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18 Mag
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Prezzi. Ad aprile l’inflazione in Trentino al 8,1 per cento. Pesano alimentari e costi energetici. Cgil Cisl Uil preoccupati: si arresta il rallentamento del caro vita. Famiglie in difficoltà

Prezzi. Ad aprile l’inflazione in Trentino al 8,1 per cento. Pesano alimentari e costi energetici. Cgil Cisl Uil preoccupati: si arresta il rallentamento del caro vita. Famiglie in difficoltà

Torna sopra l’8% l’inflazione in Trentino. L’Istat certifica per aprile un incremento dei prezzi dell’8,1% rispetto rispetto al 7,8 del mese precedente. In buona sostanza il rallentamento registrato nei primi mesi dell’anno si esaurisce. A trascinare nuovamente verso l’alto l’inflazione sono i costi legati a casa e bollette, in particolare quelli energetici che crescono del 16,5 e i costi dei beni alimentari dove si registra un aumento del 12,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,4% rispetto al mese scorso).
Un dato che preoccupa i sindacati consapevoli della pressione del caro vita sui redditi delle famiglie, in particolare con le minori capacità di spesa. “Per questa ragione abbiamo chiesto alla Giunta provinciale di varare dei provvedimenti a sostegno di lavoratori e pensionati con redditi medio bassi già nella variazione di bilancio – fanno notare i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -, ma purtroppo le nostre richieste sono rimaste in gran parte inascoltate sia per quanto riguarda l’indicizzazione delle misure di sostegno al reddito alle famiglie, sia sul piano delle politiche per la casa sia per il rinnovo dei contratti pubblici, su cui l’Esecutivo ha messo sul tavolo una somma una tantum del tutto insufficiente e ha allocato nei fondi di riserva una somma del tutto inadeguata per coprire un rinnovo secondo il tasso di inflazione Ipca depurato dai costi energetici”.
Di fronte a questa situazione, con i rinnovi contrattuali fermi, le misure di sostegno non adeguate al reale aumento del costo della vita e con una vera e propria emergenza abitativa per molte famiglie appare ancora più incomprensibile ai sindacati il dibattito sulle indennità dei consiglieri provinciali. “La timidezza, se non la reticenza, con cui si affronta il tema degli adeguamenti automatici all’inflazione delle indennità dei consiglieri provinciali appare assurda e fuori dalla realtà per chi fatica ad arrivare alla fine del mese e vede la propria busta paga sempre più inadeguata a fronteggiare l’aumento dei prezzi. Anche per questa ragione domani, insieme ai colleghi delle sigle sindacali altoatesine, ribadiremo al presidente del consiglio regionale e ai capigruppo la necessità di riformare la norma arrivando alla condivisione di una proposta che superi ogni indicizzazione al tasso d’inflazione, coerentemente con i criteri adottati per le retribuzioni di tutte le lavoratrici e i lavoratori”.

Trento, 16 maggio 2023

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18 Mag
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Casa. Giunta in ritardo. Si convochi subito il comitato provinciale. Cgil Cisl Uil: i provvedimenti annunciati vanno nella giusta direzione, ma è urgente sospendere gli sfratti e stanziare più risorse

Casa. Giunta in ritardo. Si convochi subito il comitato provinciale. Cgil Cisl Uil: i provvedimenti annunciati vanno nella giusta direzione, ma è urgente sospendere gli sfratti e stanziare più risorse

“A cinque mesi dalle elezioni provinciali Giunta e “neo assessora” si rendono finalmente conto che con la casa in Trentino abbiamo un problema. Speriamo che gli annunci di ieri siano tradotti in tempi rapidi in provvedimenti concreti”. Lo dicono Cgil Cisl Uil con Manuela Faggioni, Michele Bezzi e Walter Alotti. “La scelta di estendere a 48 mesi la rateizzazioni dei pagamenti per evitare gli sfratti per morosità degli inquilini Itea è una scelta che va nella giusta direzione, così come è apprezzabile la scelta di prevedere dei meccanismi di autorecupero per accelerare la re-imissione sul mercato degli alloggi sfitti di Itea e l’istituzione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa – proseguono i sindacalisti -. Per onestà, però, non possiamo non sottolineare l’enorme ritardo con cui l’Esecutivo arriva a queste scelte. Cgil Cisl Uil e non da soli, hanno messo nero su bianco queste richieste da anni. E prontamente sono sempre state totalmente ignorate perché in Piazza Dante l’unico approccio al tema casa era quello demagogico del “prima i trentini”. Ricordiamo, anche, che l’estensione della rateizzazione era già stata attuata in passato sulle spese condominiali di Itea e che infatti, da tempo, si era segnalato che si sarebbe potuto rifare. Prendiamo atto, comunque, del fatto che finalmente qualcosa si muove e speriamo che non sia solo una mossa pre – elettorale. Per questo chiediamo l’immediata convocazione del Comitato”.
Le tre sigle tornano anche sulla questione sfratti e insistono sulla necessità di sospendere tutti i provvedimenti per chi occupa alloggi d’emergenza. “Si tratta di poche decine di casi. Famiglie che si trovano in enormi difficoltà e che non possono essere messe su una strada – incalzano – . Prima che questa situazione diventi una lotta tra disperati, tra chi ha diritto ad entrare in un alloggio d’emergenza e chi non può lasciarlo perché non è nelle condizioni di trovare casa sul libero mercato, ma non ha risposte da Itea perché le liste d’attesa sono lunghe, è urgente che la Provincia sospenda i provvedimenti e che comuni e comunità di valle trovino soluzioni d’emergenza alternative. Fino ad oggi abbiamo assistito solo ad un rimpallo di responsabilità e a nessuna soluzione concreta”.

E su Itea insistono nel chiedere l’attualizzazione dei parametri dei requisiti per l’accesso, la permanenza ed il calcolo degli affitti degli alloggi popolari.
Infine il tema della carenza di alloggi sociali. “Attendiamo di conoscere, magari in una prossima riunione del Comitato provinciale sulla condizione abitativa, le soluzioni innovative a cui ha fatto cenno ieri l’assessora Zanotelli. Certo è che non si risolve il problema della casa mettendo a disposizione qualche alloggio in zone totalmente decentrate. La pressione abitativa è nelle aree più densamente abitate. E’ lì che vanno costruite soluzioni. E c’è una sola strada: servono investimenti sulle politiche abitative, serve la realizzazione di nuovi alloggi a canone sociale e moderato per dare risposte alle famiglie in condizioni di maggiore fragilità, ma anche al ceto medio, alle giovani coppie, agli studenti e ai moltissimi lavoratori che con i loro stipendi non possono permettersi una casa in Trentino”, concludono.

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18 Mag
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