrazione_reddito_sospesi_2022

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16 Ott
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Contributi alle aziende. La Giunta tira dritto ed estromette i rappresentanti dei lavoratori. Cgil Cisl Uil critici: nelle disposizioni attuative della riforma della legge prov.le n. 6 le organizzazioni sindacali escluse dalla firma dei patti anche in presenza di vincoli occupazionali.

Contributi alle aziende. La Giunta tira dritto ed estromette i rappresentanti dei lavoratori. Cgil Cisl Uil critici: nelle disposizioni attuative della riforma della legge prov.le n. 6 le organizzazioni sindacali escluse dalla firma dei patti anche in presenza di vincoli occupazionali.

Nessuna firma dei rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori in calce ai patti delle nuove procedure negoziali per la concessione di contributi alle imprese. Anche quando queste prevedono un vincolo occupazionale. E’ questo l’orientamento che sembra voler portare avanti la Giunta Fugatti che a brevissimo approverà le disposizioni attuative della riforma della legge 6. Una scelta che, se confermata, è gravissima per i sindacati. “Sarebbe un brusco salto indietro”, accusano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, impegnati in queste settimane a trovare un punto di mediazione con l’Esecutivo, che al momento, però rifiuta qualsiasi interlocuzione.

Ad oggi si prevede che i contributi pubblici alle aziende sopra una certa soglia economica siano erogati sulla base di un patto tra Provincia e impresa che stabilisce precisi vincoli. I sindacati ritengono indispensabile, come peraltro era in passato, che ogni qualvolta questi vincoli riguardino i livelli occupazionali, debbano essere sottoscritti anche dai rappresentati dei lavoratori. Per Piazza Dante, invece, sarebbe sufficiente una semplice comunicazione con conseguente presa d’atto del sindacato. “I livelli occupazionali sono materia sindacale – incalzano i tre segretari -. Non sono i tecnici ma i delegati sindacali che conoscono le dinamiche interne di un’azienda e che possono vigilare sul rispetto delle intese. La Giunta sembra voler evitare proprio questo così  da permettere alle aziende di avere mani libere e rendere meno vincolanti gli impegni occupazionali. Ci si dimentica però che i contributi erogati dalla Provincia sono finanziati dalle tasse che pagano le lavoratrici ed i lavoratori, e dunque devono avere una ricaduta sociale. Non si può spendere i soldi pubblici senza preoccuparsi della responsabilità sociale o farlo solo per finta”, concludono.

Trento, 11 ottobre 2023

 

Walter Alotti

Segretario Generale

Uil del Trentino

360-692744

 

Scarica il pdf: contributi alle imprese non si cambia contro il lavoro

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16 Ott
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Cgil Cisl Uil a confronto con i candidati presidente. Il documento delle sigle sindacali.

Cgil Cisl Uil a confronto con i candidati presidente. Il documento delle sigle sindacali.

L’appuntamento con il voto del 22 ottobre rappresenta uno snodo decisivo per rafforzare l’Autonomia speciale e per ribadirne la centralità nell’affrontare le grandi sfide che il Trentino ha davanti a sé, dalla deglobalizzazione alla rivoluzione digitale, dalla crisi climatica all’inverno demografico. Nessuna di queste si vince con slogan semplificatori perché problemi complessi hanno sempre soluzioni complesse. Soprattutto non è parlando d’altro – lupi, orsi, immigrazione, criminalità – che si potrà portare il Trentino in futuro di benessere, sostenibilità e coesione.
Per questo, accanto alla piattaforma unitaria di CGIL CISL UIL del Trentino presentata in occasione dell’assemblea pubblica del 20 settembre scorso a Trento, abbiamo deciso di sottoporre ai candidati presidenti alcune specifiche proposte che, grazie all’utilizzo lungimirante delle competenze in capo all’Autonomia, con il supporto delle istituzioni della conoscenza e all’interno di più ampie politiche strutturali, possono, a nostro avviso, garantire al Trentino un avvenire di prosperità, sostenibilità e coesione.

