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18 Mag
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APSP Vannetti di Rovereto: Incontro con la Presidente del 17.05.2023 – Alcune aperture positive nel riconoscere il ruolo del personale.

APSP Vannetti di Rovereto: Incontro con la Presidente del 17.05.2023 – Alcune aperture positive nel riconoscere il ruolo del personale.

APSP Vannetti di Rovereto: Incontro con la Presidente del 17.05.2023 Alcune aperture positive nel riconoscere il ruolo del personale
Le OO.SS. Confederali nella data odierna hanno incontrato la Presidenza dell’APSP Vannetti per avere un ritorno rispetto alle richieste avanzate nel tempo ed in ultima al tavolo del 5 maggio 2023.
Una prima apertura rispetto alle richieste di CGIL FP – CISL FP – UIL FPL EE.LL.:
1. E’ uscito il bando per selezione a tempo determinato di OSS ed Ausiliari nei prossimi giorni uscirà quello a tempo indeterminato per la copertura di 13 posti per OSS e contestualmente un avviso di manifestazione d’interesse pubblico riservata per le figure di Infermieri per l’alto fabbisogno di copertura;
2. In merito al blocco accessi utenti a pagamento hanno rimarcato che nessuna domanda verrà accolta fino alla copertura del fabbisogno organico;
3. Per il confronto con il personale e discussione dell’organizzazione del lavoro, a breve partirà il tavolo tecnico costituito dalle figure professionali indicate dalla parte Confederale;
4. Impegno economico di risorse extra Foreg pari a circa 100.000€ a fronte dell’aumentata disponibilità e flessibilità di tutte le figure professionali che hanno e stanno garantendo sostenibilità al servizio.
Appare doveroso sottolineare che quello della riorganizzazione è un tema sul quale abbiamo spinto fin da subito, indicando la strada del coinvolgimento del personale come via fondamentale per costruire un sistema organizzativo non verticistico, ma intelligente e capace di andare incontro soprattutto alle esigenze di chi usufruisce di un servizio, complesso e strutturato, come gli anziani del nostro territorio. Ci sembra un percorso positivo ma monitoreremo la situazione, auspicando rapporti sindacali meno ostativi e più inclini alla discussione.
Come richiesto ad ogni tavolo, anche negli anni precedenti specialmente nel periodo Covid, la direzione annuncia finalmente lo stanziamento dell’1% del monte salari (risorse aggiuntive al Foreg 2023) e la reimissione delle trattenute per malattie.
Pensare che i parametri sanitari ed assistenziali siano rispettosi di quanto previsto dalla normativa è un dato forviante e, per come abbiamo ricordato alla Presidente, i servizi sono invece garantiti grazie ai continui salti di riposo e rientri di tutto il personale, con deroga sugli straordinari, difficoltà a pianificare le ferie.
COME OO.SS. CONFEDERALI ATTENDIAMO CHE DALLE PAROLE SI PASSI AI FATTI
Lo stato d’agitazione sul comparto delle Autonomie Locali, proclamato durante l’assemblea del 3 maggio, ribadito in altra dell’8 alla presenza delle lavoratrici e lavoratori delle APSP, rimarca l’esigenza del rispetto del lavoro pubblico attraverso stanziamento di risorse certe sul comparto delle Autonomie Locali.
Vi terremo aggiornati.

p. FP CGIL
Luigi Diaspro

p. CISL FP
Beppe Pallanch

p. UIL FPL EE.L
Andrea Bassetti

 

Scarica il pdf: Comunicato stampa CGIL FP – CISL FP – UIL FPL EE.LL. – APSP Rovereto Vannetti – 17.05.2023

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18 Mag
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Indennità dei consiglieri. Dai sindacati l’appello a superare l’adeguamento automatico al carovita. Oggi l’incontro con i capigruppo regionali. “Si adotti come riferimento l’aumento garantito dai rinnovi contrattuali del comparto pubblico locale”

Indennità dei consiglieri. Dai sindacati l’appello a superare l’adeguamento automatico al carovita. Oggi l’incontro con i capigruppo regionali. “Si adotti come riferimento l’aumento garantito dai rinnovi contrattuali del comparto pubblico locale”

Una rivalutazione quinquennale dei trattamenti economici dei consiglieri regionali, assumendo come limite massimo la percentuale degli adeguamenti per la parte economica del rinnovo del contratto collettivo provinciale delle autonomie locali, scuola e sanità. E’ questa la proposta che Cgil Cisl Uil di Trentino e Alto Adige insieme a Asgb hanno fatto questa mattina al presidente del consiglio regionale Noggler e ai capigruppi di maggioranza, nel corso dell’incontro convocato primo dell’avvio in Aula del confronto sulla modifica del legge 6/2012. All’incontro erano presenti i rappresentanti di forze politiche. Mancavano i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia.

