Blog

26 Set
0

Cartiere, si ferma anche l’Arconvert

Il T – 20 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
26 Set
0

Gruppo Adige Bitumi amplia il premio

l’Adige – 20 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
26 Set
0

Bocciata in commissione l’indicizzazione dell’Icef «Più povere 50mila famiglie». Cgil Cisl Uil: benefici tagliati del 15%.

Corriere del Trentino, Il T – 20 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
21 Set
0

Sanità. Ispezione agli armadietti, la Uil: «Mancano le taglie»

Il T – 19 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
21 Set
0

Il richiamo dei sindacati:«Vanno rinnovati i contratti. La politica vada oltrele logiche di corto respiro»

Corriere del Trentino, Il T – 19 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
21 Set
0

Salario, giovani e welfare. L’agenda dei sindacati

Il T – 19 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
20 Set
0

«Commercio, rivoluzione possibile»

Corriere del Trentino – 17 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
20 Set
0

Dolomiti Ambiente, l’intesa che tutela le fasce basse

l’Adige – 17 settembre 2023

(altro…)

Leggi Tutto
20 Set
0

Contratti pubblici. Cgil Cisl Uil: “Subito le risorse del Protocollo nelle buste paga”. I sindacati reclamano l’attuazione dell’accordo per l’avvio del rinnovo dei contratti provinciali di autonomie locali, scuola e sanità. In busta paga aumenti fino al 6,31% e tutti gli arretrati dal gennaio 2022: “Ma servono le direttive della Giunta all’Apran”

Contratti pubblici. Cgil Cisl Uil: “Subito le risorse del Protocollo nelle buste paga”. I sindacati reclamano l’attuazione dell’accordo per l’avvio del rinnovo dei contratti provinciali di autonomie locali, scuola e sanità. In busta paga aumenti fino al 6,31% e tutti gli arretrati dal gennaio 2022: “Ma servono le direttive della Giunta all’Apran”

Cgil Cisl Uil del Trentino hanno preso carta e penna e scritto una lettera urgente al presidente Fugatti chiedendo l’immediata attuazione del protocollo d’intesa sul rinnovo dei contratti collettivi provinciali del personale del sistema pubblico. Secondo le organizzazioni sindacali, mentre nei fondi di riserva del bilancio di Piazza Dante languono qualche centinaio di milioni di euro e si annuncia la firma di un accordo con lo Stato per circa 470 milioni di euro di nuove entrate, le lavoratrici ed i lavoratori del sistema pubblico, alle prese con un’inflazione media annua del 7,9% in Trentino e del 9,9% sui beni alimentari ad agosto, non possono accontentarsi della una tantum per la quale tutte le sigle sindacali del comparto pubblica hanno firmato un’intesa specifica a luglio. Ecco allora che per i sindacati confederali non c’è tempo da perdere e serve attuare i contenuti del protocollo che a luglio ha fissato i primi aumenti contrattuali in vista poi di ulteriori recuperi del potere d’acquisto sull’intero triennio contrattuale 2022-2024.
Nella lettera a firma dei segretari di Cgil Cisl Uil il sindacato ricorda gli impegni che la Giunta si è assunta con la firma del protocollo. In primo luogo quello di impartire con la massima tempestività, ad avvenuta autorizzazione delle risorse, i necessari atti di indirizzo all’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale al fine di dare tempestivo avvio alle trattative con le organizzazioni sindacali per la conclusione dei relativi accordi. A due mesi dalla firma del protocollo la Giunta non ha ancora adempiuto a questo impegno.
Per i sindacati confederali vanno riconosciuti gli adeguamenti degli stipendi tabellari e i relativi arretrati, impegnando subito le corrispondenti risorse finanziarie, nelle proporzioni fissate dal protocollo, ossia con una percentuale di incremento sull’anno 2022 del 2,99%, sull’anno 2023 del 6,16% e a partire dall’anno 2024 del 6,31%, con decorrenza 1° gennaio di ogni anno, a garanzia di adeguamento delle percentuali, come già previsto dallo stesso protocollo, all’inflazione, fatto salvo il confronto successivo in merito a possibili compensazioni oggetto di futuri protocolli.
“Consapevoli del forte impatto – concludono i sindacati – che gli incrementi del costo della vita sta producendo sulle condizioni materiali di molte famiglie, nonché dei tempi necessari alla verifica e al vaglio della magistratura contabile, crediamo che il processo di emanazione delle direttive, di impegno effettivo delle risorse e di avvio della fase negoziale all’Apran debbano essere accelerati, come lo debbano essere anche gli adeguamenti contrattuali ancora rimasti in sospeso per i comparti pubblici”.