Giovani

Tra le tante iniziative che possono aiutare i giovani a costruire la propria autonomia – orientamento scolastico, qualità dell’istruzione, accesso alla casa, attrattività culturale, etc. – ce n’è una imprescindibile: il lavoro stabile e di qualità. Per questo proponiamo:
– la sostituzione di tirocini curriculari ed extracurriculari per i qualificandi/ti della formazione professionale e i diplomandi/ti degli istituti tecnici con contratti di apprendistato duale: tutti i giovani debbono essere retribuiti per il lavoro che fanno!
– estensione dell’apprendistato duale anche nell’Alta Formazione Professionale e nei futuri corsi di laurea professionalizzanti

Famiglie

La natalità sta crollando anche in Trentino. Bonus o provvedimenti estemporanei non servono a nulla. Va valorizzato il sistema provinciale di sostegni e servizi alle famiglie fondato sull’assegno Unico Provinciale e sull’offerta di strumenti educativi e di conciliazione. Per questo proponiamo:
– il rafforzamento del percorso nascita offerto dall’Apss fin dal 2015
– l’abbandono del coordinamento tra misure di contrasto alla povertà provinciale e statale per
scommettere sull’AUP Quota A, grazie a condizionalità e politiche attive
– il potenziamento dell’AUP Quota B e C per il sostegno alle famiglie con figli che va vincolata
all’utilizzo di servizi, finalizzata anche all’autonomia dei giovani e all’occupazione femminile
aumentando le detrazioni del secondo reddito ai fini Icef
– l’indicizzazione dell’Icef al costo della vita e delle misure del welfare familiare
Welfare
Il sistema sanitario pubblico trentino sta arretrando sotto la pressione dell’invecchiamento della popolazione e della difficoltà di reperire le professionalità necessarie. Allo stesso tempo l’assistenza sul territorio va rafforzata anche grazie al terzo settore e all’innovazione. Per questo proponiamo:
– la riduzione delle prestazioni in regime privato convenzionato e il disincentivo di meccanismi assicurativi del privato profit che riducono la qualità dei servizi e depauperano il sistema pubblico
– l’adozione di un piano di abbattimento delle liste d’attesa ripristinando le modalità organizzative pre-Covid
– il potenziamento della medicina territoriale attraverso una rete di assistenza che integri le
competenze di medici di base, infermieri di territorio e figure socio-assistenziali
– l’attuazione in Trentino di un programma di interventi per la non autosufficienza che traduca la legge delega nazionale, oltre alla voucherizzazione dell’assegno di cura
– la valorizzazione del terzo settore garantendo immediati miglioramenti contrattuali agli operatori e il superamento dell’appalto nell’affidamento dei servizi di assistenza

Casa

In questi ultimi anni le politiche abitative sono state fortemente ridotte. Bisogna invece rimettere al centro il tema casa per dare risposte in primis ai giovani e alle famiglie più deboli. Per questo proponiamo:
– la reintroduzione del fondo di housing sociale per la realizzazione di alloggi a canone moderato a favore in particolare dei giovani
– l’avvio di un serio piano per la realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale e la ristrutturazione degli alloggi Itea sfitti
– l’introduzione di politiche provinciali strutturali per l’efficientamento energetico delle abitazioni private
– il sostegno fiscale alle locazioni di lungo periodo e la penalizzazione di quelle brevi e degli alloggi sfitti
– la definizione di interventi a sostegno dell’acquisto della prima casa in zone ad alta densità abitativa o turistiche e il sostegno alle famiglie che hanno necessità di rinegoziare il mutuo per la prima casa
– Il varo di un fondo contro la morosità incolpevole a sostegno dei locatori

Investimenti

L’aumento del costo del denaro e il rallentamento della dinamica economica riducono la propensione delle imprese agli investimenti, in particolare delle aziende industriali che per prime hanno scontato l’ingresso in recessione dei principali mercati di sbocco europei. Ciò rischia di ridurre la competitività del sistema economico provinciale e penalizzare produttività e transizione ambientale, anche al netto dell’attuazione del Pnrr e degli investimenti pubblici locali. Per questo proponiamo:
– un piano straordinario di sostegno agli investimenti delle imprese nella transizione energetica e nella sostenibilità ecologica usando le leve finanziarie dell’Autonomia per attuare il Green Deal Industrial Act anche in Trentino
– l’abolizione degli sgravi Irap a pioggia e l’aumento della selettività degli incentivi alle imprese, potenziando gli investimenti in R&D
– il contrasto al costante processo di deindustrializzazione del Trentino rafforzando il ruolo di Trentino Sviluppo per la crescita delle imprese e per l’attrazione di investimenti privati
– il pieno coinvolgimento dei sindacati nelle politiche industriali provinciali, a partire dal ripristino della firma delle rappresentanze dei lavoratori dei patti con obblighi occupazional