Le sigle sindacali hanno ribadito l’urgenza di arrivare alla definizione di una proposta di legge che non ampli pericolosamente il divario tra rappresentati politici e cittadini, come farebbe invece la previsione di un meccanismo di adeguamento automatico dei trattamenti economici al costo della vita. Anche perché un meccanismo di tal tipo non è previsto per nessuna categoria di lavoratori e anche la rivalutazione delle pensioni è stata solo parziale.

Allo stesso tempo, però, i sindacati hanno voluto sgombrare il campo da ogni tentazione populista sul delicato tema dei costi della politica, ribadendo che un efficace funzionamento di ogni sistema democratico impone dei costi, tra cui anche il giusto trattamento economico da garantire ai membri del Consiglio Regionale e quindi dei Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano. “Si tratta di un aspetto cruciale anche se spesso contraddittorio per il buon funzionamento delle istituzioni della nostra Autonomia. Non vorremmo infatti che la politica diventasse ostaggio di potentati economici o che a sedere nel consiglio regionale potessero essere solo le persone delle classi benestanti o addirittura i ricchi. Per questo siamo consapevoli che un giusto trattamento economico è essenziale per favorire la rappresentanza di tutti i ceti sociali e con essa l’indipendenza e l’autorevolezza dei legislatori”, hanno chiarito i rappresentanti sindacali.

Dunque l’appello ad affrontare la questione con lungimiranza e razionalità.

Tutte le forze politiche presenti all’incontro si sono detti favorevoli a trovare una soluzione che superi l’attuale meccanismo. Da parte loro le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’opportunità di superare le divisioni per arrivare urgentemente ad una soluzione equa e condivisa.

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18 Mag
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Prezzi. Ad aprile l’inflazione in Trentino al 8,1 per cento. Pesano alimentari e costi energetici. Cgil Cisl Uil preoccupati: si arresta il rallentamento del caro vita. Famiglie in difficoltà

Prezzi. Ad aprile l’inflazione in Trentino al 8,1 per cento. Pesano alimentari e costi energetici. Cgil Cisl Uil preoccupati: si arresta il rallentamento del caro vita. Famiglie in difficoltà

Torna sopra l’8% l’inflazione in Trentino. L’Istat certifica per aprile un incremento dei prezzi dell’8,1% rispetto rispetto al 7,8 del mese precedente. In buona sostanza il rallentamento registrato nei primi mesi dell’anno si esaurisce. A trascinare nuovamente verso l’alto l’inflazione sono i costi legati a casa e bollette, in particolare quelli energetici che crescono del 16,5 e i costi dei beni alimentari dove si registra un aumento del 12,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,4% rispetto al mese scorso).
Un dato che preoccupa i sindacati consapevoli della pressione del caro vita sui redditi delle famiglie, in particolare con le minori capacità di spesa. “Per questa ragione abbiamo chiesto alla Giunta provinciale di varare dei provvedimenti a sostegno di lavoratori e pensionati con redditi medio bassi già nella variazione di bilancio – fanno notare i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -, ma purtroppo le nostre richieste sono rimaste in gran parte inascoltate sia per quanto riguarda l’indicizzazione delle misure di sostegno al reddito alle famiglie, sia sul piano delle politiche per la casa sia per il rinnovo dei contratti pubblici, su cui l’Esecutivo ha messo sul tavolo una somma una tantum del tutto insufficiente e ha allocato nei fondi di riserva una somma del tutto inadeguata per coprire un rinnovo secondo il tasso di inflazione Ipca depurato dai costi energetici”.
Di fronte a questa situazione, con i rinnovi contrattuali fermi, le misure di sostegno non adeguate al reale aumento del costo della vita e con una vera e propria emergenza abitativa per molte famiglie appare ancora più incomprensibile ai sindacati il dibattito sulle indennità dei consiglieri provinciali. “La timidezza, se non la reticenza, con cui si affronta il tema degli adeguamenti automatici all’inflazione delle indennità dei consiglieri provinciali appare assurda e fuori dalla realtà per chi fatica ad arrivare alla fine del mese e vede la propria busta paga sempre più inadeguata a fronteggiare l’aumento dei prezzi. Anche per questa ragione domani, insieme ai colleghi delle sigle sindacali altoatesine, ribadiremo al presidente del consiglio regionale e ai capigruppo la necessità di riformare la norma arrivando alla condivisione di una proposta che superi ogni indicizzazione al tasso d’inflazione, coerentemente con i criteri adottati per le retribuzioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori”.