Trento, 19 settembre 2023

Leggi Tutto
20 Set
0

Famiglie. La maggioranza boccia l’indicizzazione dell’Icef e rende le famiglie più povere. Cgil Cisl Uil: tagliato del 15% il potere d’acquisto reale dei benefici. I più colpiti i nuclei con figli o con familiari non autosufficienti

Famiglie. La maggioranza boccia l’indicizzazione dell’Icef e rende le famiglie più povere. Cgil Cisl Uil: tagliato del 15% il potere d’acquisto reale dei benefici. I più colpiti i nuclei con figli o con familiari non autosufficienti

Giunta e maggioranza hanno alzato il muro contro l’adeguamento di Icef e assegno unico all’inflazione. “Così si assumono la responsabilità di rendere più povere almeno 50mila famiglie trentine”, attaccano i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, commentando la decisione della IV commissione provinciale che ieri ha dato il via libera alle modifiche al regolamento Icef, bocciando la proposta dei sindacati sull’indicizzazione. Il tema è approdato in commissione a seguito della retromarcia dell’Esecutivo Fugatti sulla contabilizzazione dell’assegno universale ai fini Icef. “Un errore dell’Esecutivo che ci è stato risparmiato con una retromarcia a tempo record, frutto delle nostre denunce e mobilitazioni. Sarebbe servito un po’ di coraggio per garantire la tenuta del potere d’acquisto del welfare territoriale”.
Adeguare l’Icef e poi anche dell’assegno unico all’aumento dei prezzi resta per Cgil Cisl Uil indispensabile per mettere in sicurezza il reddito delle famiglie, pesantemente colpito dall’inflazione che tra il 2018 e il 2022 è cresciuto del 10,3%. Ma aggiungendo l’inflazione di quest’anno, sfiorerà complessivamente il 15% impoverendo soprattutto i redditi bassi e medi.
“Senza l’adeguamento dell’algoritmo dell’Icef al costo reale della vita – spiegano – i nuclei familiari in Trentino, pur essendo più poveri, potrebbero risultare addirittura più ricchi vedendo aumentare le tariffe mensa insieme ai canoni Itea e vedendo ridursi l’assegno unico provinciale e l’assegno di cura”. Per questo motivo resta fondamentale adeguare il reddito di riferimento per il calcolo Icef, neutralizzando così l’aumento dell’inflazione. Giunta e maggioranza restando immobili, a differenza del governo Meloni, hanno deciso di impoverire ulteriormente le famiglie.
Il tutto mentre il numero di nati in Trentino continua a calare e crescono giorno dopo giorno gli anziani non autosufficienti. Ci si riempe la bocca, solo a parole, di voler sostenere la natalità e la domiciliarità dei servizi”.
Sulla questione demografica Cgil Cisl UIl reclamano misure concrete, come l’estensione del bonus nascita trentino al primo anno di nascita del bambino. “Oggi la misura provinciale copre dal tredicesimo al trentaseiesimo mese perché per il primo anno c’era il bonus bebè dell’Inps. Quella misura non esiste più e Piazza Dante ha le risorse per rimodulare l’intervento su tutti e tre gli anni” sottolineano i tre segretari che spingono anche sul sostegno all’occupazione delle donne. “Nei giorni scorsi l’assessore Spinelli è intervenuto sulla necessità di incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Siamo d’accordo e chiediamo dunque a Piazza Dante di estendere da 6mila a 15mila euro le deduzioni da lavoro femminile per incentivare le donne a lavorare fuori casa. E’ una proposta che facciamo da cinque anni e non è mai stata accolta fino in fondo. Magari è la volta buona”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti, senza nascondere il loro scetticismo.

Trento, 19 settembre 2023

Leggi Tutto