Inclusione

L’immigrazione è un processo inarrestabile che va gestito in modo lungimirante per favorire l’integrazione di quanti arrivano sul nostro territorio, utilizzando la domanda di lavoro delle imprese anche in funzione del pieno inserimento dei migranti. Le differenze sono un arricchimento per questo vanno contrastate le forme di intolleranza e discriminazione. Per questo proponiamo:
– il ripristino del sistema di accoglienza diffusa dei rifugiati richiedenti asilo, unico reale strumento per l’integrazione e la risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini
– il pieno rifinanziamento dei servizi di accoglienza e inclusione, dai corsi di lingua e cultura italiana ai percorsi di formazione e inclusione occupazionale
– la riproposizione dei corsi sull’educazione di genere per le alunne e gli alunni della scuola trentina
– il rafforzamento degli organici scolastici dedicati agli alunni con bisogni educativi speciali

Università e ricerca

La conoscenza è l’investimento più importanti per il futuro della nostra comunità. Per questa ragione l’Autonomia deve continuare a garantire le risorse necessarie a qualificare l’offerta di istruzione a tutti i livelli. Nel bel mezzo della rivoluzione digitale gli investimenti pubblici in ricerca sono un valore aggiunto. Per questo proponiamo:
– il rafforzamento del finanziamento provinciale all’Università di Trento a garanzia della qualità della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico
– il potenziamento del diritto alla studio in particolare sul fronte dell’accesso degli studenti universitari fuori sede ad alloggi e studentati
– l’avvio di un centro di competenze per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti di ogni ordine e grado
– il consolidamento degli istituti di ricerca trentini e, accanto ad una focalizzazione della fondazione HIT, il pieno sostegno del trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo locale, in particolare verso le piccole imprese del terziario e dell’artigianato e il mondo dell’agricoltura

Lavoro

A giugno la disoccupazione in Trentino è stata del 3,5% e il tasso di occupazione sfiora il 71%. Il mercato del lavoro, dunque, è ancora dinamico anche se sta esplodendo la cassa integrazione. Il tema resta la qualità dell’occupazione, in particolare per i segmenti più fragili come le donne e i giovani. Per questo proponiamo:
– la penalizzazione nell’accesso agli appalti e agli incentivi provinciali delle aziende che occupano personale a tempo determinato acausale, in somministrazione o attraverso appalti e subappalti privati o quelle che applicano contratti collettivi non rinnovati
– il potenziamento degli organici di Agenzia del Lavoro per qualificare i servizi di orientamento e incontro domanda/offerta e il supporto alla crescita delle imprese locali
– il rifinanziamento dei sostegni al reddito per i cassintegrati
– il sostegno alla contrattazione territoriale ed aziendale favorendo la crescita di stipendi e salari del lavoro pubblico e privato
– il varo di azioni a favore dei Neet, il contrasto del part time involontario che colpisce la componente
femminile e la promozione dell’age management e delle staffette generazionali
– il potenziamento di prevenzione e controllo per la salute e la sicurezza sul lavoro
– L’utilizzo delle risorse derivanti dalle sanzioni per implementare iniziative innovative sul fronte salute e sicurezza

 

Scarica il pdf: 202310_doc_unitario_prov_22ott

VEDI LE FOTOGRAFIE: https://photos.app.goo.gl/8PFenvBNdpTdk1DR8

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12 Ott
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Sindacati duri contro Fiemme Servizi: «Otto anni di muro»

Il T – 12 ottobre 2023

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«Incentivi alle imprese, esclusi dal patto»

Il T – 12 ottobre 2023

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12 Ott
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«Per Fedrigoni nessun impatto occupazionale»

Corriere del Trentino, Il T – 12 ottobre 2023

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Sanità. «Più soldi o tanti andranno a Bolzano»

l’Adige – 12 ottobre 2023

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Fedrigoni mette Arco in cassa integrazione

Corriere del Trentino, Il T – 11 ottobre 2023

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12 Ott
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Ai 1.600 addetti delle Famiglie coop 2,3 milioni di arretrati. Soddisfatte Cgil Cisl e Uil e la Federazione. Ora parte la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo Disdetta rinviata al 31 gennaio 2024

Corriere del Trentino, Il T – 11 ottobre 2023

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