Trento, 16 maggio 2023

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18 Mag
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Casa. Giunta in ritardo. Si convochi subito il comitato provinciale. Cgil Cisl Uil: i provvedimenti annunciati vanno nella giusta direzione, ma è urgente sospendere gli sfratti e stanziare più risorse

Casa. Giunta in ritardo. Si convochi subito il comitato provinciale. Cgil Cisl Uil: i provvedimenti annunciati vanno nella giusta direzione, ma è urgente sospendere gli sfratti e stanziare più risorse

“A cinque mesi dalle elezioni provinciali Giunta e “neo assessora” si rendono finalmente conto che con la casa in Trentino abbiamo un problema. Speriamo che gli annunci di ieri siano tradotti in tempi rapidi in provvedimenti concreti”. Lo dicono Cgil Cisl Uil con Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti. “La scelta di estendere a 48 mesi la rateizzazioni dei pagamenti per evitare gli sfratti per morosità degli inquilini Itea è una scelta che va nella giusta direzione, così come è apprezzabile la scelta di prevedere dei meccanismi di autorecupero per accelerare la re-imissione sul mercato degli alloggi sfitti di Itea e l’istituzione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa – proseguono i sindacalisti -. Per onestà, però, non possiamo non sottolineare l’enorme ritardo con cui l’Esecutivo arriva a queste scelte. Cgil Cisl Uil e non da soli, hanno messo nero su bianco queste richieste da anni. E prontamente sono sempre state totalmente ignorate perché in Piazza Dante l’unico approccio al tema casa era quello demagogico del “prima i trentini”. Ricordiamo, anche, che l’estensione della rateizzazione era già stata attuata in passato sulle spese condominiali di Itea e che infatti, da tempo, si era segnalato che si sarebbe potuto rifare. Prendiamo atto, comunque, del fatto che finalmente qualcosa si muove e speriamo che non sia solo una mossa pre – elettorale. Per questo chiediamo l’immediata convocazione del Comitato”.
Le tre sigle tornano anche sulla questione sfratti e insistono sulla necessità di sospendere tutti i provvedimenti per chi occupa alloggi d’emergenza. “Si tratta di poche decine di casi. Famiglie che si trovano in enormi difficoltà e che non possono essere messe su una strada – incalzano – . Prima che questa situazione diventi una lotta tra disperati, tra chi ha diritto ad entrare in un alloggio d’emergenza e chi non può lasciarlo perché non è nelle condizioni di trovare casa sul libero mercato, ma non ha risposte da Itea perché le liste d’attesa sono lunghe, è urgente che la Provincia sospenda i provvedimenti e che comuni e comunità di valle trovino soluzioni d’emergenza alternative. Fino ad oggi abbiamo assistito solo ad un rimpallo di responsabilità e a nessuna soluzione concreta”.

E su Itea insistono nel chiedere l’attualizzazione dei parametri dei requisiti per l’accesso, la permanenza ed il calcolo degli affitti degli alloggi popolari.
Infine il tema della carenza di alloggi sociali. “Attendiamo di conoscere, magari in una prossima riunione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa, le soluzioni innovative a cui ha fatto cenno ieri l’assessora Zanotelli. Certo è che non si risolve il problema della casa mettendo a disposizione qualche alloggio in zone totalmente decentrate. La pressione abitativa è nelle aree più densamente abitate. E’ lì che vanno costruite soluzioni. E c’è una sola strada: servono investimenti sulle politiche abitative, serve la realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale e moderato per dare risposte alle famiglie in condizioni di maggiore fragilità, ma anche al ceto medio, alle giovani coppie, agli studenti e ai moltissimi lavoratori che con i loro stipendi non possono permettersi una casa in Trentino”, concludono.

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